Assenza di emozioni e problemi alimentari

Non provo più emozioni.è questo che mi capita da qualche giorno dopo il matrimonio 4 anni fa.da 5 anni ci siamo trasferiti a Pisa lontano da tutti amici e parenti abitiamo qui da soli e non conosciamo nessuno.non lavoro perché ho una bambina piccola di 2 anni e mezzo che nessuno mi manterrebbe e per questo « ... viviamo male economicamente.non ho provato emozioni nemmeno quando ho partorito e nemmeno ne provo ora x mia figlia e mio marito eppure li amo sono la mia vita ma nn provo nulla niente più mi scuote è come se fossi anestetizzata vorrei svegliarmi da guest incubo vorrei tornare al mio paese vorrei lavorare vorrei avere una casa tutta mia essere felice è questo che vorrei ma non ci riesco.un problema alimentare sta nascendo e non so come fermarlo,alterno periodi di dieta estrema a un solo giorno di abbuffate quasi da star male x poi prender lassativi il giorno dopo è ricominciare la settimana di dieta.non riesco a smettere ma è l unica cosa ke mi da conforto. Mi può aiutare?credo proprio di averne bisogno!la ringrazio per l ascolto.saluti.cecilia
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

le suggerisco di consultare uno psicologo per una valutazione accurata del caso. La situazione che lei descrive potrebbe nascondere un flessione umorale caratterizzata dalla percezione di "assenza di sentimento".

Il disturbo dell'alimentazione potrebbe innescarsi come conseguenza del suo stato umorale.

Ne ha parlato con suo marito?

Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signora Cecilia,
Questa anestesia emozionale a che punto della sua vita e' iniziata?
Con il matrimonio? Con l'allontanamento dalla sua famiglia?
Del suo matrimonio che potrebbe dire? E'"' soddisfatta?

Spesso l'anestesia emozionle e' una difesa forte da qualsiasi emozione. Soprattutto quelle negatiive.
Cordalmente

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Signora,
da quanto riferisce le sue difficoltà sembrerebbero iniziate immediatamente dopo il matrimonio e con l'allontanamento dal suo luogo di origine, dalla sua famiglia, dai suoi rapporti amicali.
Le condizioni contingenti che riferisce, assenza di occupazioni altre oltre a quelle relative all'accudimento familiare, problemi economici, isolamento sociale sono fattori che contribuiscono a sostenere e amplificare il suo malessere.
Ma come stava prima del matrimonio e del trasferimento?
La decisione di sposarsi e di trasferirsi com'è avvenuta?
E' stata sufficientemente condivisa con suo marito?
Cosa ne pensava la sua famiglia?
Parla con suo marito del suo malessere, si sente sostenuta da lui?
In che rapporti è con la sua famiglia attualmente?

Perdoni le molte domande ma sono utili per poter comprendere di più, pur nei limiti di un consulto on line.
E' comunque opportuno che valuti l'opportunità di un aiuto specialistico, può anche usufruire del servizio pubblico, presso le strutture della sua ASL di apparteneza, ad esempio Consultorio Familiare).

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr.ssa Agnese Bonni Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 21
Cara Cecilia,
le domande che mi verrebbero da chiederti (scusa se ti do del tu ma sei molto giovane e poi hai inserito il tuo nome e questo crea più vicinanza) sono davvero molte ma aldilà del comprendere che cosa e chi possa aver generato questo tuo disagio, è davvero importante soffermarsi sulla tua richiesta di aiuto.
Tu sai benissimo che la tua famiglia e tua figlia sono amatissime da te, eppure non riesci ad esternare le emozioni che però in fondo sai di nutrire.
Cosa vorresti fare per loro?
L'aver capito di avere bisogno di un aiuto è già un importantissimo punto di partenza che ti aiuterà a trovare il necessario coraggio per poter affrontare un percorso di terapia.
Se vorrai scrivermi un messaggio personale potrei fornirti indirizzi che a Pisa potrebbero aiutarti.
Intanto ti saluto cordialmente,

Dr.ssa Agnese Bonni
Psicologa, Psicoterapeuta, Consulente sessuale, Mediatrice familiare a Piombino (LI)

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dopo
Utente
Utente
5 anni fa avevo 19 anni andavo al liceo e dopo la maturità desideravo come tutti di continuare gli studi ma il mio fidanzato mio attuale marito ottiene un assunzione alle poste ed è costretto ad andare a Pisa.da solo non ce la faceva a stare e nemmeno io così decido di seguirlo andare a Pisa per una settimana e invece contro il volere dei miei genitori resto qui,loro volevano che io studiassi e mi reputavano troppo piccola x andare via di casa.ma dopo poco lo accettano e non dicono più nulla.dopo un anno si decide di sposarci ormai vivevamo assieme così a 20 anni mi sposo e a 21 ho mia figlia.me la sono dovuta cavare da sola non avevo esperienza ma ho dovuto improvvisare.le notti insonni,la casa da portare avanti,un marito che lavora....non era il futuro che desideravo.mio marito scopre una terribile sensibilità ai cosmetici e parecchie allergie che poco a poco hanno trasformato il suo carattere rendendolo sempre più scontroso ,poi economicamente si è costretto andati sempre più in basso,non si arriva a metà mese nemmeno.e questo ci sta allontanando parecchio,siamo sempre tristi e nervosi,solo nostra figlia ormai sa ridere.odio stare qui perché al sud abbiamo una casa già costruita solo da ristrutturare davvero bella,abbiamo entrambe dei genitori favolosi che non ci fanno mancare mai niente e i problemi economici non esistono,abbiamo parenti e amici che non ci lasciano mai soli e sarà per questo che qui da soli stiamo davvero male,non parlo a mio marito del mio malessere interiore perché non capirebbe e quando c ho provato ho ricevutosolo insulti e risposte del tipo :se non 6felice vattene!! E il problema alimentare lui non lo condivide,mi insulta dicendo ke 6 anoressica ?bulimica?...non capisce che ho perso 12 kg per piacergli di più e invece continua a ripetermi che non gli piaccio e che mi preferiva più grassa.ora però ciò che più preoccupa sono queste abbuffate dove nn riesco a controllarmi ,è costretto spaventoso ciò che mando giù nemmeno sento il sapore e il cibo non mi da più quel senso di gratificazione che mi aspetto e resto x l ennesima volta delusa
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Cecilia,
l'asenza di emozioni di cui lei parla, una sorta di anestesia emozionale, può avere tanti significati, tutti analizzabili de visu, no online .

Il suo ambivalente rapporto con il cibo, la necessità di ingerire tanto "altro" di concreto, ma amore, affetto, compensazione di altri vuoti esistenziali ...e poi mandare via ogni traccia con i lassativi, rappresenta la sua possibile incapacità nel tenere "dentro" le emozioni.

Da quì sono solo ipotesi, uno psicologo de visu, potrebbe aiutarla

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Cecilia,
il suo malessere è comprensibile alla luce di quanto ci riferisce, con i limiti di quanto possibile ipotizzare da qui.

La situazione in cui si trova, è complessa sotto più punti di vista.
Le difficoltà di comprendersi con suo marito e dunque a livello di coppia e, come detto sopra, il suo isolamento sociale, l'allontanamento da luoghi familiari, la mancanza di punti di riferimento, di sostegno pratico ed emotivo nell'accudimento della bimba e anche le contingenze economiche, sono elementi che tra loro interrelati, sembrano avere un peso nel sostenere e amplificare il suo disagio.

E' necessario un consulto specialistico diretto, utile per valutare la situazione e trovare la strada che possa ricondurla a un migliore benessere.

Le suggerisco di non attendere tempo nell'attivarsi per questo, ci può tenere aggiornati se crede.

I miei più cari auguri






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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile signora Cecilia,
Quando il disagio emotivo si riversa direttamente sul corpo, quando non si riesce piu' a "pensare" e a "parlare" delle proprie delusioni o non si ha una persona in grado di accoglierle con affetto e' davvero necessario ricorrere ad un aiuto specialistico.
Lei abita in una citta' molto moderna e organizzata a livello di assistenza sanitaria, percio' si rechi presso la ASL della sua zona e chieda la procedura per accedere ai servizi psicologici/psicoterapeutici. Sono fruibili con un ticket sanitario o gratuitamente se esente.
Ci faccia sapere come si e' organizzata!
I migliori saluti
Dieta

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