Rapporto con la madre

Buonasera, scrivo perché vorrei risolvere una volta per tutte la difficile situazione che si è venuta a creare con mia madre. Io e lei siamo molto diverse caratterialmente, e la pensiamo in modo diverso su tutto. Questo ci porta a volte ad esagerare: arriviamo a dire cose che non pensiamo e purtroppo capita anche che ci alziamo le mani. Io le voglio molto bene perché mi ha aiutato in tutto e vorrei solo che fosse felice... nonostante ciò, le sue parole mi feriscono molto e vengono delle forte crisi di rabbia e pianto, come se non mi sfogassi da una vita. In quei momenti sarei capace di farmi ascoltare anche alzando le mani. A me dispiace molto di questo, perché non voglio vederla star male e, a volte penso, che forse non la merito. Dal canto suo, lei dice che me la prendo per tutto ; ad esempio lei ritiene che io non debba ridere e la cosa mi fa arrabbiare molto. Mi sembra che voglia cambiarmi o che non mi accetti e a volte non sopporto sentirmi dire che se mi comporto in un certo modo, Dio potrebbe punirmi (lei é molto credente). Quest'anno terminerò l'università, e vorrei andare via dal mio paese per iniziare una vita solo mia. Tuttavia mi tormenta il fatto che lei possa rimanere da sola, dato che sono figlia unica e con mio padre erano separati. Lei cerca di tranquillizzarmi: mi dice che se la caverà e che non è sola come penso. In qualche modo riesce a tranquillizzarmi ma alla fine, ci ricasco sempre. Io e lei ne abbiamo passate tante e vorrei migliorare il nostro rapporto. Forse lo si dovrebbe volere in due, ma non credo che lei voglia venirmi incontro.
Sono anche andata da uno psicologo per due anni e mezzo e credo che, sebbene la psicoterapia non fosse proprio incentrata su questo problema, qualche cambiamento in positivo c'é stato. Tuttavia le volte in cui litighiamo ho queste crisi di rabbia e aggressività che non riesco a gestire. Non è semplice per me affrontarle da sola.
Lei è una donna che ha sofferto molto e anche io. Nonostante la nostra diversità, sono comunque consapevole che un sentimento profondo ci lega, dato dal nostro passato. Ma mi chiedo se sia salutare e sano per entrambe.
Grazie per le risposte che vorrete accordarmi.

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
la vostra relazione sembra essere caratterizzata da nuclei irrisolti, da rabbia, dolore, aggressività e tentativi di riparazione, oltre che condita da sensi di colpa .
C' è una figura maschile nella vostra famiglia?
Un padre?
Dei nonni, altri figli?

A volte studiare o lavorare fuori, quindi una lontananza fisica, consente una vicinanza emozionale
Se conserva un buon ricordo del collega, torni da lui, qualche colloquio potrebbe aiutarla. A mettere a fuoco nuove strategie adattive per questi reiterati conflitti

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr. Francesco Mori Psicologo, Psicoterapeuta 1.2k 33 31
Gentile utente,
concordo con quanto scrive la dr.ssa Randone.
Può essere opportuno che lei ritorni da un collega di persona. E' difficile poter "risolvere" una problematica come quella che ci ha posto, esclusivamente da un consulto on line. Spesso dopo una separazione i figli stringono un legame molto stretto con il genitore con il quale si "alleano", in particolare se l'altro genitore si defila dal rapporto. A volte la troppoa vicinanza (non solo fisica ma anche emotiva) può far esplodere conflitti.
Allo stesso tempo lei non può pretendere che sua madre cambi atteggiamento.
L'unica persona che lei può cambiare è lei stessa.

Restiamo in ascolto

Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/

[#3]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Gentile Dott.ssa Randone, la ringrazio per la sua risposta. In qualche modo sono sempre stata consapevole che il nostro rapporto sia "condito" dalla rabbia e infatti ho sempre cercato di porvi rimedio, senza molti risultati.
Mio padre é deceduto qualche anno fa e non ho fratelli o sorelle. Non c'é nessuna figura maschile nella mia famiglia.
Ho un pò di paura ad andare fuori a lavorare, ma, allo stesso tempo é una cosa che desidero con tutta me stessa perché ho lottato molto per avere una vita migliore. Forse dovrei veramente tornare a parlare con il mio psicoterapeuta e la ringrazio per il suo consiglio.
[#4]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Dr. Mori grazie per la risposta intanto.
So bene che il mio problema non può essere risolto con un consulto online e infatti il mio voleva essere uno sfogo.
Come ha detto lei, anche io credo di aver stretto un legame molto forte con lei. Per anni non ho visto che mio madre essendo mio padre in un'altra città e in un certo senso mi sono anche abituata a questo.
Il nostro non é mai stato un "bel" rapporto.Anche quando abitavo vicino l'università ( e quindi non stavo a casa con lei) litigavamo spesso, perché mi attaccava anche via telefono. Tuttavia era forse un pò migliore di adesso(dato che ora vivo con lei). Forse l'unica soluzione "temporanea" sarebbe veramente tornare dallo psicoterapeuta , in modo da stare almeno più tranquilla. Una volta che avrò finito l'università andrò via per realizzare i miei sogni, e forse la mancanza e la distanza potrà aiutarci a migliorare il nostro rapporto.
La ringrazio.
[#5]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Un obiettivo che la psicoterapeuta potrebbe aiutarLa a raggiungere potrebbe riguardare la maggior consapevolezza di se stessa e la gestione della rabbia che sembra esplodere quando la mamma tenta di limitare la Sua libertà e il Suo modo di essere o che forse Lei vive in questa maniera.

Altro obiettivo sensato è una maggiore autonomia e indipendenza dalla mamma.

Posso chiederLe per quale problema si era rivolta allo psicoterapeuta in passato?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#6]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Ha centrato in pieno il mio problema gentile dottoressa Pileci. Ho come il terrore che qualcuno possa mettere dei freni alla mia libertà e mi sono resa conto che non tollero che lei non la pensi come me su alcune cose.
Credo che il mio atteggiamento sia dovuto al fatto che, in passato, ho dovuto rinunciare a molte cose e mi sono un pò "appiattita" diciamo. Ora però vorrei smetterla ed essere indipendente ed "accettare" la nostra "diversità".
La ringrazio molto per il consiglio e ricontatterò appena sarà possibile il mio ex-terapeuta.
In passato mi sono rivolta allo psicoterapeuta per problemi di attacchi di panico ed ansia. Non sapevo nemmeno della loro esistenza e, all'improvviso, mi piombarono addosso. Credevo che l'ansia avesse causato la rottura con il mio ex- ragazzo e mi sentivo molto in colpa e avevo un gran terrore di diventare matta come mio padre(che era schizofrenico). Per fortuna l'ho superato e ora gestisco molto bene l'ansia( ma capita molto raramente).
Grazie ancora a tutti per le risposte.
[#7]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Ha centrato in pieno il mio problema gentile dottor Pileci. Ho come il terrore che qualcuno possa mettere dei freni alla mia libertà e mi sono resa conto che non tollero che lei non la pensi come me su alcune cose.
Credo che il mio atteggiamento sia dovuto al fatto che, in passato, ho dovuto rinunciare a molte cose e mi sono un pò "appiattita" diciamo. Ora però vorrei smetterla ed essere indipendente ed "accettare" la nostra "diversità".
La ringrazio molto per il consiglio e ricontatterò appena sarà possibile il mio ex-terapeuta.
In passato mi sono rivolta allo psicoterapeuta per problemi di attacchi di panico ed ansia. Non sapevo nemmeno della loro esistenza e, all'improvviso, mi piombarono addosso. Credevo che l'ansia avesse causato la rottura con il mio ex- ragazzo e mi sentivo molto in colpa e avevo un gran terrore di diventare matta come mio padre(che era schizofrenico). Per fortuna l'ho superato e ora gestisco molto bene l'ansia( ma capita molto raramente).
Grazie ancora a tutti per le risposte.
[#8]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

mi pare un'ottima idea quella di contattare nuovamente il terapeuta, non solo per fare chiarezza sulla situazione, ma anche per meglio distanziarsi dalla mamma, diventando davvero adulta.

Cordiali saluti,