Disturbo ossessivo compulsivo di personalità

Gentili dottori,

Mi ritrovo a scrivervi porvi qualche domanda sul disturbo di cui sopra. Premetto che sono in cura da un terapeuta cognitivo-comportamentale e che abbiamo, nella fase di assessment, fatto alcuni test, compresi quelli per i disturbi di personalità tramite la SCID II. Per quanto riguarda l'ocpd, sono risultati soddisfatti tre criteri su tutti i totali, quindi alla diagnosi finale risulto affetto solo da tratti di personalità ossessivo compulsivi. Tuttavia non penso che basti questo per fare diagnosi, è sicuramente importante ma penso che soprattutto tramite il colloquio clinico si può dedurre di più. Premetto inoltre che soffro di disturbo bipolare, un disturbo che purtroppo è tenuto in vita, nonostante le terapie congrue, penso proprio da questo disturbo di personalità. Già alcuni specialisti nell'area psichiatria, probabilmente dai miei scritti, hanno ipotizzato che io possa soffrire di un disturbo di personalità. La prima domanda è: può un disturbo di personalità ossessivo compulsivo tenere in vita un disturbo dell'umore come il disturbo bipolare e manifestarsi nella parte ipomaniacale con perfezionismo e successivamente alla presa di coscienza che i propri standard non saranno mai soddisfatti, portare in depressione, è possibile questo? Inoltre è possibile che giunto nella fase depressa del disturbo, una delle attività principali sia passare il tempo qui su internet per cercare di diagnosticarsi disturbi ("impossibilità di delegare compiti ad altri" cioè al proprio terapeuta) e fare autogestione terapeutica..sempre per lo stesso disturbo di personalità? Questo compulsare su internet e fare autogestione tengono in vita la depressione stessa? Se si, come fare per attenuare la smania di stare qui sopra? Quando ci ho provato ho sentito un forte senso di vuoto e di noia..non avendo null'altro da fare, essendo depresso, questa è l'unica attività che mi riempia un minimo le giornate. Grazie come sempre per l'attenzione, cordialmente.
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

la diagnosi attraverso il questionario e inchiesta dello SCID-II è una diagnosi di tipo descrittivo e non esplicativa o funzionale.
Detto questo può lasciare qualche perplessità come quelle che Lei ha.

Per quanto riguarda le Sue domande, vorrei capire prima se è stata fornita una diagnosi dal curante. Chi ha potuto fare diagnosi direttamente (cosa vietata da qui, al contrario) che cosa pensa dei Suoi dubbi?

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
dopo
Attivo dal 2012 al 2015
Ex utente
Gentile dott.ssa Pileci,

Per il momento, siamo solo alla quinta seduta dopo la fase di assessment, e quindi è forse prematuro, sicuramente all'intervista risultavo affetto da questi tratti: perfezionismo, prestare attenzione ai dettagli da perdere di vista l'obiettivo finale, incapacità di delegare compiti ad altri. In realtà non ho ancora avuto modo di parlarne con il curante. Ho chiesto molti consulti qui, negli ultimi tempi e sia qualcuno dell'anno scorso sia in un paio più recenti, alcuni specialisti hanno ipotizzato la comorbilità con un disturbo di personalità. In effetti aldilà delle ipotesi, questo è chiaro anche dall'intervista, ma purtroppo non sono ancora riuscito a dirimere i dubbi con il mio terapeuta. Però aldilà della diagnosi dottoressa, ammesso che il disturbo sia quello, è possibile, ma anche in via generale, che una comorbilità con il secondo asse possa influenzare un disturbo dell'umore, rendendolo in parte refrattario alle cure? Ed inoltre, sempre ammesso che il disturbo sia quello, autogestire le terapie e stare a compulsare qui sopra, non perchè io non mi fidi del mio curante ci mancherebbe, ma per, appunto, l'incapacità di delegare compiti ad altri, è possibile che questo tenga in vita la mia ricaduta depressiva? Cordialmente.
[#3]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Sì, è possibile.
Tenga presente che -date le difficoltà di gestione di un disturbo invalidante come può essere il disturbo della personalità che è pervasivo e la sintomatologia ossessivo-compulsiva- la ricaduta depressiva può essere frequente proprio a causa di questa fatica.

In ogni caso, continui la terapia. Immagino sia seguito anche dal medico psichiatra. E' importante che i due professionisti siano in contatto per offrirLe le cure migliori.

Mi faccia sapere in futuro, se Le fa piacere.
Cordiali saluti,
[#4]
dopo
Attivo dal 2012 al 2015
Ex utente
Gentile dott.ssa Pileci,

Ho piacere ad aggiornarla sulla situazione. Qualche giorno fa sono andato a visita dal mio psichiatra, il quale, riferendosi alla mia tendenza e messa in atto, nello gestire la cura, ha parlato di una forte componente ossessiva, unitamente al fatto di ricercare informazioni su internet. Testuali parole sono state: "o sei psicotico per continuare a mettere in atto un'azione che ti nuoce cosìgravemente o sei solo preda di una forte compulsione". Purtroppo ha anche pronunciato una frase un pò forte: per lui i disturbi di personalità non esistono o meglio, sono solo un'invenzione della nosografia..probabilmente su questo punto si può essere ben più che in disaccordo, ma insomma tant'è..Adesso per venire a noi, mi ha trovato sicuramente più accellerato, forse una fase up del disturbo, e mi ha quindi riadeguato la terapia farmacologica, inoltre ha detto che bisogna agire su queste compulsioni con la tecnica dell'esposizione con prevenzione della risposta, dal momento che purtroppo, farmacologicamente non si può agire con antidepressivi, destabilizzanti all'interno del mio disturbo. Adesso io qualche mese fa avevo cominciato a praticare uno sport, d'altronde avevo cominciato con una forte indecisione prima di praticarlo, tra questo sport e un'altra attività..un pensiero martellante: meglio questo..o quello..questo o quello..alla fine dopo lunghi pensieri, mi sono deciso..ma a quel punto il sintomo si era spostato ed ecco fuori il perfezionismo: devo praticarlo per bene, devo smettere di fumare, mi devo contare le sigarette, devo fare una dieta..la mente invasa da questi doverismi. Inoltre cominciai a peregrinare di medico in medico in cerca della patologia che avrebbe potuto svantaggiarmi sul piano della prestazione. Prima pneumologo per asma da sforzo (ottenuto broncodilatatore..) poi reumatologo per problemi ai muscoli..eseguivo controlli minuziosi su ogni mia azione che richiedesse fatica, tipo salire le scale, le salivo anche più volte (anche 6-7 nella stessa giornata) per verificare che avessi la fibromialgia..dopodichè una sera sono scoppiato e ho detto basta ossessioni, a fare sport non ci vado più e me le levo da mezzo..a questo punto però il sintomo si è ulteriormente spostato, perchè ho cominciato per l'appunto a sguazzare su internet alla cerca della diagnosi ecc..chiedendo consulti su consulti e così via. La cosa che ho notato è che però ogni volta che vado su un sito che mi possa dare la risposta prendo e mi accendo una sigaretta..idem per il successivo..e poi per quello ancora dopo, alcune volte spegni-accendi, come può immaginare questa, che credo sia una compulsione bella e buona, mi sta costando molto in salute..mi pare evidente, eppure il pensiero che mi sono fatto è che me l'accendo prima di entrare su un sito o prima di leggere la risposta ad un consulto per scaramanzia: l'accendersi la sigaretta è una compulsione che fa si che quello che leggerò sia la soluzione ai miei problemi mentali o alla risoluzione della diagnosi o ancora prima che una ragazza che mi piace risponda ai miei messaggi su facebook. Ho letto proprio poco fa dell'esistenza di una sotto categoria del doc ,quello scaramantico..bene, direi che li ho quasi tutti: quello da perfezionismo, quello dubitativo, quello scaramantico, si avvicendano l'un l'altro secondo me..lei ha la stessa impressione dal mio racconto o i collegamenti le appaiono forzati? Ho proprio poco fa ricordato che già da piccolo, prima di andare a scuola alle elementari, mi piaceva una bambina e speravo sempre di incontrarla nei corridoi o che addirittura mi rivolgesse la parola, ebbene io prima di andare a scuola tiravo 11 calci al pallone in casa tra unasedia e il divano..se facevo "goal" un determinato numero di volte significava che mi avrebbe parlato..meno goal..solo vista..pochissimi goal..una brutta giornata, la genetica è stata inclemente con me come vede, l'ambiente familiare ha poi fatto il resto...In tarda adolescenza invece sono stato afflitto dal doc omosessuale per più di un anno, curato quello sembrava sparito, ma effettivamente solo adesso mi rendo conto che si è semplicemente "spostato" in altre direzioni. Lei anche la pensa così? Mi dia un suo parere sincero dottoressa, la prego, è un periodo veramente brutto per me e un suo parere servirebbe quanto meno a chiarirmi le idee, grazie per l'attenzione, cordialmente.
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