Trovare un psicoterapeuta é un'impresa.aiuto!!

BUONA SERA DOTTORI,TANTE VOLTE IN PASSATO MI SONO RIVOLTA A QUESTO SITO ED IN PARTICOLARE ALLA SEZIONE PSICOLOGIA E PSICHIATRIA ED HO RICEVUTO CONSIGLI UTILI,COMPRENSIONE E PROFESSIONALITÀ E UMANITÀ IN UN MOMENTO ORRIBILE DELLA MIA VITA.CI TENEVO A FARE QUESTA PREMESSA CON I DOVUTI RINGRAZIAMENTI. TUTTA LA MIA STORIA,AMPIAMENTE SPIEGATA NEI CONSULTI IN PSICOLOGIA E PSICHIATRIA DI QUESTO SITO.SONO QUI PER CHIEDERE DI NUOVO UN AIUTO.SOFFRO DI DISTURBO BIPOLARE E BORDERLINE,VARIE TERAPIE PROVATE,RICOVERO,PSICOTERAPIA FARMACI.UNA VITA DISTRUTTA PERCHÉ PURTROPPO HO ANCHE DEI PROBLEMI DI SALUTE FISICA OGGETTIVI.HO INIZIATO ALCUNI PERCORSI DI PSICOTERAPIA E IN QUESTA SEDE CHIESI ALL'EPOCA QUALE FOSSE IL MIGLIOR ORIENTAMENTO PSICOTERAPEUTICO NEL MIO CASO.SONO INFORMATA SUI DIVERSI ORIENTAMENTI DALLA COGNITIVO COMPORTAMENTALE,ANALITICA,PSICOSOMATICA,BREVE STRATEGICA ETC.. ORA MI TROVO IN FASE DEPRESSIVA,PURTROPPO NON POSSO CONTARE SULLA MIA FAMIGLIA PERCHÉ LORO SI SENTONO VITTIME,NON HANNO INTERESSE,CORAGGIO,VOGLIA DI AIUTARMI PERCHÉ POVERINI NON NE SONO CAPACI.FA RABBIA,MA RICONOSCO I LIMITI ED I DEFICIT DEGLI ALTRI E QUINDI NON DEVO ASPETTARMI CHE MI AIUTINO O SI OCCUPINO DI ME,NON NE SONO CAPACI POVERETTI,MA A LAMENTARSI SI.IN QUESTO PERCORSO HO FATTO TUTTO DA SOLA, RICOVERO DI MIA SPONTANEA VOLONTÀ, VISITE PERCORSI TERAPIE CERCANDO GLI SPECIALISTI,PAGANDOLI INSOMMA DALLA MIA FAMIGLIA HO AVUTO SOLO CRITICHE GIUDIZI COLPE.BEATA IGNORANZA.SONO UNA MALATA SI MA CONSAPEVOLE E CON UN CERTO LIVELLO CULTURALE.ORA SONO DI NUOVO CROLLATA E MI RENDO CONTO CHE SE NON POSSO CONTARE SU DI ME NON POSSO CONTARE SU NESSUNO E FA PAURA PERCHÉ ORA SENTO IL BISOGNO DI ESSERE ACCUDITA AIUTATA GUIDATA NON CRITICATA E ACCUSATA DI FAR SOFFRIRE I MIEI NEL FRATTEMPO PERÒ HANNO LA LORO VITA,LA SALUTE E SANNO SOLO AGGREDIRe CHIUDERSI.IO PROVO A COMUNICARE,NON MI MANCA QUESTA CAPACITÀ MA CAPISCO CHE SONO CIRCONDATA DA DEBOLI,IGNORANTI.CMQ SCUSATE LO SFOGO VOLEVO CHIEDERE:AMMESSO CHE LA COSA PIÙ IMPORTANTE IN UN PERCORSO DI PSICOTERAPIA É LA MOTIVAZIONE DEL PAZIENTE,LA RECIPROCA FIDUCIA TRA PAZIENTE E TERAPEUTA,LA PROFESSIONALITÀ E PREPARAZIONE DEL TERAPEUTA QUALE É LA PSICOTERAPIA PIÙ INDICATA NEL DISTURBO BORDERLINE BIPOLARE?SO CHE NON C'È UNA REGOLA PRECISA,HO GIÀ FATTO QUESTA DOMANDA QUI,MA TRA I VARI TIPI DI PSICOTERAPIA SECONDO IL VOSTRO PARERE QUAL'È LA PIÙ INDICATA? VIVO IN UN PICCOLO PAESE E NON CI SONO PROFESSIONISTI ALL'AVANGUARDIA.PER ESEMPIO NON SI TROVA UN PSICOTERAPEUTA CHE USI LA PSICOTERAPIA INTEGRATA(LA MIGLIORE SECONDO ME NEL MIO CASO) SONO UNA PERSONA MOLTO SENSIBILE DALL'INFANZIA DIFFICILE E NON MI MERAVIGLIO CHE I MIEI NON SAPPIANO AIUTARMI SONO PIÙ PATOLOGICI DI ME,MA AVERE IL CORAGGIO DI METTERSI IN DISCUSSIONE NON É DA LORO.NON SO + CHE FARE,DA SOLA ORA NON RIESCO ED É DURA PERCHÉ CREDEVO NELLE MIE RISORSE.ORA NO. STAVO PENSANDO DI ANDARE IN COMUNITÀ VISTO CHE QUI ORA RIDOTTA COSI NON RIESCO A FAR NULLA IN TRAPPOLA TRA MALE FISICO E MENTALE UN CIRCOLO VIZIO
[#1]
Psicologo attivo dal 2012 al 2016
Psicologo
Gentile Utente,

il "tipo" di psicoterapia può avere la sua importanza ma la cosa più importante in assoluto è la qualità della relazione che si stabilisce tra psicoterapeuta e utente.

Specialmente nel caso del Disturbo Borderline di Personalità è fondamentale che la persona si senta accolta e seguita anche a livello "umano".

[#2]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Sono assolutamente d'accorodo con il collega.
Il trattamento psicologico funziona quando c'e' fiducia ed empatia.
Il modello che io adottò, quello psicodinamico e' a mio parere quello piu' completo, ma la situazione logistica ha la sua importanza. Se lei vive in una piccola citta' e' preferibile che contatti dei terapeuti accessibili e fra questi scelga quello con cui si trova meglio e pensa di potersi esprimere con fiducia.
L'idea della comunita' non e' male. Il meccanismo d'azione in quel caso e' molto contenitivo e talvolta cio' e' molto positivo.
Ne parli con uno psichiatra pubblico.
Ci faccia sapere comunque.
Il sentirsi sola e' una parte della psicopatologia e bisogna ovviare per quanto possibile a questa sgradevole sensazione.
Buona domenica!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#3]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

attualmente Lei non è più seguito dallo psichiatra e dallo psicoterapeuta?
In genere sono molto efficaci i trattamenti eclettici per questo disturbo, che prevedono più figure coinvolte (psicologo psicoterapeuta, psichiatra e talvolta educatore professionale), ma è meglio -nel Suo interesse intendo- se l'indicazione precisa, magari anche di nominativi o di strutture specifiche, venga da professionisti che hanno potuto visitarLa di persona e che conoscono bene la situazione.

Per alcune persone con la stessa diagnosi infatti è necessario un ricovero o la permanenza in strutture residenziali, per altre va bene la farmacoterapia e per altre ancora la psicoterapia.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#4]
dopo
Utente
Utente
Gentili dottori GRAZIE,é davvero importante ricevere i vostri consigli e sostegno.É vero che la cosa più importante é il rapporto di fiducia tra paziente e psicoterapeuta ed io ho qualche problema a fidarmi,in generale e questo fa parte del mio disturbo.Non mi affido in più insomma qualche "fregatura" l'ho presa e ciò non aiuta.Mi sento sola si e mi chiudo in me stessa,ma riguardo alla mia famiglia no,non mi sono chiusa ma anzi ho provato inutilmente a spiegare il mio problema e chiedere aiuto in modo non aggressivo.purtroppo come già detto i miei cari hanno le loro patologie e gli basta puntare il dito accusare e fare le vittime.Ma questo é un discorso lungo.Mia madre é completamente instabile e non obbiettiva in più sta anche seriamente male.Mio padre mi ha cresciuto nella svalutazione più totale,critiche offese,violenza verbale e fisica(non sessuale ma botte) ed io in tutto questo quasi per forza ho sviluppato il disturbo ma non accuso nessuno,mi corico le maniche e voglio guarire,ma non poter contare su nessuno é dura,,a volte,anzi spesso l'ambiente famigliare fa la differenza.invece io vivo nelle loro accuse "tu sei malata ci fai passare l'inferno" "tu sei malata e non hai fatto nulla per curarti" loro passano l'inferno?io sto male mica loro e so che é difficile stare vicino a qualcuno che sta male,ma nel loro caso ci sono stati marginalmente e nel modo più sbagliato.io non ho fatto niente?mi sono ricoverata,trovandomi la struttura e andandoci,vivevo da sola,psichiatra,psicoterapeuta...mi sono fatta il mazzo e sono abbastanza consapevole di chi sono,del mio disturbo dei miei limiti e dei limiti e le reazioni altrui.Consapevolezza che ho acquisito con l'informazione,la riflessione e il percorso psicoterapeutico uniti ad una certa dose di intelligenza e cultura che mi appartengono.Vorrei andarmene da qui dalle fonti per staccare da fonti negative e ricominciare con un terapeuta alla mia altezza(altezza non inteso come per sminuire gli altri psicoter o elevare me da brava narcisista,altezza inteso come "nelle mie corde" all'altezza del problema.Dr.ssa Esposito il modello psicoanalitico era quello da me scelto per completezza e perché pur essendo un lavoro duro scava nel profondo,ma nella mia zona non esistono professionisti che usino questo modello.gentile dr.ssa,Pileci si attualmente sono senza sostegno psicologico e farmacologico, stavo andando da una terapeuta cognitivo comportamentale molto preparata e con la quale il rapporto era ottimo,ma é debole per me non sono una paziente facile perché oltre a non fidarmi non mi,lascio in cantare facilmente.insomma mi sento persa.Come potrei far capire a mio padre ciò che sto passando?che le sue chiusure le sue continue critiche e nervosismi mi fanno male e sono controproducenti?E che se oggi mi ritrovo cosi non é perché l'ho scelto io,non é colpa mia,ma anzi forse casomai é la loro,la colpa,mi,correggo la responsabilità.provo una rabbia immensa nei confronti di mio padre che mi vede cosi e non solo non fa nulla,non se ne assume un minimo di responsabilità e anzi punta il dito.dovrei fregarmene e pensare solo a me a prendermi cura di me,lo so ma ora tra la salute fisica(purtroppo ho dei problemi oggettivi fisici) ed il crollo da sola non riesco.che brutto stare male e avere le persone sbagliate vicino é deleterio.se avessi la forza me ne andrei in un'altra città dove poter trovare il professionista giusto e respirare senza questo schifo.Dr Pileci secondo Lei la cognitivo comportamentale é adatta al disturbo borderline,bipolare?aldilà del fatto che é la sua specialità cosa ne pensa?detto e capito che la cosa importante é il rapporto di fiducia vorrei instaurarlo con uno specialista della categoria giusta.Mi hanno parlato di ipnosi,di transfer cosa ne pensate?ho fatto anche delle sedute con un terapeuta psicosomatica(morelli) devo dire che a livello umano l'approccio olistico é quello con cui mi sono trovata meglio e credo fermamente nei principi del dott Morelli ma dovrei vivere in un tempio tibetano per metterli in atto.Forse é ciò che farò chi dice che quello non sia il mio vero talento e magari seguendo ciò che é più vicino a me sto meglio.di sicuro non posso guarire vivendo a casa con i miei dove modelli e meccanismi sbagliati si ripetono,ma purtroppo ho perso il lavoro e non so dove andare.che casino se vi penso mi viene pure l'ansia.ma insomma uno che sta male fisicamente e psicologicamente e non ha più soldi che deve fare?si ci sono gli ospedali,ma i reparti di psichiatria davvero non tendono a risolvere il problema ma dolo a contenerlo.Mi scuso per questo sfogo e ringrazio i dottori che hanno risposto e chi vorrà rispondere.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

le aspettative sul papà e i parenti sono molto alte e probabilmente devono essere ridimensionate con l'aiuto di un terapeuta. Infatti anche quando il pz. viene allontanato da casa, magari per un ricovero o un trattamento residenziale, nel momento in cui torna a casa si ritrova lo stesso contesto che aveva lasciato e questo talvolta fa compiere passi indietro al pz.
Per questa ragione tutto ciò deve essere previsto e monitorato dai curanti.
Tuttavia, per tornare alla domanda principale del Suo consulto, è molto probabile che la difficoltà nel trovare uno psicoterapeuta faccia proprio parte della patologia stessa, come Lei stessa scriveva sopra.
Lei riconosce molto bene la diffcoltà a fidarsi degli altri (Terapeuta compreso) e quindi credo che tali difficoltà siano da tenere in considerazione soprattutto nei momenti critici, condividendoli con il terapeuta.
Per quanto riguarda l'approccio di tipo cognitivo-comportamentale, è molto utilizzato quello dialettico-comportamentale di M. Linhean, che prevede skill training per poter dare al pz. borderline quelle abilità che sono carenti, come ad esempio la regolazione delle emozioni intense o la gestione del conflitto.

Cordiali saluti,
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