Crisi di coppia o voglia di evasione?

Gentili tutti--
Sono sposato da 18 anni e ho un bambino di 3 anni. Una vita tranquilla, un lavoro soddisfacente, una brava moglie, un matrimonio senza scossoni... Fino a poco tempo fa. E' successo che alcuni mesi fa una serie di eventi mi ha portato ad avvicinarmi ad una collega. Io e la collega ci conosciamo da 12 anni e il nostro rapporto è sempre stato di vera amicizia. Lei è sposata con figli. Credevamo di essere entrambi fedeli e non ci siamo mai spinti oltre l'amicizia. Quando un giorno lei mi ha confessato di provare desiderio sessuale per un mio collega, sono uscito di testa... Ero depresso, scontroso a casa, non mangiavo più, non avevo più voglia di andare al lavoro... E lì ho capito che la collega mi piaceva. Ero disposto ad accettare che stesse con suo marito ma mi dava fastidio che potesse guardare altri uomini (e soprattutto non me). Ho preso coraggio e le ho parlato, e lei, con mia grande sorpresa, mi ha confessato che, mentre quelle nei confronti del mio collega erano solo fantasie sessuali, per me da tempo provava un grande interesse. E da quando ci siamo dichiarati la cosa è cresciuta fino a quando siamo finiti a letto insieme. E' successo, e non so nemmeno come. Ed è diventato tutto un incubo, perché sentiamo di piacerci. Frequentandoci, abbiamo entrambi capito quante cose vadano poco bene nei nostri matrimoni (cose che prima non vedevamo, anche perché sia io che la mia collega non abbiamo mai avuto altre esperienze di coppia o sessuali al di fuori dei nostri coniugi). Io tengo alla mia famiglia e ho cercato di sfruttare questa esperienza per migliorare delle cose all'interno del mio mtrimonio (desideri sessuali sopiti da parte di mia moglie, abitudini di vita quotidiana troppo piatta, il mio dire sempre "sì" su tutto in casa, senza far vedere mai ciò che veramente voglio) e credevo che la mia collega facesse altrettanto... Invece, quando le ho detto che le cose in famiglia andavano meglio, lei mi ha detto che pensava di lasciare suo marito, che nn ce la faceva più. Ne abbiamo parlato e abbiamo deciso di lasciarci. Ho cercato di cambiare lavoro, ma non ho trovato nulla. E vederla tutti i giorni mi uccideva. Di nuovo, ero scontroso a casa e non pensavo a nulla, non mangiavo più, etc etc etc. E lei stava male uguale. Adesso stiamo tentando un'altra strada: abbiamo deciso di essere amici, di parlarci, di stare insieme nelle pause caffè. A volte ci baciamo ancora, e ci abbracciamo, a volte "esageriamo" abbandonandoci ad un petting adolescenziale... noi coppia di quarant'enni... Le cose sembrano andare meglio sia nella mia che nella sua famiglia. Ma sono confuso e a volte mi sento un mostro nei confronti di mia moglie, della mia collega e di me stesso. Sto facendo giusto? Passerà? Voglio che questa situazione passi? Esistono psicofarmaci che possano farmi smettere di pensare a lei? Sto sbagliando tutto? non credevo che sarei mai finito in una simile situazione...
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Dr.ssa Susanna Raule Psicologo, Psicoterapeuta 23 2
Gentile utente,
no, purtroppo non esistono psicofarmaci per smettere di pensare alle persone. O per fortuna... sarebbe un po' inquietante, no?
Il suo problema è un problema morale, non psicologico. Nessuna delle sensazioni che prova è "anormale" dal punto di vista psicologico.
E la morale è un ambito assolutamente personale, pertanto nessuno può consigliarla su ciò che è giusto o ciò che è sbagliato. In poche parole, deve vedersela lei.
Può riflettere su alcuni elementi, che mi permetto di elencarle:
- Che cosa le piace del rapporto con la sua collega? Che bisogno soddisfa? Il bisogno di sentirsi desiderato e attraente (ossia un bisogno narcisistico), oppure altro?
- Che cosa non la soddisfa nel rapporto con sua moglie? Dice che modificando qualcosa c'è stato un miglioramento, lo considera sufficiente? Quali sono i motivi che le fanno desiderare di restare con lei?
Infine, mi pare che la sua collega sia adulta e vaccinata. Se il rapporto con suo marito non la soddisfa, può scegliere autonomamente che cosa fare, a prescindere dalla relazione con lei.
Non le faccia il torto di crederla incapace di prendere le sue decisioni da sola.
Non si faccia il torto di credere che il "problema" sia la sua collega. E' il rapporto con sua moglie quello in difficoltà.
Sperando di averla aiutata a chiarirsi,
la saluto cordialmente,

Dr.ssa Susanna Raule,
psicologa, psicoterapeuta a indirizzo Gestalt integrato

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Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia Psicologo, Psicoterapeuta 740 20 3
Gentile Utente,
Concordo con la Collega su tutto, vorrei solo focalizzare la sua attenzione sull'attuale rapporto con sua moglie e chiederle quanto è' disposto ad investire su questo e quanto pensa che sua moglie voglia investire sulla vostra relazione. Ha elencato alcuni motivi di insoddisfazione coniugale ma a sua moglie ha parlato di questo? Di come si sente? Di quello che vorrebbe? A volte il tempo copre l'entusiasmo, la conoscenza e la routine appannano lo smalto dei primi momenti, le preoccupazioni fanno il resto. Quanto spazio vi date come coppia? Sentirsi in colpa, o un "mostro" come lei scrive, non ha una base logica: colpa per l'attrazione verso un'altra persona? Per ricercare il piacere in una vita che non è' mai senza problemi? Colpa per avere quelle attenzioni e quelle "carezze", direbbe Berne, che non sappiano darci nella vita di tutti i giorni? È' colpa, questa? I sentimenti vanno dove vogliono andare, certo noi abbiamo la responsabilità di scegliere se e con chi manifestarli. Non è' poco. Altri carichi mi paiono eccessivi. Si chieda, magari, che cosa vorrebbe da un rapporto e se ha ancora amore per sua moglie, può tentare di riattivare il rapporto, sempre che anche lei lo desideri. Ogni relazione va reinventata ogni giorno. Niente rimane immutato. Di chi la colpa, allora?
Un cordiale saluto
Dott.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa ad ind.clinico

Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa. Psicoterapeuta. Analista Transazionale

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dopo
Utente
Utente
Gentile Dr.ssa Raule,
grazie per la pronta e esauriente risposta.
Immaginavo che il problema fosse più morale che psicologico. Probabilmente ha ragione lei. Ho solo bisogno di fare un po' di chiarezza in me e in questa situazione.
Le rispondo comunque agli elementi di riflessione che elenca:
-Sì, il rapporto con la mia collega soddisfa il bisogno di sentirmi desiderato. Sono un insicuro e un debole, e fin dall'adolescenza mi sento brutto e inadeguato, e non riesco a credere di essermi sposato una moglie bellissima (molto più di me)... e questa mia collega pure è invidiata da tutti per la sua bellezza. Poi ovvio che c'è di più. La conosco bene e mi piace come persona, come ragionamenti, etc. etc.
La cosa strana è che ha più o meno le stesse caratteristiche che mi hanno fatto innamorare di mia moglie 20 anni fa... Sono caratterialmente simili... Il sesso è stato travolgente e abbiamo fatto cose che con mia moglie non mi sarei mai immaginato, ed è per questo che non voglio farlo più. Perché è troppo intimo e sarebbe distruttivo per me e la mia vita matrimoniale che, nonostante questa insidia, vedo ancora al fianco di mia moglie.
-il rapporto con mia moglie soffre un po' dalla nascita del bimbo. Sessualmente parlando, lei non mi cercava più nonostante io facessi di tutto per eccitarla... anzi negli ultimi mesi mi sembrava infastidita e i nostri rapporti erano... squallidi, privi della minima passione. Adesso che ho deciso di riprendere in mano la situazione le cose stanno migliorando un poco, anche se sono ancora lontane dalla sufficienza, visto quello che facevamo un tempo (non lontanissimo). Il fatto è che adesso lei preme per avere un secondo figlio e la sua insistenza è un elemento di stress in più. E' come se sia predisposta a fare la mamma lasciando da parte la sua voglia di essere donna e moglie, e questo si ripercuote non solo a letto, ma un po' in tutta la nostra relazione di coppia. Però ripeto, sto cercando di smuoverla e ultimamente discutiamo molto, mentre prima della mia collega ero abituato a dire sempre "sì", anche a discapito dei miei desideri e della mia felicità.
Detto questo, so che la mia collega può fare ciò che vuole della sua vita, ma ho paura... Adesso che ho il suo affetto e le sue attenzioni mi sento... forte? Sicuro? Il pensiero che lei possa farsi un'altra vita con qualcun altro mi fa paura di tornare ad essere inutile, insicuro e debole...
Tutto qui. Questa paura mi crea ansia e panico...
[#4]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dott.ssa Scolamacchia,
grazie anche a lei per la risposta.
Credo di averle dato qualche spiegazione in più sul rapporto con mia moglie già nella risposta alla Dott.ssa Raule.
Io amo ancora mia moglie, e non vedo un futuro senza di lei. Temo più che altro che lei non ami più me, non come desidererei. E capisco che adesso che è mamma (e in più lavorando) mi deve per forza trascurare e lasciare da parte. E mi sento in colpa e "un mostro" perché, invece di assecondarla e stare buono e bravo come dovrebbe essere un marito serio, sono andato a innamorarmi come un ragazzino per una donna che stimo da una vita, rischiando di rovinare pure il suo, di matrimonio.
Ecco, mi sento in colpa per tutto questo, e mi chiedo come posso essere stato così stupido e poco accorto...
Però sto cercando di trovare un equilibrio, con tutte le mie forze...
[#5]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
-<il rapporto con mia moglie soffre un po' dalla nascita del bimbo.

Gentile Utente,
la nascita di un bimbo è un momento critico per la vita della coppia, che richiede di affrontare nuovi compiti evolutivi, una rinegoziazione di ruoli e regole per il raggiungimento di un nuovo soddisfacente equilibrio.

<Sessualmente parlando, lei non mi cercava più nonostante io facessi di tutto per eccitarla... anzi negli ultimi mesi mi sembrava infastidita e i nostri rapporti erano... squallidi, privi della minima passione. >

Le difficoltà sessuali nella coppia sono lo specchio di altri problemi nella relazione, lei dice che sua moglie è programmata per fare la mamma, che si è sentito messo da parte.
Lei pensa di avere avuto un ruolo in questo?
Cos'ha fatto per cambiare la situazione?
Ha espresso a sua moglie il suo sentire?

. <E capisco che adesso che è mamma (e in più lavorando) mi deve per forza trascurare e lasciare da parte>
Non sono d'accordo, ma l'accento dovrebbe essere posto su entrambi, ciascuno di voi due ha contribuito allo stato delle cose, così come nello stesso modo potete contribuire a cambiarle,
dovreste trovare un modo per essere genitori e anche coppia.

Se non ce la fate da soli a superare questa impasse confrontandovi in modo costruttivo sulle questioni rimaste in sospeso, non sottovaluterei l'opportunità di sentire il parere di un terapeuta di coppia che, in un contesto protetto e non giudicante, vi può aiutare ad affrontare i nodi del vostro rapporto e a ritrovare un migliore benessere di coppia.

Se crede può leggere questo articolo
http://www.psicologia-benessere.it/Coppiaefamiglia/Lanascitadiunfigliounpassaggiodelicato/tabid/117/Default.aspx

Cordialmente

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr.ssa Susanna Raule Psicologo, Psicoterapeuta 23 2
Gentile Utente,
dopo quanto hanno risposto le mie colleghe non ho più molto da aggiungere.
Se non che, forse, lei le idee le ha già abbastanza chiare, dopo tutto.
Ma ci sono due cose che la bloccano. La prima è appunto la gratificazione che le proviene dall'avere attirato l'interesse della sua collega. Proprio lei, quello "brutto" e "inadeguato". Quello che aveva attirato anche l'interesse di sua moglie, un'altra così "molto più" di lei, guardi i casi della vita!
No, via, si liberi di questa insicurezza. Non credo che queste due donne belle e interessanti avessero preso un colpo in testa, quando hanno deciso che lei gli interessava.
La seconda cosa che la blocca è legata alla prima e riguarda la difficoltà nel comunicare con sua moglie, quella senza la quale non vede un futuro.
Le faccio notare il passaggio immediatamente seguente a quello che le ha già segnalato la Dott.ssa Rinella:
"E mi sento in colpa e "un mostro" perché, invece di assecondarla e stare buono e bravo come dovrebbe essere un marito serio, sono andato a innamorarmi come un ragazzino per una donna che stimo da una vita, rischiando di rovinare pure il suo, di matrimonio."
Qua ci sono un sacco di cose su cui lavorare:
- Chi deve stare "bravo e buono"? Dove è scritto? E' sicuro che sua moglie desideri uno che se ne sta "bravo e buono"? Mah!
- Uno serio non si innamora "come un ragazzino"? Mah!
- Ha rischiato di rovinare anche il matrimonio della sua collega? Lei, gentile utente? Mah!
Fosse qua nel mio studio, le farei una pernacchia (scherzo, s'intende).
Sì, lei e sua moglie avete bisogno di continuare a chiacchierare, come avete già iniziato a fare. Anche con l'aiuto di qualcuno, volendo.
[#7]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dr. Rinella
rispondo alle sue domande:
mi sono sentito messo da parte e, stupidamente, non ho fatto nulla, perché vedevo mia moglie stanca e totalmente presa dall'accudire il bimbo... poi, una volta che è tornata al lavoro, lo stress per lei è ulteriormente aumentato e anche lì non ho reagito, ho alsciato che le cose scorressero, sperando in tempi migliori... e senza accorgermene mi sono trovato all'angolo... mi vergogno a dirlo, ma col fatto che ormai i nostri rapporti a letto erano arrivati alla triste media di una volta al mese, senza preliminari, ero tornato a masturbarmi come un adolescente... e poi il destino mi ha portato verso questa mia collega... e solo grazie a lei ho scoperto le cose che non andavano più bene tra me e mia moglie. Adesso ho preso il coraggio e la forza di parlarle, e come ho detto sto vedendo alcuni piccoli risultati... piccoli ma ci sono...
io voglio ricostruire tutto con mia moglie, perché la amo ancora, e la desidero ancora...
Allo stesso tempo mi è però difficile in questo momento tagliare ogni ponte con la mia collega, perchè le sue attenzioni mi danno forza e la sicurezza che non ho mai avuto. Mi sento che sto cambiando un po', e, nonostante i dolorosi sensi di colpa, credo persino che sto cambiando in meglio. Non so se a mia moglie questi cambiamenti piaceranno... ma la situazione è questa.
[#8]
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Utente
Utente
Dott.ssa Raule
grazie di nuovo.
Le sue parole mi confortano e mi fanno un po' sorridere...
Mi sta dicendo che non sono così meschino come mi sento?
Io ci sto male perché pensavo che una cosa simile a me non sarebbe mai successa... Nell'ambiente di lavoro in cui mi trovo vedo flirt e rapporti di sesso tra colleghi all'ordine del giorno, e confesso che un po' quasi li invidiavo... Adesso che mi ci trovo in mezzo però, sto vivendo questa cosa un po' come una maledizione... Preferivo starmene buono e tranquillo... Credevo non avrei mai più provato simili emozioni in vita mia... credevo fossero cose riservate all'adolescenza, non per un quarantenne nella piena età della ragione...
[#9]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<mi sono sentito messo da parte e, stupidamente, non ho fatto nulla, perché vedevo mia moglie stanca e totalmente presa dall'accudire il bimbo... poi, una volta che è tornata al lavoro, lo stress per lei è ulteriormente aumentato e anche lì non ho reagito, ho alsciato che le cose scorressero, sperando in tempi migliori... e senza accorgermene mi sono trovato all'angolo.>

Mettere da parte le questioni importanti, sperando che le cose si aggiustino da sole, fa in modo che certe situazioni si complichino.

Lei ha cercato ciò che le mancava nel suo rapporto all'esterno, non si colpevolizzi per questo, ma dato che sembra determinato a rimettere in sesto il suo matrimonio, non scarterei l'opportunità di sentire direttamente un esperto.

In coppia o da solo, ma sarebbe comunque utile.

Cari auguri
[#10]
dopo
Utente
Utente
Si, grazie.
Credo che lo farò. Per ora credo da solo, perché mia moglie non vuole saperne di queste cose. Se sapesse che ho chiesto aiuto qui... uhhh apriti cielo!

E con la mia collega? Come mi comporto? Così mi sembra di aver trovato un equilibrio... In questo momento non posso staccarmi completamente da lei... Come ho detto, ci diamo forza insieme. Non posso far finta che nn sia successo nulla e non parlarle più o che altro... soprattutto perché lavoriamo fianco a fianco tutti i giorni... E le "effusioni" che ci scambiamo ci fanno sentire meglio anche a casa...
Spero solo che questa decisione di eliminare il sesso tra noi sia rispettata anche da lei, perché è comunque una donna che mi piace molto e se tornasse per qualche motivo "alla carica" come ha fatto in passato temo che entrerei purtroppo nuovamente in crisi... Oh, ce la metto tutta ma non sono un santo... e lo so. E la cosa mi dà molto fastidio... Però per ora la situazione è tranquilla e conto che vada sempre più tranquillizzandosi... E spero con il tempo di perdere questo innamoramento stupido che ho provato (e in parte sto ancora provando)...

"Mettere da parte le questioni importanti, sperando che le cose si aggiustino da sole, fa in modo che certe situazioni si complichino."
Lo so. Adesso lo so. E' successo, e non me ne capacito. E per assurdo, se non fosse successo tutto quel casino con la mia collega, non me ne sarei accorto ancora per lungo tempo... Mi sento stupido e sprovveduto...
[#11]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<Per ora credo da solo, perché mia moglie non vuole saperne di queste cose. Se sapesse che ho chiesto aiuto qui... uhhh apriti cielo!>
perché gliene ha già parlato?
Nega il problema?
Qual'è il punto?

<E con la mia collega? Come mi comporto?>

Non possiamo dirle come comportarsi, certo il fatto di essere colleghi non aiuta.
E' davvero opportuno che lei senta il parere diretto di un nostro collega, è necessario fare chiarezza in lei e nella situazione attuale se desidera ritrovare migliore benessere personale e nel suo matrimonio.

Cordiali saluti
[#12]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 576 66
Il problema è stato messo a fuoco, io in genere lo sintetizzo così: "Come avere figli salvando la coppia?" Questa è la vera "abilità". Cercare tempi per la coppia, non polarizzarsi sui figli, avere approcci non direttamente indirizzati alla sessualità - se non desiderata da ambedue - bensì alla tenerezza e alla intimità, possono essere alcune indicazioni per riprendere l'intimità del cuore e dunque dare risposte a tutte le Sue domande peraltro pertinenti.
Torno alla domanda "Crisi di coppia o voglia di evasione?"; se si reintegra quanto sopra, la distinzione forse non è poi così importante...
Qualche approfondimento nella mia news : Padri, la legge c'è ma non basta

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#13]
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Utente
Utente
Gentile Dr. Rinella--

Non ho parlato direttamente della cosa con mia moglie, ma, ripeto, da quando è successo il "guaio" ho visto i problemi e ne abbiamo discusso (e ne discutiamo tutt'ora)... E lei nn è dell'idea di rivolgersi a psicologi di coppia. Dice che le cose si devono risolvere tra di noi...
Poi da quando è nato il bimbo è diventata molto gelosa, quindi devo stare a ttento a cosa dico, anche perché già una volta, sospettando (erroneamente) di me, mi aveva minacciato dicendomi che se facevo "cavolate" mi sarei dovuto scordare di mio figlio...

Ora, l'amore per mio figlio è superiore a qualsiasi mio problema al mondo e, ripeto, amo ancora mia moglie. Quindi sono disposto a rimettere le cose a posto tra noi. Però è indubbio che non posso cancellare con un colpo di spugna la mia collega (perché come ho detto, non è stata, e non è una cosa di puro sesso). Poi, vedendoci 8 ore al giorno tutti i giorni...

Le cose, da quando evitiamo di fare l'amore, vanno meglio (mi sembra). Lo so, ci stiamo comportando come due adolescenti ai primi appuntamenti, ma le sensazioni che proviamo sono belle, e così facendo non mi sembra che danneggiamo nessuno (e, spero, prima di tutto noi stessi). Se le cose andranno avanti così, immagino che i sentimenti che proviamo l'uno per l'altra andranno spegnendosi.
Spero che resteremo amici "speciali" come lo siamo stati fino ad ora... E spero che i rapporti in famiglia migliorino per entrambi...

Ho già parlato di persona con un vostro collega (che conosco, e che partanto mi ha detto he non può avermi in trattamento). Mi ha ascoltato e mi ha consigliato. MI ha detto che quello che sto adoperando è un atteggiamento positivo e "combattivo". Mi ha detto di continuare il flirt con la collega se questo ci fa stare bene entrambi, cercando di lasciare che i sentimenti si affievoliscano con calma, senza sopprimere tutto, poichè sopprimere porta solo a peggioramenti di situazione... Ha detto che non è nemmeno il problema che facciamo o non facciamo sesso... il "problema" è quello che sentiamo di provare l'uno per l'altra, e cosa veramente vogliamo l'uno dall'altra...

Io sento di volere ancora mia moglie, e sicuramente mio figlio e tutto quello che ho costruito in famiglia in questi anni... E vorrei l'amicizia di questa mia collega. Più passano i giorni e più ho le idee chiare...

Purtroppo, come ho detto, spero che anche la mia collega voglia questo. Perché la vera prova sarà resistere a qualche suo nuovo, e psicologicamente distruttivo, attacco... Ho paura che crollerei...
[#14]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
se sua moglie non è propensa a consultare un terapeuta di coppia, potrebbe farlo lei in prima persona, anche per ricevere eventuali indicazioni su come coinvolgere sua moglie in un consulto.

Le suggerisco di rivolgersi ad uno psicologo/psicoterapeuta ad orientamento sistemico-relazionale, approccio di elezione per problematiche relative a problematiche relazionali e di coppia.

Cordialmente
[#15]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dr. Rinella--
grazie per il consiglio specifico. Lo prenderò sicuramente in considerazione. Come faccio a sapere se nella mia zona c'è qualcuno con quei requisiti? Devo rivolgermi in ospedale? O cercare su internet?

Ah, solo una cosa... Quindi secondo lei quello che sto facendo non basta per risolvere i miei problemi? Cioè, intendo... visto che mi sono imposto di evitare di fare sesso (o amore, o come vogliamo chiamarlo) con la mia collega, lei crede che questo non basti? Non penso che ricadrei in una simile situazione con altre donne... In tutti questi anni di matrimonio non mi è mai capitato... Mi conosco... Non sono uno che cerca emozioni forti in questo campo, non sono un "donnaiolo"... Le cause che mi hanno portato in questa situazione sono concatenate e hanno quasi dell'incredibile... Non credo molto nel "destino" ma in questo caso posso affermare che si sono verificate delle situazioni che hanno portato a tuto questo, una catena di eventi grandi e piccoli che si sono come "incastrati" nei mesi (negli anni?) per portarmi ad affrontare tutto questo...

Gentile Dr. Brunialti--
cosa intende con "avere approcci non direttamente indirizzati alla sessualità"? Scusi ma non capisco... Non ritengo il sesso una componente fondamentale per la coppia, ma ha la sua importanza... Voglio dire, ho 40 anni e il sesso mi piace ancora... Se mia moglie ha questo calo di desiderio (nei miei confronti o in generale) dovrei assecondarla? Non so... Cioè, se rinuncio (come sto facendo) a un buon sesso con la mia collega, ma al contempo assecondo mia moglie nel non avere rapporti in casa, che faccio? Per carità, posso anche provare, ma non so se ce la faccio... Non sono un sessuomane, ma nemmeno un santo...
[#16]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 576 66
"Cercare tempi per la coppia, avere approcci non direttamente indirizzati alla sessualità - se non desiderata da ambedue - bensì alla tenerezza e alla intimità"... così cercavo di descrivere gli ingredienti che frequentemente rappresentantano degli attivatori del desiderio per la donna che manifesta un calo. Rincorrere chi fugge (mi riferisco a sua moglie), raramente porta a esiti positivi; cambiare approccio sì, partendo da gesti gratuiti di affettività e tenerezza; sempre che Lei ne abbia la volontà. E sempre che Sua moglie li recepisca. Tentare non nuoce.
Ritengo di averLe comunicato quanto la mia esperienza mi detta.
[#17]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dr. Brunialti--
grazie per aver chiarito. Scusi ma non avevo proprio compreso.
Cmq tendo a precisare che da sempre ho attenzioni e gesti di affetto nei confronti di mia moglie, e in questo il mio rapporto con lei non è cambiato di una virgola... anzi, ripeto, è proprio il contrario... E' lei che negli ultimi tempi è più fredda e distante... Quando parliamo non mi ascolta, non segue più quello che faccio, e nell'intimità evita ogni preliminare o coccola per arrivare subito al dunque... Consumiamo l'atto sessuale in sè e basta. Ora, lo so che in se non è un grosso problema (un sacco di miei colleghi si lamentano del contrario, cioè del fatto che le loro donne continuino a esigere i preliminari quando loro vorrebbero un rapporto sessuale subito e senza "distrazioni") ma per me invece è una mancanza, una cosa che mi allenta un po' la passione nei confronti di mia moglie...

Poi, come ho detto, ultimamente, dopo che ne abbiamo aprlato, le cose stanno già un po' migliorando... spero solo non lo stia facendo per accontentarmi, perché non è ciò che voglio...

boh... a volte mi sento un po' come se mi stessi facendo mille colpe e problemi per questa situazione quando sia mia moglie che la mia collega non sembrano porsi domande...

ecco, io sto reagendo... di questo ne sono conscio... ma ho mille paure. Nel senso che mia moglie mi è sempre fedele e non ha mai pensato ad altri uomini all'infuori di me (me lo ha detto più volte) ma sono stato l'unico uomo della sua vita e mi aspetto che una sbandata possa prima o poi prendersela anche lei (sennò mi sa che non è umana, o quasi). Mi chiedo solo come reagirà... Ho paura che sia meno razionale di me e senza pensarci su due volte mi lasci a piedi... Adesso che devo affrontare le mie debolezze, ho paura anche di quelle che potrebbe avere mia moglie...
[#18]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<Quindi secondo lei quello che sto facendo non basta per risolvere i miei problemi? Cioè, intendo... visto che mi sono imposto di evitare di fare sesso (o amore, o come vogliamo chiamarlo) con la mia collega, lei crede che questo non basti?>

Dal mio punto di vista sarebbe opportuno affrontare i nodi del rapporto, le dinamiche si relazione che hanno condotto alla situazione attuale, cioè capire cosa non ha funzionato nella vostra relazione , cosa non funziona, in che modo la situazione attuale viene sostenuta, per dare avvio a un processo di cambiamento che possa condurre a un nuovo migliore equilibrio e benessere di coppia.

E per questo l'aiuto di un terapeuta di coppia sarebbe davvero opportuno.

Per la ricerca dello specialista può consultare l'elenco degli iscritti a questo sito o quello dell'Ordine Psicologi della sua regione al link
http://www.ordinepsicologi.piemonte.it/

Cordiali saluti
[#19]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dr.ssa Rinella--
grazie per l'aiuto e i consigli.
Grazie di cuore.
Spero davvero di rimettere a posto tutte le cose...
Sono molto determinato in questo...
[#20]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Lieta di esserle stata un po' utile, la ringrazio per il cortese riscontro.
Un grande in bocca al lupo e se lo ritiene utile ci può aggiornare in futuro.

[#21]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno a tutti---
ecco un breve aggiornamento sulla situazione.
Le cose avevano trovato un loro equilibrio. Io mi sentivo meglio e ho recuperato un po' il rapporto con mia moglie. Abbiamo parlato tanto (mi ha confessato che un anno e mezzo fa voleva lasciarmi perchè le sembrava di nn amarmi più). Per assurdo questa mia storia con la mia collega mi ha fatto riavvicinare a mia mia moglie e adesso le cose tra noi vanno meglio, anche nell'intimità.
Purtroppo, pochi giorni fa, la mazzata... la mia collega mi ha confessato di volersi comunque separare, indipendentemente da quello che c'è stato tra noi...
Questo mi ha scatenato enormi sensi di colpa. Ho fatto di tutto per convincerla ad aggiustare le cose col marito, ma nn ne vuole sapere.
Anche il suo psicologo vede difficile un risanamento di coppia. Lei mi dice che da me nn vuole nulla e di vivere sereno. Mi ha confessato che mi ama ovviamente ancora e che vorrebbe vivere con me, ma rispetta la mia decisione di stare con mia moglie, mentre lei sente di non provare più nulla per il suo uomo.
Io sto male. Sono confuso. Mi è tornata di colpo l'ansia. Mi scopro a pensare di vivere con lei (ma nn bene, no. Mi scopro a pensare di vivere con lei tra mille sensi di colpa nei confronti di una moglie che amo) e poi mi sento comunque in colpa a lasciare andare questa mia collega, come se temessi di deluderla. Ho paura che arriverà ad odiarmi. Poi mi dico: arriverei a lasciare mia moglie solo per fare contenta la mia collega? avrebbe senso? Oppure la amo ma mi rifiuto di accettare la cosa? Come vi ho già scritto il mio problema è che nn voglio deludere mai chi mi sta accanto... nn voglio far soffrire nessuno... intanto io soffro come un cane e nn so più cosa voglio... sto diventando insofferente alla vita e nn ho più voglia di lavorare e svagarmi... mi sto distruggendo... e sembra che nessuno ( nè mia moglie, nè la mia collega, nè gli amici) se ne stia accorgendo...
Avevo trovato un equilibrio, credevo di aver fatto le cose abbastanza bene, e invece mi sento sparato come un proiettile verso il nulla. Anche il pensiero di dover assistere mentre la mia collega si ricostruisce la sua vita con altri uomini mi uccide... Vorrei sparire...
Oggi volevo dire tutto a mia moglie, ma così facendo so che la perderei... Non so più che fare...
Disturbi di personalità

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