Dipendenza affettiva??? Come uscirne?

Gentili dottori,
mi sembra di impazzire. Molto brevemente riassumo la mia situazione.
Ho una relazione da due anni con un uomo separato in casa e un figlio piccolo. Eravamo compagni di classe a scuola, stesso paese, stessi amici. Poi la vita ha preso strade diverse e dopo anni ci siamo ritrovati. In poco tempo ci siamo innamorati e, insieme, abbiamo condiviso momenti veramente intensi.
Due anni di attesa, due anni aspettando che decidesse di sistemare definitivamente la situazione. Due anni in cui ci sono sempre stata per stare dietro ai suoi problemi, due anni di rinunce mie in cambio di momenti che mi gratificavano molto ma che allo stesso tempo mi lasciavano con l'amaro in bocca perché io ho sempre voluto di più. Forse lui ha sempre avuto quello che gli serviva e io decisamente meno. Riesco a comprenderlo solo adesso e sono spaventata di fronte a questo mio annullarmi per amore.
Ora, a malincuore, scopro che c'è un'altra... E inizia il dolore. Gli dico che so tutto ma lui nega. Penso di essermi inventata tutto quando lui è più presente, poi, all'improvviso è più scostante, non scompare mai ma sento che qualcosa è cambiato e scricchiola. Presa da questi pensieri non dormo più bene di notte, non vivo più bene, penso solo a lui, a cosa è cambiato, a quanto sono stata stupida io a credere che "fosse per sempre" un rapporto importante ma con basi poco solide.
Anche adesso che so che c'è un'altra faccio fatica a tagliare i ponti e per questo mi chiedo se sia dipendenza affettiva la mia. Sto cercando in tutti i modi di riempirmi le giornate, cerco di ritagliarmi tempo per me, di non esserci sempre, di uscire con le persone a cui ho detto innumerevoli no in questi anni per stare con lui. Faccio una fatica notevole perché non sono più una ragazzina, ho 40 anni e la cerchia delle persone "disponibili" ad ascoltarmi e aiutarmi si è ridotta per ragionevoli motivi.
E' da un po' di tempo che mi chiedo cosa mi piaccia veramente, che passioni ho, cosa vorrei fare. E non trovo risposte. E' una cosa che mi spaventa tanto. Non so che pesci pigliare. Mi sembra che lui sia l'unico capace di darmi quello che disperatamente chiedo: un po' di amore. Non va bene così, vorrei dare alla mia vita una direzione ma non riesco a individuarla.
[#1]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66

Gentile utente

le strategie che Lei ha individuato sono corrette.

Ma esse non risolvono il problema di fondo:
"..disperatamente chiedo: un po' di amore..."

E' proprio questo che porta alla dipendenza affettiva,
che Lei ipotizza,
a cui fu dedicato il best seller "Donne che amano troppo",
quelle donne per le quali il partner diviene lo scopo primario dell’esistenza,
la cui assenza, anche temporanea, dà al soggetto la sensazione di non avere significato, di ‘non esistere’,
dove i bisogni dell'altro divengono lo scopo primario dell’esistenza.

La dimensione di dipendenza conduce spesso alla scelta
di partner ‘problematici’: è sempre l’altro ad aver "più" bisogno di aiuto, a discapito di se stessi.

Non posso sapere se Lei si riconosce in tali caratteristiche.
Ma, a fronte della Sua richiesta,
di livello complesso,
occorre una diagnosi e eventualmente un percorso psicologico che Le permetta di non ricadere in una coazione a ripetere.

Saluti cordiali.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie dottoressa!
Ieri lo ho visto. Ho finto un problema sul lavoro per giustificare la rabbia che provavo. Mi ha stretta a sè, mi ha detto che lui c’è, che può sembrare strano e scostante ma che c’è.
Nonostante mi sentissi subito rincuorata e decisamente meglio, oggi non mi sono fatta trovare. Ho liberamente scelto di uscire con una vecchia amica che non vedevo da anni. Mi sentivo un po’ in colpa ma allo stesso tempo sapevo che dovevo concedermi qualcosa, uno spazio tutto mio.
Sono rientrata ora e sto meglio. Lui può essere in qualsiasi parte del mondo, può continuare a raccontarmi quello che vuole ma a suo danno... io ho iniziato a rimettere insieme i miei cocci.
Mi sono vista da un’altra prospettiva. Ho lottato sempre nella mia vita, ogni cosa me la sono conquistata, una laurea, un lavoro sicuro, una casa tutta mia. Non è stato semplice ma ci sono riuscita. Da sola! Con questa consapevolezza, voglio ripartire da me. È chiaro che mi manca, che mi sento confusa, tradita, affranta, delusa, arrabbiata. Mi dono tappezzata la casa di bigliettini con su scritto TOCCA IL FONDO E RISALI e con coraggio lo farò. Perché lo ho sempre fatto! Riparto da me... anche se scriverlo è facile, farlo è più complicato.
Mi sentivo di dirle questo e ringraziarla...
[#3]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66

"..Riparto da me... "

E' un Suo auspicio ed un mio augurio sicero.
Ce la può fare!

Noi ci siamo.

Cari saluti.





[#4]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottoressa, ritorno qui e le chiedo ancora un po’ di pazienza.
Credo di non essere io il problema, ma lui. Mi sto documentando sul tema del narcisismo patologico.
Tutto combacia: un inizio di storia travolgente, un rapporto di dipendenza, il correre per esserci per lui come se io non avessi niente altro, la triangolazione con l’entrata in scena di una terza donna, il diventare freddo e il negare l’evidenza quando scopro il tradimento, l’allontanamento, il non dare spiegazioni, parlare con serenità e poi a distanza di ore sentire il suo astio e la rabbia come se dovesse farmi sentire in colpa per qualcosa che non ho mai fatto epoi, dulcis in fundo, punirmi col silenzio. Poi il riapparire. Ma non esce più nulla, tutto il calore dell’amore iniziale non c’è più.È come se gli avessi strappato la maschera e vedessi esattamente l’uomo che è sempre stato. Un povero uomo vuoto, pieno solo di sè.
È logorante, è complicato accettare di aver provato un amore così forte per un ologramma completamente insensibile al mio dolore.
È passato un po’ ora, lo sento sempre meno e la cosa mi aiuta. Il dolore si fa più lieve, sento a tratti la “vecchia me” che torna prepotentemente, sento di nuovo il sole dentro. Mi faccio forza aggrappandomi ai rapporti sani che ho e cerco di stare bene in primo luogo con me stessa, perdonandomi e coccolandomi per come posso.
Le chiedo un onesto parere. La ringrazio in anticipo per la sua pazienza.
Un saluto
[#5]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile signora,

mi permetta una considerazione: Lei fa l'errore che tutte le persone che -involontariamente- si infilano in queste relazioni commettono, cioè quello di cercare spiegazioni sul modo di funzionare di questi uomini.

Ma interessa poco se lui è narcisista o meno.
Quello che è fondamentale e che per Lei può fare tutta la differenza è capire come mai proprio Lei, piena di risorse, sta o sente il bisogno di stare con uno così ...inaffidabile e incostante?

Riparta da se stessa, ma aggiungerei un pezzo: lo faccia con l'aiuto di uno psicologo psicoterapeuta.

Così eviterà queste soste o fuori pista che possono essere pericolosi.

Cordialmente,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#6]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Concordo proprio con quanto scritto dalla Dott. Pileci.

Era così ben orientata a .. re-iniziare da sè;
cosa è successo in quel mese (tra il #2 e il #4) che ha cambiato il punto di vista?

Perchè de-centrarsi per creargli delle giustificazioni?
Per cercare di capire il suo punto di vista?

Lei lo considera "..Un povero uomo vuoto, pieno solo di sè."
E dunque questo è il punto.

Se avrà delle difficoltà ad agire di conseguenza, si faccia aiutare.
Ma NON permanga nel tracheggiare.

Saluti cordiali.
Carlamaria Brunialti
[#7]
dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio. Le vostre risposte mi danno coraggio e forza. Un piccolo grande incoraggiamento! Grazie davvero!
È dura accettare la fine di una relazione senza una spiegazione, è dura avvertire anche che chi hai di fronte forse ha qualche problema (credetemi che a volte i messaggi che mi scrive, nei pochi momenti in cui torna ad aprirsi con me, mi fanno pensare che voglia farsi del male... sono talmente veri e pieni di dolore che mi spaventano! Anche di persona a volte vedo occhi disperati, occhi che non dormono, che si fanno pieni di lacrime... ma come posso io aiutare chi non vuole farsi aiutare? Non spetta a me! Ma sono sensazioni che turbano non poco.). È difficile mandare giù un boccone così amaro, è complicato gestire silenzi e riapparizioni, il mio amore non è ancora del tutto affievolito e sono sicuramente in una situazione di debolezza.
Si, ho pensato di farmi aiutare! Per non perseverare in futuro, per capirmi meglio, per tornare di nuovo piena di serenità! Intanto sarà il tempo a lavorare su di me, ricucendo piano piano la ferita profonda che sento. Giorno dopo giorno, settimana dopo settimana... vorrei che anche lui lo facesse, ma non so come proporglielo.
[#8]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

Lei sta piano piano prendendo le distanze emotivamente
anche se certamente "..è complicato gestire silenzi e riapparizioni.."

Se riuscirà a farsi aiutare psicologicamente,
ciò renderà i Suoi passi più spediti e sicuri,
anche a vantaggio della prossima relazione
oltre che di se stessa.

Saluti cordiali.
Carlamaria Brunialti
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