Non riesco a non odiarmi

Odio il mio corpo da tempi immemori, mi sono sempre vista grassa, brutta, inutile. Ho provato a mettermi a dieta oltre due mesi fa, con un regime di palestra elevato, perdendo 10 chili, eppure io mi ritrovo identica a prima, non ho notato nessun cambiamento, e a quanto pare non l'ha fatto nessuno attorno a me. Certe settimane rimanevo a digiuno mangiando 600/700 kcal al giorno massimo, per poi sfiancarmi in palestra. Altre volte provavo disperatamente a vomitare i pasti, senza successo, evidentemente perché il mio corpo non ne voleva sapere di rimettere. Avevo un ragazzo, che mi ha lasciato poco tempo fa proprio per colpa di questa mia eccessiva ossessione che mi portava a non uscire con amici per non mangiare troppo, a saltare i nostri momento insieme per andare in palestra, insomma lui non me volle più sapere. Non ho più la forza di andare avanti, ogni mio tentativo di piacermi è vano, e nonostante ci siano risultati sulla bilancia, io continuo a sentirmi inutile. La dieta ha peggiorato ulteriormente la visione di me stessa, non ho più motivazione non solo per quel che riguarda il mio corpo, ma per tutto: lo studio, le relazioni sociali, gli obbiettivi in generale. Ho perso la motivazione di fare qualsiasi cosa, e non trovo nessuno con cui confidarmi dato il mio basso numero di amicizie (neanche tanto consolidate poi). Forse può sembrare solo l'ennesimo capriccio femminile del sentirsi grasse, ma per me non è così, e spero che qualcuno possa dirmi come poter cambiare il mio modo di vedere le cose, di piacermi di nuovo.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Quando un "capriccio" diventa così invalidante non è più capriccio, ma patologia. Ritengo perciò sia positivo che abbia scelto di scrivere in psicologia, non tanto perché da qui si possa aiutarti in concreto (purtroppo a distanza si può fare poco), ma perché indica che ti rendi conto tu stessa che il problema non è fisico, è psicologico.

Ora che hai provato le "cure fisiche" come dimagrimento ed esercizio e hai visto che non risolvono, forse è arrivato il momento di rivolgerti a uno psicoterapeuta per farti aiutare a superare questa fragilità che ti accompagna da sempre.

Non sarà per forza necessario un percorso lungo ed estremamente faticoso. Esistono approcci terapeutici brevi che possono sbloccare la situazione problematica entro tempi ragionevoli.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Problematiche di questo tipo si trattano coinvolgendo diversi specialisti: credo dovresti partire da uno psicologo psicoterapeuta ma coinvolgendo anche il medico di base. Leggi qui:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1211-i-disturbi-del-comportamento-alimentare-che-cosa-sono-e-come-si-curano.html

Saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Un distinguo importante da fare è comprendere se trattasi di dismorfofobia - quindi uno sguardo malato e disfunzionale, di competenza psicologica - o dismorfismo, quindi un disagio oggettivo di competenza medica, nel suo caso endocrinologica

Essendo online e con gli ovvi limiti del mezzo telematico, a me sembra la prima opzione

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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