Una quantità d'ansia esorbitante

Sono un ragazzo di 22 anni. Mia madre è una donna estremamente ansiosa, maniaca dell'ordine, d'atteggiamento molto aggressivo e nervoso in moltissime situazioni, ipocondriaca, dai valori praticamente irremovibili e una forte insicurezza. Spesso tende a richiamare attenzioni facendo appello al senso di colpa che gli altri dovrebbero provare nel non fornirgliele.
Mio padre lavora sempre, fin da quand' era un ragazzo. Tende ad accumulare e sbottare la sua rabbia in situazioni rare, dà un'assoluta priorità al senso del dovere e non tollera chi non lo fa. Nessuno dei miei genitori esprime quasi mai affetto verso di me. Io ho sviluppato un atteggiamento prevalentemente apatico in famiglia. Le litigate con mia madre sono frequentissime, non riesco a trattenere il nervoso che accumulo in maniera esponenziale. Sono molto sensibile e porto dietro con me una quantità d'ansia esorbitante. Nei confronti di mio padre sono invece molto remissivo, la mancanza d'affetto da parte sua, anzichè farmi imbestialire come con mia madre, mi mette una tristezza infinita. Dato questo grossolano quadro generale, volevo descrivere la maniera che ho di vivere i rapporti affettivi, In breve sono molto insicuro, e non riesco a sopportare che la mia partner si assenti anche momentaneamente dal prestarmi attenzione o aiuto in momenti di difficoltà. Se sceglie deliberatamente di ignorare un mio messaggio o una mia telefonata sto malissimo. Esprimo questo malessere liberando quell aggressività che di solito trattengo e rivesandola addosso al partner sia attraverso accuse sia attraverso dichiarazioni di 'amore terminato' o 'delusione profonda'. Più lei si stacca da me, per via di questi comportamenti, più io tendo ad allontanarla nella speranza che mi insegua. Ma anche quando prova ad avvicinarsi la allontano con aggressività. Queste situazioni capitano regolarmente a distanza di tempo sia nell attuale relazione che in quelle precedenti. Ora ciò che vorrei chiedere è in che misura e attraverso quale meccanismo questo modus vivendi delle relazioni sia collegato con il rapporto con i genitori e soprattutto, a prescindere da una terapia, quali strumenti io possa usare per placare le mie paranoie e la mia rabbia senza riversarle sulla mia ragazza quando si presentano queste situazioni. Per esempio: se lei non risponde deliberatamente a un messaggio, la qual cosa può accadere per vari motivi, cosa dovrei fare per viverla in maniera sana considerando che l'insorgere della rabbia è per me inevitabile?
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
La sua famiglia non può essere modificata, ma può certamente lavorare su di se, sulle sue emozioni, sul suo "subire" le loro modalità relazionali...
Le allego alcune letture che trattano l' argomento da lei richiesto, ma le letture non si possono mai sostituire ad una valutazione de visu di un nostro collega


http://www.valeriarandone.it/articoli/154-gli-amore-dipendenti-dipenden
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4078-l-amore-affamato-la-dipendenza-d-amore.html


Se vive male e con sofferenza i legami, dovrebbe trovare nuove e più funzionali strategie adattive

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

ma se la Sua famiglia non fosse affatto responsabile del Suo personalissimo modo di reagire al distacco?

Io inoltre non definirei "dipendenza" ciò che Le accade; mi pare piuttosto una modalità di stare al mondo che certamente Le crea problemi e sofferenze, tant'è che dice: "Più lei si stacca da me, per via di questi comportamenti, più io tendo ad allontanarla nella speranza che mi insegua...."
Sembra quasi che Lei voglia fare dei test a questa ragazza (e alle precedenti) per capire e verificare quanto davvero tengano a Lei. Questa, se l'ipotesi è verosimile, si chiama insicurezza, non dipendenza, che in verità ha altre modalità.

Probabilmente Lei ha imparato da qualche parte (in famiglia? altrove? poco importa perchè la cosa più importante è modificare ciò che ci appesantisce la vita e ci fa soffrire in maniera patologica...) ad utilizzare questa modalità e non riesce a modificarla perchè poco o per niente consapevole di ciò che sta davvero accadendo. Per esempio, Le sfugge che cosa fa scattare quella rabbia e come mai repentinamente mette in atto dei comportamenti distruttivi e apparentemente inspiegabili con le persone che ama.
Legga qui per comprendere meglio: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1583-depressione-patologia-o-poca-forza-di-volonta.html

Diventare più consapevole, poi, può essere la chiave per Lei per modificare non solo il modo in cui vede i Suoi genitori e attribuisce significato agli eventi, ma anche comprendere che i genitori non sono mai esseri perfetti e quindi commettono errori, ma da adulti è possibile per noi comprenderli e prendere le distanze dal loro modo di essere e di fare e assumerci la responsabilità per ciò che siamo e facciamo.
In altre parole una psicoterapia serve anche per modificare questo aspetto di assunzione di responsabilità e imparare a camminare con le proprie gambe da un punto di vista di indipendenza e autonomia psicologiche.

Infine Lei chiede: "Per esempio: se lei non risponde deliberatamente a un messaggio, la qual cosa può accadere per vari motivi, cosa dovrei fare per viverla in maniera sana considerando che l'insorgere della rabbia è per me inevitabile?"
Le risponderò secondo il punto di vista del modello cognitivo-comportamentale. Innanzitutto l 'insorgere della rabbia non sarà più inevitabile, nel senso che -una volta costruito un significato diverso- la rabbia sarà gestibile oppure non la proverà, perchè il comportamento della Sua ragazza sarà letto da Lei in altri termini, diversi da quelli che vede ora (poca considerazione? scarso interesse? poco affetto? mancanza d'amore? ecc...).
Per fare questo, però, deve vedere quella sequenza critica che è disfunzionale e che è fatta dai Suoi pensieri, emozioni e comportamenti.
Quindi in terapia cognitivo-comportamentale, il pz. viene facilitato ad ampliare la propria visione delle cose e il campo delle ipotesi, prima di essere accecato dalla rabbia.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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