Consigli per il disturbo borderline di personalità

Parto dal presupposto che io amo infinitamente la vita e tutte quelle emozioni che colpiscono il petto e lo riempono di puro ossigeno. Il mio problema è che non esiste una sensazione bella e felice senza essere accompagnata e confusa dall’ansia, dall’angoscia..che diventano ombre prepotenti che mi impediscono di godere di ciò che amo. (ho già scritto su questo sito, ero la tipa Borderline/bulimica che si domandava quando potesse essere efficace la meditazione come percorso terapeutico). In questi giorni penso spesso alla morte..mi sento così vuota e inutile, disperata e depressa. Penso a come farla finita, non riesco a trovare un modo netto e preciso..penso più che altro ad una disintegrazione graduale ma potente. Penso a correre fino a perdere i sensi, ad urlare fino a farmi scoppiare la testa, a tanti tagli sul mio corpo che lentamente mi fanno morire dissanguata. E questa volta fatico a focalizzarmi su ciò che mi tiene in vita, sulle bellezze del mondo e sui legami profondi con gli altri. Fatico a convincermi che vale la pena di restare, anche se so che è così. Ma sono stufa anche di lottare, di sperare e di illudermi aspettando un'altra ricaduta. E le ricadute sono sempre più frequenti, e i momenti di forza sempre meno presenti. Io sto crollando, non ho paura, sono rassegnata...mi sento uno schifo, vorrei sparire...odio la mia vita..la odio perché so che sarei in grado di divorarmi il mondo e di prosciugarne ogni bellezza ed ogni più profonda emozione, e la consapevolezza di non poter afferrare tutto quel bene mi abbatte ancora di più. È come se intorno a me si formasse una gabbia immaginaria: posso guardarle attraverso e desiderare ciò che vedo, ma non posso raggiungere né sentire nulla. Questi alti e bassi (ormai quasi tutti bassi) mi stanno sfinendo. Sono stanca di perdermi gli anni più belli, sono stanca di vederli trascorrere e rimanere incastonata nei miei mali, ferma, senza miglioramenti. Perciò..in questi giorni penso alla morte, una parte di me si vergogna, ma è quella che ascolta e accoglie il mondo, quella che ha a che fare con gli altri: mi vergogno se devo guardarmi con gli occhi di chi mi ama, ma se dovessi ascoltare solo me stessa la vergogna sarebbe uno dei miei ultimi pensieri!!! Da un po di anni vivo come se mi trovassi sempre nel momento prima di addormentarmi: quel momento in cui si ripensa al passato, a ricordi belli, dolorosi, o anche insignificanti; quel momento in cui si immaginano ipotetiche situazioni future, si fantasticano diverse conclusioni, svariate alternative; quel momento in cui ci si culla, ci si guarda dentro scoprendo domande e sensazioni che prendono il sopravvento. Io vivo così, come se fossi satura, come se mi fossi arresa alla malata convinzione di non essere in grado di creare spazi di vita da ricordare nelle notti future, o di non poter sopportare il peso di altri dolori, o amori. Questo è proprio il modo in cui sento di vivere e non riesco a smettere. Sono bloccata, non riesco a concludere nulla,
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara ragazza,
E' molto bello e toccante quello che ci ha scritto.
Ho cercato di percepire quello che sentivo nel leggere e devo dire che non ho sentito dolore.
Anzi.
Ho sentito qualcosa di estatico.
E se l'ho sentito io e' Lei che lo trasmette.
Il modello psicodinamico che seguo utilizza queste importanti sensazioni che sono utilissime.
E le sensazioni che Lei prova e trasmette sono forti, a volte potranno sembrare insopportabili, ma condividendole con chi le sembrera' idoneo, psicoterapeuta, amici, persone che sente vicine,
riuscira' a modularle.
Saranno tipiche della Sua sensibilita', quindi sara' necessario modularle un po', con cura per se stessa. Per evitare che le facciano male.

Ecco, cara Signorina.
Ricevere una diagnosi di "disturbo borderline" puo' gettare nello sconforto.
Ma credo che la Sua sensibilita' Le abbia consentito di non rimanere nello sconforto. Ma cercare il modo di uscirne.
Un buon sostegno psicoterapeutico e' essenziale per questo disturbo. Da' la possibilita' di cercare materialmente ed emozionalmete l'aiuto che serve nei momenti di crisi.
Puo' scrivere anche a noi.
Cercheremo per quanto possibile di ragionare con Lei.
Le formulo i migliori auguri!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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dopo
Utente
Utente
Buongiorno dott.a Esposito, grazie per avermi risposto! Il mio messaggio era troppo lungo e me l'hanno tagliato...avevo anche scritto che con il mio psicoterapeuta non riesco più ad essere me stessa perché mentre all'inizio non mi facevo problemi, ora temo un giudizio che so che non ci sarà.. Ma gli mento o comunque fatico a mettermi a nudo ora che abbiamo instaurato un buon rapporto.. Quindi lo tratto come una persona del mondo esterno e non come qualcuno da far entrare nella mia bolla.. Inoltre chiedevo consigli su come lavorare su me stessa, anzi, su COSA dovrei lavorare per stare meglio... Le sue parole mi hanno dato conforto e mi ha fatto un po strano sapere di aver trasmesso qualcosa di positivo o di essere stata capita..
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara ragazza,
Mi dispiace non poterla tranquillizzare di potere fare qualcosa di realmente valido da sola.
Il disturbo borderline e' un modo di percepire il contesto, le emozioni, le sensazioni.
E' tutto molto forte e per Lei penso non sia facile fronteggiare queste emozioni senza un sostegno.
Come vede Lei soffre e senza un riferimento tenderebbe a soffrire ancora di piu'.
Mi dispiace che non sia riuscita a stabilire una alleanza importante con il Suo terapeuta.
Mi puo' descrivere meglio la sensazione che ha provato o forse pensato di essere "giudicata"?
Uno psicoterapeuta e' formato professionalmente per non giudicare.. Cosa puo' essere accaduto? Riesce a rappresentarlo per me?
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dopo
Utente
Utente
Dott.a Esposito, io all'inizio gli confidavo qualunque cosa, gli parlavo persino di quando o quanto mi masturbavo, non avevo problemi a parlare dei miei fallimenti o dei miei pensieri suicidi. Invece ultimamente fatico a confessargli di non aver studiato, di non voler cercare un lavoro per via dell'ansia che mi divora..insomma mi vergogno a fargli vedere che sono una fallita..io penso che sia perché temo di perderlo...non so cosa voglia dire altrimenti..
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara Signorina,
Il Suo terapeuta non la giudichera' mai perche' la Sua professionalita' e' costituita dal comprendere le Sue emozioni e aiutarLa a gestirle nel modo migliore per Lei.
Questo e' l'obiettivo che deve essere raggiunto in una psicoterapia.
Penso percio' che questo "pudore" che Lei prova sia invece molto importante e penso che dovrebbe parlarne con lui, con semplicita'. Confessandogli che talvolta "teme" che quanto Lei prova e gli comunica possa essere "giudicato" da lui.
E' un passo rilevante in un rapporto terapeutico. Qualitativamente elevato.
E servira' a porvi in una relazione "sincera" che davvero potra' aiutarLa.
Mi faccia sapere! Auguri!
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dopo
Utente
Utente
La ringrazio.. Penso proprio che mercoledì gli parlerò di questo..spero di sbloccarmi!! Un saluto e buone cose! Le farò sapere :)
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Utente
Utente
Salve! Stamattina sono andata dal mio psicoterapeuta. Non gli ho parlato del mio atteggiamento nei suoi confronti né delle altre questioni. Ma ho direttamente tentanto di cambiare il modo di rapportarmi con lui: mi sono sforzata di denudarmi e parlare nel modo più trasparente e sincero possibile e direi che ha funzionato. È stato liberatorio e rassicurante. Abbiamo parlato di sesso e dei sogni che ultimamente sembravano storie horror. È andata bene ma ogni volta che esco di lì mi sento insoddisfatta, come se avessi ancora bisogno di parlare, come se volessi che la seduta durasse una giornata intera! Come se la mia vita avesse senso solo il mercoledì mattina dove ho un testimone del mio malessere, dove posso conoscermi e capirmi senza la confusione che trovo quando tento di farlo in solitudine!
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara Signorina,
Mi fa davvero piacere che abbia ristabilito una atmosfera positiva per la Sua terapia.
La sensazione che prova e' assolutamente normale, anzi, direi positiva. Indica che c'e una corrispondenza empatica fra Lei è il terapeuta.
Tenga presente che la "seduta" non si conclude davvero al termine dell'ora da Lei dedicata al colloquio, ma prosegue dentro di Lei, elaborando i contenuti trattati che a loro volta richiamano alla memoria altri eventi.
Quindi tutto bene!
Si prenda nota se crede dei pensieri che la colpiscono in particolare al termine della seduta, cosi' da poterne parlare nella seduta successiva.
I migliori saluti.
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dopo
Utente
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La ringrazio! Buona serata e buone cose!

I disturbi di personalità si verificano in caso di alterazioni di pensiero e di comportamento nei tratti della persona: classificazione e caratteristiche dei vari disturbi.

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