Voglia di vivere la mia vita

Sono una ragazza di 25 anni, sono neolaureata ed ho un lavoro part-time.
La mia vita ultimamente ha preso questo ritmo: mi sveglio, vado a lavoro, torno a casa per il pranzo, riposo pomeridiano e aspetto che arrivi il giorno seguente. Il sabato e la domenica li passo chiusa in casa a non fare assolutamente nulla, nel letto a riposare o al pc.
Non ho amici con cui uscire, e quindi il fine settimana non posso far altro che rimanere a casa. Ho un'amica che adesso si è trasferita per lo studio in un'altra regione e quindi vedersi non è sempre facile. Stop, le mie amicizie iniziano e finiscono qui.
Il mio problema è che vorrei vivere la mia vita, prenderne finalmente il controllo...eppure non ci riesco...mi sento un'esclusa...esclusa dalla società ma soprattutto dalla mia famiglia. In casa non vengo mai presa in considerazione, all'ora di pranzo o di cena sembro un fantasma, non vengo mai invitata a partecipare alle conversazioni, e se cerco di dire io qualcosa questa viene considerata stupida o addirittura viene ignorata...e così col tempo ho iniziato ad essere sempre nervosa, a reagire male e a rispondere male per ogni cosa, qualche volta mi capita addirittura di fare veri e propri "capricci", del tipo "questa cosa è mia e te lo puoi scordare che te la presterò"...ho una scarsissima autostima di me stessa, ne sono consapevole: mi vedo brutta e inappropriata in ogni situazione, e non curo molto l'aspetto fisico perchè sono molto pigra e penso sempre che "non servi a nulla" (tutte le volte che ho provato a cambiare me stessa ho fallito). E così, quelle poche volte che esco non so mai cosa dire, non so mai di cosa parlare. Vorrei tanto avere molti amici ed essere molto apprezzata, ma sembra che io non abbia alcuna qualità...cosa mi piace fare? In cosa sono particolarmente brava? Non ne ho idea..E' possibile che la mia vita debba essere così vuota e priva di senso?
E' possibile che io debba passare i miei fine settimana chiusa in casa e in lacrime?
Gli unici momenti in cui sto bene è quando sono a lavoro...forse perchè almeno nel contesto lavorativo valgo qualcosa...ma è un part-time e finita la giornata lavorativa me ne torno a casa e ricominciano i momenti bui...
Cosa posso fare? Vorrei poter fare qualcosa di buono, vorrei dimostrare a qualcuno che io valgo, che non sono una nullità...come uscire da questa inettitudine?
In passato mi è anche capitato di soffrire di attacchi di panico e ansia, ora per fortuna non presenti...
[#1]
Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Gentile ragazza, sappiamo poco della sua storia e mi domando se il rapporto con la famiglia è sempre stato così e mi domando anche che rapporto ha con la " fratria" cioè con sorelle e fratelli, sembra che ci sia della competizione frustrata nel suo vivere così infelicemente le sue giornate.. cosa fa oltre a lavorare, che interessi ha, vede degli amici qualche volta ? perchè chiudersi in casa enfatizza la solitudine, la bassa autostima, si vede tutto nero, più nero di quanto non sia.
E non è vero che migliorarsi non serva a nulla.. lo faccia per sè, per volersi bene , per sentirsi un pò diversa e non sempre critica verso sè stessa..Il fatto di star bene quando lavora è un ottimo inizio , si organizzi qualcosa di piacevole il pomeriggio, qualcosa che le sposti il pensiero.. palestra. corso di lingue, cinema shopping..? può essere solo un inizio..
ma sarebbe già un cambiamento...
le auguro di usare costruttivamnte la .. rabbia.. che forse abita i suoi pensieri..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

[#2]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Ragazza,
ha descritto molto bene la sua condizione attuale.
Ma prima?
Amici, ragazzi, vita fuori casa?
E' andata sempre nel modo che ha descritto?

Sembrerebbe evidente la scarsa fiducia in sé e nelle sue possibilità, un ambiente famigliare nel quale a quanto riferisce non si sente considerata e che sembra non favorirla.
Può dirci qualcosa in più sulla sua famiglia?

<utte le volte che ho provato a cambiare me stessa ho fallito). >
Quali tentativi ha fatto finora in tal senso? E come?

<In passato mi è anche capitato di soffrire di attacchi di panico e ansia> e si è mai rivolta a uno specialista?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#3]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dottoressa, la ringrazio per la Sua risposta.
Il rapporto con la mia famiglia non è sempre stato così, ricordo che fino alla fine delle scuole medie - inizio scuole superiori (quindi più o meno fino all'età di 15 anni circa) io nella mia famiglia mi sentivo amata. Avevo molte restrizioni rispetto alle ragazzine della mia età, ma sentivo di valere qualcosa in famiglia (cosa che adesso non sento più). Ricordo che ero una ragazzina molto sveglia, con sogni e speranze e con un grande futuro pronto ad aspettarmi...crescendo però sento di aver perso tutto ciò che prima avevo di buono.
Lei mi ha chiesto com'è il rapporto con i miei fratelli: ho solo una sorella più grande, ma è praticamente come se non la avessi. Nonostante ci separino pochi anni di differenza non abbiamo un rapporto fraterno. Si potrebbe dire che ci evitiamo e che viviamo due vite opposte. Sento che anche lei mi vede come una nullità e quando provo ad avere una conversazione sembra che io abbia scelto sempre il momento sbagliato..Lei ha una bella vita..ha molti amici, in famiglia è molto apprezzata, è spigliata, tutti vogliono sapere il suo parere...E' il mio opposto...
Dottoressa, Lei mi ha consigliato di uscire, andare al cinema...ma non pensa che è un po' "triste" andare al cinema da sola? (come Le ho detto non ho amici con cui uscire).
[#4]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 506 41
Gentile Utente,

quando Lei descrive la situazione in questi termini: "Vorrei poter fare qualcosa di buono, vorrei dimostrare a qualcuno che io valgo, che non sono una nullità..." in realtà c'è un errore di fondo, ovvero il monitoraggio su ciò che gli altri pensano di Lei e questo non va bene.
Le spiego anche il perchè. Perchè se Lei fa dipendere dagli altri la Sua autostima, il problema non si risolverà mai...

Se invece Lei riuscisse a diventare più forte e sicura di sè e a vedersi con altri occhi, cioè con un valore inestimabile come è sensato che sia per definizione, indipendentemente da ciò che fa e dal fatto di risultare simpatica o meno agli altri, allora le cose cambiano.

Quindi non deve fare le cose per piacere agli altri nè per dimostrare niente a nessuno.

Io ritengo che questo articolo possa esserLe utile per capire che probabilmente Le mancano alcune abilità di base che possono rivelarsi utilissime nelle relazioni sociali e che forse Lei non ha ancora imparato per mancanza di opportunità...

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1087-le-abilita-sociali.html

Quali sono le Sue difficoltà nelle relazioni sociali?
Ci ha detto che tende a chiudersi a riccio, ma prima che cosa succede?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#5]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazza,
Lei percepisce scarsa attenzione verso di lei un po' in tutti i contesti escluso l'ambiente di lavoro.
Cio mi fa sorgere una domanda da farle: lei si e' mai chiesta quale sia il desiderio degli altri? Dei suoi famiiari, delle conoscenze. Oppure aspetta che siano solo gli altri a cercare di comprendere il suo desiderio?
Nel momento in cui lei iniziera' a "vedere" gli altri apparira' anche lei nel loro campo.
Che ne pensa? Ha mai riflettuto su tale tema?
I migliori saluti

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132