Il mio lavoro mi fa stare davvero male

Buongiorno, chiedo cortesemente un aiuto. Ho 25 anni d da qualche mese lavoro come panettiere dopo essermi dimesso da un lavoro part time. Purtroppo come da titolo il mio lavoro, pur cominciando con molto entusiasmo, non mi piace per nulla. Purtroppo la mia famiglia non sta bene a livello economico dunque non mi vergogno a dire di aver bisogno di lavorare, ma nonostante questo pensiero e pur mettendoci tutto l'impegno che posso il lavoro non va bene comunque.tante volte ho avuto mal di pancia, nausea, ho pensato anche di mettermi in malattia ma pensando ai progetti futuri ho cercato di essere sempre presente. Purtroppo vivo ancora con mia madre, ed anche questo è motivo di frustrazione. Sono fidanzato e la mia ragazza, di un anno più grande, pur vivendo anche lei con i genitori è riuscita per fortuna ad intraprendere un tirocinio per un lavoro che le piace. Vorrei tanto andare a convivere, avere finalmente una casa tutta nostra e costruire un futuro, ed infatti cerco a tutti i costi di farmi piacere il mestiere per mettere soldi da parte, ma per quanto ci provi ottengo solo l'effetto contrario, cioè far arrabbiare il mio capo perché non svolgo bene il lavoro e porto i miei colleghi, tutti, a constatare che questo non è il lavoro adatto a me. Chiunque me lo dice. L'unica motivazione forte per cui continuo a lavorare è il desiderio di prendere una casa con la mia fidanzata e convivere, anche se sono al punto di scoppiare perché non ce la faccio davvero più. Il mio sogno era quello di lavorare in qualche biblioteca, o museo, in quanto luoghi di scambio culturale. Ed invece mi ritrovo bloccato in questa situazione. Vorrei dare una stabilità alla mia fidanzata, proteggerla, ma d'altra parte mi sto seriamente ammalando a causa di questo lavoro. Inoltre se la mia famiglia sapesse che ho lasciato il lavoro perché mi sento molto a disagio non la prenderebbe assolutamente bene. Anzi. Cosa posso fare? Non trovo una via d'uscita. Aspettando una vostra risposta vi ringrazio anticipatamente
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
>>se la mia famiglia sapesse che ho lasciato il lavoro perché mi sento molto a disagio non la prenderebbe assolutamente bene.<<
dovrebbe iniziare a fare delle scelte più autonome in termini di interessi e aspettative per quanto riguarda l'area lavorativa, questo significa assumere più responsabilità indipendentemente da ciò che pensano i suoi genitori. Il suo attuale lavoro è molto diverso da ciò che vorrebbe fare e il fatto di continuare a lavorare male, a non apprendere, potrebbe essere un meccanismo di difesa contro questa situazione, che lei sembra "subire" in maniera passiva.






Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Ragazzo,
quali sono stati i suoi studi?
A quale lavoro potrebbe concretamente aspirare?
L'attuale lavoro quante ore della sua giornata occupa?

Non ha mai pensato di rivolgersi allo sportello Informagiovani della sua zona per un colloquio atto a comprendere bene le sue attitudini e le sue potenzialità e ad essere informato su eventuali altre possibilità offerte dal suo territorio?
http://www.informagiovani-italia.com/Lombardia.htm

Lasciare il lavoro senza avere un'alternativa non sarebbe saggio e, dunque, comprensibile che i suoi famigliari non la prenderebbero bene. Ma se invece si tratta di un cambio di attività, le cose potrebbero essere differenti.

Saluti.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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dopo
Utente
Utente
Innanzitutto la ringrazio Dottoressa per la sua cortese risposta. Purtroppo il mio titolo di studio è un diploma in scienze sociali, stavo studiando scienze politiche ma durante il periodo universitario, a causa di un periodo buio, purtroppo ho perso per strada gli studi ed ho cominciato a lavorare abbandonando la carriera. Trovo l'ambiente universitario molto stimolante, ma le mie paure sono tante. Anzitutto a 25 anni essere ancora in ballo per una laurea triennale mi sembra davvero troppo; e come seconda cosa sento come una irrequietezza di fondo forse presa come sinonimo di immaturità... nel senso che certi periodi muoio dalla voglia di tornare in università, mi sento veramente rilassato e tranquillo, in altri periodi invece mi metto davanti ai libri, cerco di studiare ma non ne cavo fuori nulla, e passa l'entusiasmo del tutto. Sto nel frattempo cercando di studiare meglio l'inglese per avere maggiori possibilità sia a livello lavorativo che comunicativo. Comunque la ringrazio ancora se avrà la pazienza di leggere la mia risposta.
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dopo
Utente
Utente
Ringrazio anche lei Dottore, in effetti anche io ho pensato la stessa cosa. Fra poco devo andare a lavoro ed anche oggi purtroppo ho mal di pancia ma penso per questo dovrò rivolgermi alla mia Dottoressa. Spiace più che altro vedere, come stamattina quando ero in giro, vedere tante persone organizzare la giornata, fare la spesa, andare al parco vista la bella giornata, le piscine affollate, tante persone dirette al lago o al mare, ed io invece fra poco a lavorare senza potermi mai godere giornate del genere. E a fare un lavoro che inoltre non mi piace. D'altronde mi guardo intorno, non ho il paraocchi, e vedo tante famiglie e persone dedicarsi ai propri hobby ed al relax mentre io sempre occupato senza possibilità di organizzare una serata con la mia ragazza o con amici dato che anche domani lavorerò. Comunque la ringrazio ancora per la risposta