“Spasmi” alla gola

Buongiorno,
Premetto che soffro di emetofobia (paura di vomitare) e che questa fobia mi condiziona la vita tutti i giorni, soprattutto dopo i pasti o comunque quando so di non avere lo stomaco vuoto.
Ho sempre sofferto di nausea forte, ho fatto diversi esami (compresa gastroscopia) e tutti i medici mi hanno sempre detto che va tutto bene nel mio corpo, che questa nausea è psicosomatica e che me la creo io appunto come allerta del fatto che potrei vomitare da un momento all’altro. Questa nausea è stata ovviamente sempre invalidante dal momento che occupa gran parte della mia giornata e della vita.
Da qualche mese alla nausea si sono aggiunti delle specie di spasmi alla gola, come se fossero il momento esatto prima di sbagliare, ma che poi si risolvono con una specie di spinta della gola. (Giuro che non so come spiegarlo meglio) mentre altre volte non si risolvono così e mi viene il vero e proprio sbadiglio (anche molti sbadigli in pochi minuti). Non capisco se tutto ciò sia dovuto dall’ansia, perché non sono solo fastidiosi ma peggiorano l’ansia e la paura che potrebbero portarmi al vomito. Non so cosa potrei fare per capire cosa sono e soprattutto come far sì che spariscano. (Ormai mi sono arresa per la nausea, quella ce l’ho da sempre e continuerò ad averla).
Grazie mille
[#1]
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Gentile ragazza,

<<<Non so cosa potrei fare per capire cosa sono e soprattutto come far sì che spariscano>>>.

Verosimilmente si tratta di prolungato rilascio di adrenalina e noradrenalina che portano il tuo corpo a vivere costantemente contratto a livello muscolare. L’ansia porta il corpo a produrre in grandi quantità questi neurormoni che infiammano e provocano fastidì costanti che a loro volta incrementano l’ansia e quindi altra produzione di adrenalina e noradrenalina. Questo potrebbe essere il tuo circolo vizioso. Circolo che occorre *spezzare*

Quindi,
Se gli esami medici hanno escluso cause organiche, l’ansia potrebbe portare eccome a soffrire di spasmi al collo e di nausea.
Una psicoterapia presso un/una collega psicologo ti tornerebbe utile!

Questo articolo della Collega Massaro ti chiarisce un po di cose https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1064-quando-il-corpo-va-in-ansia-i-sintomi-fisici-dei-disturbi-d-ansia.html

Un saluto

Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.

[#2]
dopo
Attivo dal 2019 al 2022
Ex utente
Grazie mille, è stato davvero utilissimo (e anche rassicurante).
Purtroppo ho già intrapreso percorsi psicologici di diverso tipo. Mi spiego. Soffro di questo disturbo da circa 6 anni, ora ne ho quasi 18. E durante questo periodo ho avuto a che fare con tanti psicologi e psichiatri. Tralasciando quelli incontrati negli ospedali in cui sono stata ricoverata per presunta anoressia , ho intrapreso tre percorsi privati con tre diverse psicologhe. Uno dei tre era di tipo cognitivo-comportamentale per il superamento dell’emetofobia. Il punto è che nessuno dei tre percorsi mi ha mai aiutata in questo, ripeto, ormai invalidante problema. L’unico periodo in cui sono stata meglio è stato quando una psichiatra mi ha prescritto degli ansiolitici e antidepressivi. Ho seguito la terapia per un anno e mezzo e poi i miei genitori da un giorno all’altro mi hanno vietato di continuarla. Da lì la mia ricaduta e ora sto peggio di prima. Davvero io non so più cosa fare, sono esausta di questa situazione, ho provato qualsiasi cosa e ho solo 17 anni... non posso concepire di vivere così il resto della mia gioventù e della mia vita.
Mi scusi per lo sfogo
[#3]
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Cara ragazza,

Considerando che c’è a chi fa bene la psicoterapia e a chi la farmacoterapia (o un’associazione di entrambe), direi che è stato poco saggio da parte dei tuoi genitori, come tu scrivi, farti interrompere i farmaci senza consultare la psichiatra che te li aveva prescritti che ti davano beneficio.

Quindi che fare?
Magari puoi far leggere questo consulto ai tuoi genitori e insieme ricontattare la psichiatra per riprendere la cura farmacologica.
Capisco che tu ti senta esausta perchè 6 anni sono veramente tanti!
Perché non provi, tu da sola o insieme ai tuoi, di rivolgerti ad uno psicoterapeuta che usi la mindfulness?
Come potrai leggere dall’articolo la mindfulness è usata anche per trattare problemi legati a somatizzazioni . https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/520-mindfulness.html

Quello che più mi preme dirti in questo momento è che:
1) in casi simili al tuo la mindfulness riconosce buoni risultati
2) potresti seguire questa pratica scientifica meditativa insieme alla terapia farmacologica.

Perché non parlarne con la psichiatra e vedere se ci sono le possibilità di intraprendere magari un percorso combinato?
[#4]
dopo
Attivo dal 2019 al 2022
Ex utente
Premettendo che i miei genitori non vogliono più pagarmi e/o farmi intraprendere percorsi sia psicologici che farmacologici, io da sola cosa posso fare e a chi potrei rivolgermi? Ho sentito parlare dei consultori, li potrebbero aiutarmi e prescrivermi farmaci anche senza il bisogno di dirlo ai miei genitori?
La situazione come potrà capire è molto critica in casa mia, diciamo che loro non accettano più il fatto che io soffri di un problema psicologico e credono alla teoria con la forza di volontà puoi fare tutto da sola .

Ps= ho intrapreso un percorso di mindfulness legato al cibo durante la mia terapia cognitivo-comportamentale, e uno legato all’ansia durante l’ultimo percorso psicologico.
[#5]
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Sei maggiorenne! Hai il diritto di stare bene e quindi puoi rivolgerti gratuitamente al consultorio per avere aiuto medico e psicologico.
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