Crisi di nervi e pensieri estremamente negativi per motivi futili

Salve cari Dottori,
vengo a chiedervi un parere psicologico sulla mia situazione attuale. Ho 21 anni e come tutti mi capita di litigare con la mia ragazza ma a differenza di quello che la "normalità" prevede, ho una reazione per così dire "abnorme". Qualunque sia il motivo che porta a non parlarci, dopo un breve momento di rabbia segue sempre la tristezza, accompagnata da lacrime facili; fosse tutto qui potrei anche accettarla come una debolezza, ma il fatto è che quasi sempre segue un senso di giramento di testa, dolori diffusi, debolezza articolare, mal di stomaco. Nei casi più gravi in cui affronto questi stress psicofisici ho crisi di pianto che non riesco a fermare, tutti i muscoli del corpo si tendono e non riesco né a stare in posizione eretta né ad aprire le mani, oltre ad avere forti crampi allo stomaco. In seguito a litigi molto semplici mi accompagnano pensieri come lasciarla, che io stesso riconosco come del tutto immotivati, o certe volte mi passano per la testa fantasie inerenti il suicidio, anche queste giudicate da me stesso come completamente immotivate. Tuttavia naturalmente scaturiscono dai miei pensieri queste cose e mi fanno paura. Ovviamente c'è da dire che spesso i sintomi fisici di questo mio malessere si fermano ai dolori articolari, i giramenti di testa e il nodo alla gola persistente. I pensieri negativi sono invece quasi ovvi in seguito ai litigi. Queste mie reazioni mi spaventano, mi rendo conto che non sono naturali e soprattutto non sono giustificate. Mi sento come entrato in una specie di tunnel senza via d'uscita, e la cosa che dovrebbe aiutarmi (il capire che mi sto perdendo in un bicchiere d'acqua) in realtà peggiora la mia visione del tutto, perché mi fa sentire stupido. Un'altra cosa che mi fa sentire stupido è la repentinità con cui passo dalla più totale spensieratezza alla tristezza profonda di cui vi parlavo: basta litigare con la mia ragazza. Non ne capisco veramente il motivo, non capisco cosa ho fatto per arrivare a identificare il mio rapporto con lei con la mia salute psicologica. Quello che cortesemente vi chiedo è un parere su tutto questo, e se secondo voi addirittura si potrebbe passare da un inquadramento psicologico dei miei problemi a un inquadramento psichiatrico. Oltretutto vorrei chiedere se è attualmente possibile farsi seguire gratuitamente (ad esempio al consultorio familiare) da uno psicologo, dato che non ho la disponibilità per pagarmi delle sedute private e non ho intenzione di parlare di questi miei problemi con qualcuno al di fuori di uno psicologo perché me ne vergogno. Grazie della gentilissima attenzione, cordiali saluti.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazzo,

certamente potrai essere seguito presso un consultorio o presso un qualunque ospedale della tua città, non so se proprio gratuitamente, ma anche solo pagando il ticket sanitario.

Tieni presente che qui non possiamo fare alcuna diagnosi, perchè vietato dalle Linee Guida del sito e dalla deontologia.

Tuttavia parrebbe una questione d'ansia: " Tuttavia naturalmente scaturiscono dai miei pensieri queste cose e mi fanno paura. " La reazione che ogni persona sperimenta davanti agli eventi è personale e, se vista bene con l'aiuto di uno psicologo psicoterapeuta, è possibile capirne anche il significato e la parte più inconsapevole.

Quelli che tu definisci sintomi potrebbero essere semplicemente l'attivazione somatica tipica di qualunque emozione: poichè le emozioni sono preziosi indicatori del nostro stato interno, è meglio perchè più veloce che la loro attivazione sia subito leggibile sul corpo e non a livello razionale (perchè più lento).

La rabbia poi è l'emozione che spinge all'azione, quindi direi che ciò che percepisci dovresti imparare a riconoscerlo e modularlo.

Saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica