Sbalzi d'umore, ansia

Buonasera non so che dire,come mi accade quando le persone mi chiedono cos'ho. Non so da dove iniziare,so solo che sto male.E negli ultimi mesi la situazione è peggiorata. Un paio d'anni fa ho fatto l'iscrizione all'università.In questo breve arco di tempo è morto uno dei miei genitori improvvisamente,nel lutto ebbi molto conforto da parte di amici.Insomma me ne feci una ragione e iniziai l'università.Iniziai,nuovo ambiente,nuove circostante ma mi trovai bene faccio le prime materie.Dopo qualche tempo inizio a pensare di avere qualcosa che non va,comincio a fare esami del sangue,ma per fortuna fu per poco tempo,forse era un po' il ricordo della sofferenza di una persona a me cara.Con tranquillità feci le materie,frequentavo lezioni,ma restai lo stesso indietro.L'anno scorso feci il mio ultimo esame poi non ci riuscii più,come un blocco,non riesco a concentrarmi,a pensare cose positive,a pensare al mio dovere.Ho solo voglia di dormire e mangiare solo che poi me ne pento.Passano i giorni il tempo,tutto ciò ha un costo per il futuro,il senso di colpa,pesare economicamente sulla famiglia.Cominciai con una brutta sensazione di solitudine,di non essere all'altezza,di avere qualche difficoltà nell'apprendimento,giornate spese a piangere,le paranoie in testa rotolare nel letto pensando che non aveva più senso vivere così.Il senso di solitudine principalmente mi lacerava,il bisogno di avere accanto una persona che cercasse di capirmi,che mi aiutasse ad affrontare la realtà di tutti i giorni e invece no,io sfuggivo alla realtà isolandomi.Il problema peggiorò in quanto cominciai ad avere attacchi di panico,brutti sbalrzi di umore,prendevo caffè in quantità enormi con la convinzione che questa sarebbe stato in grado di rendere il tempo sui libri più produttivo e invece niente.Mi innervosisco facilmente,rispondo male senza concludere niente.Ebbi anche problemi a livello di stomaco fosse dovuti all'eccessivo stress.Passare giornate col senso di stanchezza di affaticamento non vedendo l'ora di fare una doccia e di andare a letto addormentandomi il più presto possibile e magari a volte,sperando di non svegliarmi.Abbandonate le cattive abitudini alimentari,i miei unici momenti di sfogo erano quando riuscivo a fare delle lunghe passeggiate,ma raramente ne avevo la forza e il senso di stanchezza aveva la meglio.Le fitte al petto,la paura erano sempre con me e lo sono sono ancora.Avevo anche cercato di smettere di fumare e fare piuttosto attività fisica per sfogarmi, ma non ci riesco.Messe da parte tutte le paranoie di carattere diverso dei mesi precedenti,ora mi distrae in continuazione l'idea di avere una grave malattia,cercando tutti i sintomi su internet e sono in preda al panico,penso sempre alla morte e alla sofferenza.Non riesco a portare avanti i miei doveri e a vivere come una persona normale né tantomeno ho il coraggio di chiedere aiuto.Gradirei un futuro migliore ma ad ogni mio slancio positivo ricevo una quantità maggiore di frustrazione.
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Dr. Nunzia Spiezio Psicologo 531 20 3
Cara ragazza,
elaborare un lutto di un proprio genitore non è semplice. Per come lo decrive lei "nel lutto ebbi molto conforto da parte di amici.Insomma me ne feci una ragione e iniziai l'università" sembra che non abbia dato la giusta rilevanza all'impatto dell' evento luttuoso sulla sua psiche . Sorvola persino sul comunicarci quale dei due genitori l'ha lasciata. Come se, ancora oggi, dopo un anno e mezzo, operasse un distacco dal fatto accaduto. Poi, invece, con prodigalità, certo confusa ma pur sempre prodigalità, ci descrive tutti sintomi avvenuti dopo.
Come è stato affrontato in famiglia il lutto? i membri che sono rimasti come l'hanno poi vissuta la mancanza? lei è stata accudita dagli altri memri della famiglia? vi siete accuditi a vicenda?
Credo che di questo, come degli altri problemi di ansia che hanno incominciato a funestarla proprio dall'evento luttuoso in poi debbba parlarne con un collega dal vivo.
Le faccio tanti auguri e restiamo in ascolto.

Dr.ssa Nunzia Spiezio
Psicologa
Avellino

[#2]
dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Avevo intenzione di voltare pagina e andare avanti. Ho perso il padre più di due anni e mezzo fa. In famiglia è stato affrontato(o meglio a me sembrava che le cose potessero andare) inizialmente ma poi sono sorti dei problemi. Non vado molto d'accordo con i membri della mia famiglia, non sono aperta con loro soprattutto ultimamente, e se ho un problema non mi rivolgerei, di certo, a loro, per questo avevo scritto che più che da loro il conforto l'ho avuto da amici e conoscenti.
[#3]
Dr. Nunzia Spiezio Psicologo 531 20 3
Cara ragazza,
si volta pagina per andare avanti quando si sono scritte tutte le righe della nostra esistenza.
Lei sembra non aver elaborato bene la perdita di papà ancor più perchè non si è sentita sostenuta in famiglia. Cosa significa "inizialmente sembrava potesse andare poi sono sorti dei problemi?" si riferisce sempre alla scomparsa di papa? a che tipo di problemi si riferisce? quanti fratelli e sorelle ha?
[#4]
dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Ho 3 fratelli...
Inizialmente poteva andare intendevo che all'inizio credevo che avrei potuto superare qualsiasi cosa, ma col tempo mi son resa conto che non era così e quindi con tutti i problemi che ne conseguono. Sì, forse mi riferisco anche alla sua scomparsa
[#5]
Dr. Nunzia Spiezio Psicologo 531 20 3
Cara ragazza,
"Sì, forse mi riferisco anche alla sua scomparsa"
eliminerei il "forse". Rispetto a tutti i sintomi che ci riferisce e al fatto che inficiano di non poco la sua esistenza, le ripeto che sarebbe opportuno un consulto con un collega psicoterapeuta dal vivo.
Provi al consultorio della sua zona e ci faccia sapere.
Noi siamo qui.
Le faccio tanti auguri.
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