Ipotetici blocchi sessuali

Salve vorrei porre un problema che mi assilla da diversi mesi.

Da quasi un anno ho rapporti con il mio fidanzato, e da quasi due stiamo insieme ... Io ho avuto un educazione molto rigida da parte di mia mamma su queste cose , del tipo o si fa dopo il matrimonio o niente .Sinceramente arrivata vergine a 19-20 anni penso di poter scegliere da sola.

Ho un ottima intesa con il mio fidanzato, sotto tutti i punti di vista ma negli ultimi mesi nel campo sessuale c'è qualcosa che mi "urta" ma non riesco a capire. E' come se mi sentissi bloccata!

Ho passato un periodo un po' "apatico sessualmente" perchè lui, vivendo con amici, aveva casa libera soltanto un giorno a settimana. Sempre lo stesso giorno, sempre la stessa ora. Sempre lo stesso andazzo. Insomma andavo li con la consapevolezza che sarei finita a letto con lui, e mi inibiva molto. Del tipo potevo impegnarmi quanto volevo ma mi deconcentravo, non mi lubrificavo. Poi complice anche la secchezza da pillola che mi era venuta per alcuni mesi ... Insomma mi passava proprio la voglia!
Poi ho passato un periodo dove tutto andava liscio e dove sarei stata costantemente chiusa in camera sua ...

Qualche sera fa sono rimasta a dormire da lui. Dopo circa dieci giorni di astinenza era ovvio che sarebbe capitato ... però io niente, ero proprio con la testa altrove. Zero partecipazione, quando invece ero stata tutta la settimana a pensare a quando sarebbe arrivato quel momento. Forse anche qui perchè do per scontato che succeda?

Non sono mai riuscita a spiegargli bene anche il fatto che se non mi coinvolgo subito si innesca in me un malumore che mi porta a non far funzionare niente giù e a farmi pensare "Dai dai ora provo a concentrarmi e la lubrificazione viene" invece stando con il cervello connessa non ci riesco e capita che senza un gran male.

Inoltre non capisco perchè non mi capiti sempre ... magari 4 mesi va tutto bene, 1 mese non riesco a godermi il momento perchè mi faccio pare mentali inutili.
Qualche idea o qualche consiglio?
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Dr.ssa Paola Dei Psicologo, Psicoterapeuta 305 27 9
Gentile signorina
Ho letto attentamente la sua lettera ed ho notato subito due cose che lei stessa mette in luce. La prima é il condizionamento della mamma, che povera donna, corrisponde agli standard di quel periodo storico, nel quale la parola piacere non veniva associata a termini come "buono" o "bene". Forse ancora oggi qualcuno teme che il piacere possa portare verso vie pericolose, per alcuni addirittura il termine piacere, come ricorda Lowen, ha una connotazione lasciva. É probabile che, nonostante lei abbia cercato di distaccarsi da questo tipo di pensiero, qualche vissuto sgradevole abbia delle connotazioni fantasmatiche nel suo sé. La seconda cosa é la mancanza di fantasia, di creatività, di giocosità che viene meno quando il sesso é programmato in giorni precisi ed alla stessa ora. Afrodite non ama la noia e la ripetitività.

Per concludere voglio descriverle cosa avveniva presso i popoli Indù che con il corpo avevano certo un rapporto più semplice.
L'amore era diviso in cinque livelli, e partendo dall'ultimo. In ordine crescente si arrivava al primo.
Alla base c'era quello del servo per il padrone e viceversa, seguiva poi quello dell'amico/a per l'amico/a e viceversa, poi quello del fidanzato/a per la fidanzata/o e viceversa, ed al secondo posto stava quello del genitore per il figlio/a e viceversa.
L'ultimo e più alto livello di amore era Le Fou, la follia e addirittura, chi non aveva esperito questa forma di amore non riceveva degna sepoltura.
Si accinga quindi a cercalo insieme al suo ragazzo e buona fortuna.
Cordialità

Paola Dei: Psicologo Psicoterapeuta
Didatta Associato FISIG Perfezionata in criminologia
Docente in Psicologia dell’Arte (IGKGH-DGKGTH-CH)

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Ragazza,
Un' educazione restrittiva ed una figura materna punitiva e rigida ed un' assenza di educazione emozionale e sessuale, avranno contribuito a creare questi blocchi di cui parla.
Le cause in ambito sessulogico sono spesso svariate e soprattutto a più livelli:
Personali, diadici, da cattivo apprendimento sessuale, educativi, intrapsichici, iatrogeni, ecc.....

Tra le cause da analizzare inoltre si deve effettuare un distinguo diagnostico tra cause che contribuiscono all' insorgenza della sintomatologia sessuale e cause che invece contribuiscono a
Suo mantenimento.

Una corretta diagnosi clinica, inclusa una visita ginecologica, è il primo passo verso la conoscenza del suo disagio e la sua successiva risoluzione.

Le allego qualche lettura

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3437-orgasmo-femminile-e-veramente-indispensabile.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2348-l-orgasmo-femminile-si-puo-imparare.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/150-orgasmo-femminile-vaginale-o-clitorideo.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1813-calo-del-desiderio-sessuale-il-difficile-passaggio-dal-piacere-solitario-al-piacere-condiviso.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1620-orgasmo-femminile-i-10-ambiti-da-conoscere.html

[#3]
dopo
Attivo dal 2010 al 2015
Ex utente
Oh non mi aspettavo una risposta così filosofica! :)

Certo, condizionamenti materni mi accorgo di averne molti però non ci posso far molto.

Per il resto ... un corso di Tantra? :)
La cosa che si aggiunge al tutto è che il mio ragazzo (come penso tutti i maschi) gli basta un nulla per avere voglia, e negli ultimi tempi lo vedo proprio perso quando siamo insieme, totalmente preso. Se capita in una di quelle volte che io ci metto un secolo e mezzo .. scatta anche il senso di colpa.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Una consulenza di coppia, dopo le sue indagini personali, sarebbe indicata, per approfondire le tematiche che caratterizzano la vostra sessualità
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazza,

io non drammatizzerei troppo la situazione.
In fondo quello che tu descrivi indica che il tuo convolgimento e la voglia di stare col tuo ragazzo per fare l'amore viene inibita da situazioni oggettivamente sfavorevoli: gli orari precisi, il non avere degli spazi vostri e magari non creare l'atmosfera giusta.
Ma poi descrivi anche cosa ti succede: "...se non mi coinvolgo subito si innesca in me un malumore che mi porta a non far funzionare niente giù e a farmi pensare ...". Mi pare ci sia uno stato ansioso che parte nel momento in cui stai col tuo ragazzo nelle situazioni che descrivi, ma anche una particolare (forse eccessiva?) attenzione a tutte le volte in cui capita e che toglie spontaneità al gesto.
Se le cose stanno così rischi di creare inutilmente un problema, mettendo quote d'ansia nella relazione col tuo ragazzo.
Allora il problema non sarebbe più il desiderio sessuale (va da sè che possa subire variazioni), ma il modo in cui tu ti approcci e consideri queste variazioni.

Saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica