Attacchi di panico ed ansia derivati da un problema fisico

Salve gentili dottori. Vi scrivo per capire come dovrei agire al mio problema.Soffro di artrosi cervicali, di discopatie multiple cervicali, dorsali e lombari. Ho patito per tempo il dolore atroce a muscoli,nervi ed ossa. Seguo fisioterapia da circa 9 mesi assieme a terapie palliative di fans ed antidolorifici al bisogno, più un rilassante muscolare in compresse due volte al di che assumo da quasi 2 anni. Il tutto mi da sollievo per periodi non molto lunghi, qualche mese e poi ricado nel dolore.Questi continui alti e bassi mi hanno portato ad uno status di stress elevatissimo, che non mi aiuta affatto per quanto riguarda la tensione muscolare (soprattutto cervicale) già presente,da tempo oramai. Dopo aver lottato a lungo contro il dolore intollerabile sono arrivata ad un punto dove riesco a sopportare il dolore fisico che è diventato gestibile grazie alla molta fisioterapia e alle miriade e costosissime terapie di mantenimento, ma non riesco a gestire questo stato di angoscia e di ansia che mi priva di me stessa. Cerco di vivere al meglio razionalizzando il mio stato di ansia spiegandomi che è plausibile che abbia così tanta ansia arretrata che mi porta a degli attacchi di panico arrivando ad una derealizzazione in molte occasioni.Sono consapevole che ciò si è verificato soprattutto a causa del troppo dolore subito nel tempo. Ma vorrei capire come uscirmene da questo "circolo vizioso".Ho assunto per moltissimo tempo un farmaco che mi ha dato dei sospetti riguardo all'insorgenza dei miei sintomi. Ho assunto il lyrica 75mg fino a 3 compresse al di per più di un anno, (prescritto dal neurologo) perché avevo delle violenti scosse alla schiena.Ho smesso di prendere il lyrica gradualmente sotto consiglio del neurologo circa 2 mesi fa e coincidenza è cominciata ad alimentarsi la mia ansia. Credo sia anche colpa dell'incidente d'auto avvenuto nello stesso periodo, di cui ne sono uscita totalmente illesa ma è stato un vero e proprio shok!Tra l'altro quasi nello stesso periodo ho subito una manipolazione al collo (dal fisistra) che mi ha portato grave mal di testa acuto cervico-tensivo durato circa 1 mese tra alti e bassi con nausea, violente vertigini senso di sbandamento o di instabilità, difficoltà a stare a lungo in stazione eretta,dolore fortissimo alla cervicale con aumento di contratture al trapezio, da quei sintomi si è alimentata ancor di più la mia ansia che sfocia spesso in panico improvviso. La maggior parte dei sintomi cervicali si sono attenuati con la cura di 7 giorni di Ibuprofene. Vorrei capire se ce anche un nesso tra queste cose. Il mio neurologo mi aveva consigliato di prendere ansiolitici 5 gocce di xanax 3 volte al di. Non li ho mai presi e mai li prenderò. Non voglio "drogare di nuovo la mia mente".Mi è bastata la lunga assunzione di lyrica che purtroppo ho dovuto fare.Chiedo gentilmente se potrei risolvere questo status anche senza l'assunzione di farmaci, per riavere il mio naturale equilibrio psico-fisico. Grazie in anticipo.
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Gentile ragazza,

C’è una disciplina bellissima: la psiconeuroendocrinoimmunologia che si prefigge, da qualche anche anno a questa parte, di far comprendere come e quanto sia fondamentale l’integrazione della scienza medica e psicologica nella gestione e cura del dolore cronico. È impossibile pensare ad oggi che persone sofferenti di patologie ad esempio muscolo-scheletriche ad andamento recidivante non ricevano assistenza e aiuto psicoterapico. Questo perché?

Prendiamo il suo caso: dolori cervicali, dorsali e lombari. Bisogna sapere che è abbastanza frequente che una condizione fisica come la sua induca stress, ansia e (non di rado) deflessione del tono dell’umore. È un circolo vizioso che si autoalimenta per il fatto che il nostro sistema nervoso autonomo, composto da sistema simpatico e parasimpatico non trova equilibrio non consentendo di conseguenza a lei di trovare sollievo. Il sistema simpatico (o ortosimpatico) determina il mantenimento di infiammazioni in varie aree del corpo. Nel suo caso: schiena e soprattutto cervicale e cefalea muscolo tensiva. L’attivazione costante del simpatico conduce alla produzione costante di catecolamine: neurotrasmettitori come l’adrenalina e la noradrenalina che si ci sono utili in alcuni casi (quando dobbiamo ad esempio scappare da una situazione temuta) ma la cui produzione costante ha un’azione pro-infiammatoria che inevitabilmente induce dolore e quindi stress. A sua volta lo stress esperito in modo cronico altro non fa se non attivare costantemente il sistema simpatico. E quindi il ciclo di dolore/stress-stress/dolore ricomincia senza sosta. Un gatto che si morde la coda...

Nel suo caso specifico verosimilmente accade che il tratto cervicale, diventato bersaglio del suo stress, è particolarmente sensibile a questi meccanismi, e quando la tensione al tratto cervicale è alta, questa può diventare in un attimo cefalea muscolo tensiva portando i muscoli ad essere sempre rigidi.

L’attivazione costante del sistema ortosimpatico oltretutto
- blocca la produzione di interferoni naturali anti-infiammatori da parte del cervello
- inibisce l’azione del sistema parasimpatico che induce rilassamento e distensione muscolare, abbassa la pressione sanguigna, migliora le capacità digestive etc etc etc agendo in modo anti-infiammatorio.

Ora, non possiamo mica pensare di vivere esclusivamente una “vita parasimpatica” ma possiamo, tramite alcune tecniche specifiche, permettere di ristabilire l’equlibrio sano tra i due sottosistemi autonomi. Una delle tecniche maggiormente usate nella gestione congiunta del dolore cronico è la mindfulness. https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/520-mindfulness.html

Molte prime ricerche che hanno utilizzato la mindfulness nella cura del dolore cronico hanno evidenziato una grande diminuzione del dolore percepito – fino all’ 85/90% – nei pazienti che soffrivano di dolore cronico. E si...c’è una grande differenza tra dolore reale e dolore percepito.

Da allora la mindfulness è stata utilizzata su molte differenti popolazioni dimostrando la sua efficacia negli ambiti più disparati. La mindfulness è una tecnica che permette di ridurre l’attivazione psicofisiologica tipica dell’ansia del sistema di ‘attacco o fuga’ e quindi la costante attivazione del sistema ortosimpatico.

Detto ciò, se desidera chiarimenti a quanto scritto in modo veloce (e mi scuso in anticipo se qualcosa non è stata compresa) può dirmi che ne pensa o chiedere chiarimenti

Intanto, la invito caldamente
1) a non pensare che questa tecnica possa immediatamente essere una manna dal cielo al dolore. Occorre costanza e pazienza nell’applicazione per vedere/avvertire risultati,
2) a contattare un collega psicologo psicoterapeuta che pratichi mindfulness.

Credo possa trarre beneficio dall’integrazione proprio tra fisioterapia e mindfulness. https://youtu.be/krU7tGlOv2s

Cordiali saluti.

Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.

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dopo
Utente
Utente
Salve, egregio dottor Pizzoleo. È stato molto chiaro ed illuminante. Finalmente lei ha capito dove sta il mio vero problema, che vorrei tanto far capire al mio neurologo che non fa altro che dirmi di prendere medicine. È stato utile il suo consiglio, spero di riuscire a trovare qualche psicologo che tratti questo approccio cognitivo-comportamentale da lei consigliato. Mi chiedevo però, dato che ho difficoltà a stare in macchina, se non lo trovassi qui in zona, dovrei cercare altri tipi di approcci? La mia difficoltà è molto alta al momento perché non riesco a viaggiare tranquilla senza star male. Grazie mille in anticipo.
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Nel mentre del trattamento fisioterapico per i dolori può chiedere al/alla fisioterapista di fare delle sedute di respirazione lenta diaframmatica.
È utile per attivare il sistema parasimpatico e decrementare ansia, innalzare la soglia di dolore percepito e rilassare tutto il corpo.
Non incide quanto fa la mindfulness nel trattare il dolore ma aiuta.

Una volta che starà un po meglio potrà provare la meditazione mindfulness.
Comunque credo che nella sua regione e provincia ci siano colleghi che insegnino la meditazione per decrementare il dolore.


Molti auguri per tutto!
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