Apatia in gravidanza

Buongiorno, sono incinta del secondo bimbo e sono alla 13 settimana. Da qualche tempo mi sento sempre stanca e anergica, ma soprattutto, cosa che mi preoccupa, mi sento tot apatica. Non ho voglia di Fare nulla, anche le attivit' quotidiane come la preparazione della cena, la gestione del mio bimbo di un anno e mezzo etc mi pesano tantissimo. La sera, rientrata dall ufficio, vorrei slo buttarmi sul divano delegando la festione di tutto al mio povero, paziente, martito. Anche Il nostro rapporto ha subito un brusco cambiamento: non ho desiderio sessuale, sono sempre acida e rispondo male. Non ho alcun tipo di interesse, non ho voglia di uscire con nessuno, non ho voglia di Fare niente. Non mi interessa di niente e di nessuno. Tanto meno del bimbo che porto in grembo, al quale cerco di non pensare. Quando parlo della gravidanza non sono felice e le persone lo avvertono. Mi sneto sempre spossata, dal punto fisico ma non solo: il pensiero di dover fare qualsiasi cosa mi nausea. Dormo 8/9 ore a notte ma mi sveglio la mattina gia' stanca. Ho la nausea a pensare al cibo e ho cominciato ad alimentarmi in modo sbagliato( molti dolci , poca frutta e verdura etc). A volte vorrei non essere incinta e non avere un bambino da gestire. So che e' una cosa orrenda da dire, ma e' come mi sento: sbagliata , ma cosi.
Volevo capire se devo preoccuparmi o se e' uno stato normale nei primi mesi di gravidanza. La prima gravidanza non ho vissuto questo stato.
Grazie mille per l aiuto
Laura
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Signora,
ogni gravidanza ha la sua storia e le sue caratteristiche e, in ogni caso, questa volta ha già un bimbo molto piccolo a cui badare, che fa certamente la differenza.
In più il lavoro in ufficio e quello a casa: penso che chiunque si sentirebbe spossato, soprattutto in questi primi mesi.
Ha già sentito cosa ne pensa il ginecologo?
Avrebbe possibilità di ridurre il carico di lavoro (o il tempo) in ufficio e a casa?
Questo nuovo bimbo in arrivo è stato cercato o è "capitato"?

Cordialità.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Laura,
Non tutte le gravidanze sono uguali, forse c' è qualche motivazione di fondo, che non riesce a visualizzare ed a mettere a fuoco.
La gravidanza e stata voluta?
Ha aiuti a casa?
Sua madre, sorelle, altro?
Il rapporto con il suo paziente marito, va bene?

Il desiderio sessuale inoltre non è sempre uguale, subisce deflessioni ed impennate, non per forza patologiche

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara Laura,

la gravidanza è un momento delicato e non tutte le gravidanze della stessa madre sono uguali, perchè cambiano le condizioni personali e familiari e il carico di lavoro da gestire aumenta quando non si è al primo figlio, ma ci sono già altri bambini, rendendo più complicate le cose.

Se si sente infelice ha tutto il diritto di dirlo e di non fingere di essere al settimo cielo, come vorrebbe l'iconografia piuttosto ipocrita della "brava mamma in attesa".

Secondo lei se le condizioni organizzative e il suo carico di lavoro familiare cambiassero il suo umore ne beneficerebbe o immagina che si sentirebbe comunque apatica?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#4]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno, anzitutto vorrei ringraziarVi per il solerte riscontro alla mia richiesta di consulto. Noto che le vostre risposte hanno tutte un punto in comune: Il fatto che ogni gravidanza sia una storia a sè. Senza dubbio la seconda gravidaza è più difficile da gestire in termini di impegno: avendo già un bimbo piccolo il tempo per rilassarmi è pressoché nullo e le incombenze sono tante. Per rispondere ai vostri quesiti non ho ancora avuto modo di parlare con la ginecologa che mi segue, ma credo sia importante parlargliene in modo da capire se vi sono modi per calibrare meglio il tempo lavoro/ufficio, che è sicuramente la questione più faticosa da gestire. Ho diversi aiuti per la gestione della casa: ho una domestica 2 volte la settimana (ho una casa molto grande, impossibile da gestire uscendo la mattina alle 8 e tornando la sera alle 7) , il bimbo piccolo va al nido la mattina e il pomeriggio mia madre lo tiene, insieme ad una baby sitter, ho una persona che stira.Tutti aiuti, tuttavia, necessari, legati alla mia assenza da casa tutto il giorno (non potrebbe essere diversamente). Nonostante il supporto mi sento comunque sempre molto stanca, e, ancora peggio, da un punto di vista mentale. non vivo bene la situazione in ufficio, e mi pesa mortalmente dover trascorrere l'intera giornata a lavorare, tornare a casa alla 7 e non avere tempo per fare null'altro, a giornata ormai terminata. Sento che perdo un sacco di tempo per question esterne e non riesco a dedicare nulla alla gestione della mia famiglia. L'apatia che provo mi porta a non aver voglia di fare nulla. Ho però notato che il sabato e la domenica, quando sono a casa, va un pochino meglio. Il rapporto con mio marito è sereno; certo non è più il rapporto passionale dell'inizio, ciononostante abbiamo trovato un nostro equilibrio anche con l arrivo del bimbo.Lui mi aiuta molto quando è a casa, anche se, avendo un'attività in proprio, è sempre molto molto impegnato.La gravidanza è arrivata appena abbiamo cominciato a cercarla, non ho nemmeno avuto il tempo di pensarci e sono rimasta incinta. Non è che non la voglia, solo sono mlto preoccupata per la gerstione di tutto. In più tutti mi dicono che saRà un'impresa e che non so in che guaio mi sono cacciata, e la mia famiglia non ha reagito in modo proprio "felice". Se cambiassero le condizioni forse mi sentirei più tranquilla e riuscirei a gestire meglio le cose, viverle piu serenamente e sentirmi meno stanca, ma il mio lavoro non permette la fruibilità del lavoratore per un tempo parziale. Quindi prendere o lasciare: questo è il grande dilemma.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"la mia famiglia non ha reagito in modo proprio "felice"

In che senso?
Può spiegarsi meglio?
[#6]
dopo
Utente
Utente
Voglio dire che la mia famiglia di origine non ha reagito benissimo. Mia madre ha subito annunciato che, avendo lei quasi 70 anni, non ce la fara' ad aiutarmi a gestire anche questo bimbo ( oltre al mio abbiamo altre due nipotine di 6 e 8 anni) , mentre mio padre e' sbiancato ed ha affermato che ora sono cavoli nostri.
Una reazione a caldo, certo, sono sicura che poi ne saranno felici . Cio non toglie che la reazione non mi ha fatto piacere. Probabilmente sono preoccupati dal fatto che i bambini saranno molto vicini sdi eta' e, pertanto difficili da gestire: loro hanno avuto due figlie una a distanza di undici anni dall altra ( io sono la seconda) .
Peraltro sono due persone esageratamente negative e pessimiste. Insomma il quadro famiglia/ stanchezza/ lavoro impegnativo non mi aiuta certo ad affrontare al meglio questa situazione. Cio di cui ho paura e' di arrivare al parto in una condizione di malessere e subire poi un crollo psicologico post partum.
Forse sono catastrofica e negativa?
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara Signora,

se la reazione dei suoi genitori è stata questa:

"Mia madre ha subito annunciato che, avendo lei quasi 70 anni, non ce la fara' ad aiutarmi a gestire anche questo bimbo, mentre mio padre e' sbiancato ed ha affermato che ora sono cavoli nostri"

penso che il suo stato d'animo al riguardo sia più che giustificato.
Pensa che il loro essere "pessimisti e negativi" la condizioni in generale nell'affrontare la vita?
E' possibile che abbia imparato da loro a vedere le cose peggio di quel che sono?

Viste le premesse direi che la sua preoccupazione non è campata in aria:

"Ciò di cui ho paura e' di arrivare al parto in una condizione di malessere e subire poi un crollo psicologico post-partum".

Le sarebbe di grande utilità chiedere assistenza psicologica in questo periodo per contenere l'ansia che deriva più dal pensiero di non farcela a gestire tutto, che dalla gravidanza in sè, ma che incide ovviamente sul suo stato anche fisico (cortisolo) e sulla possibilità che si verifichi realmente un crollo quando avrà partorito e dovrà gestire due bambini.

Valuti attentamente questa opportunità perchè sarebbe di gran lunga preferibile rispetto a pensare che le passerà, che in qualche modo ce la farà, che tutto andrà bene: se prova un significativo malessere è necessario ascoltare questo malessere e non minimizzarlo, nè limitarsi a osservare che ha anche motivi concreti per essere preoccupata.

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio dott.ssa massaro. Sebbene avrei preferito sentirmi dire il contrario, ovvero di non avere necessita di un aiuto, mi sento sollevata al pensiero di poter chiedere un supporto. Noto che lei riceve nella miazona di residenza. E' possibile contattareil suo studio per fissare un incontro ( serviziodipsicologia.it).
Mi piacerebbe incontrarla per approfondire il discorso e capire meglio come affrontare la questione.
Grazie
Un caro saluto
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Certo, mi può contattare quando vuole.

In ogni caso il fatto di rivolgersi ad uno psicologo non significa che una situazione sia grave, ma che ci si può far aiutare ad affrontarla meglio e con minore fatica e stress.

Un caro saluto,
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