Dolore femminile durante il rapporto

Sono un ragazzo di 24 anni e scrivo perchè questo problema ha messo in crisi la mia relazione dopo 5 splendidi anni, spinto dal senso di impotenza che mi tormenta in questo momento.
Fin dall'inizio della relazione, la mia ragazza ha avuto problemi durante il rapporto, problemi che credo di poter riassumere con scarsa lubrificazione e dolore.
Il decorso della sintomatologia è stato però altalenante, con periodi maggiormente intensi e periodi di totale assenza della stessa, in cui la nostra intimità era perfetta, così come tutto il resto.
C'è anche da aggiungere che, in corrispondenza dei periodi sintomatici, la mia ragazza ha lamentato infezioni ed infiammazioni vaginali, diagnosticate tramite numerose visite ginecologiche (alle quali io ho in parte partecipato) che, anche per probabile incompetenza dei medici, l'hanno esasperata.
Da qui credo origini parte del problema, dato che la mia ragazza ha sviluppato una repulsione verso questo genere di visite, in cui si sentiva "violata" ed "incompresa".
La situazione è precipitata un anno fa, periodo in cui lei ha dovuto affrontare profondi cambiamenti (post-laurea e trasloco in una nuova casa).
Inoltre le è stata prescritta la pillola anticoncezionale per via della diagnosi di ovaio micro-policistico (soffriva di ciclo molto irregolare e dolori forti durante il ciclo), con un profondo cambiamento della nostra intimità.
I dolori sono stati sempre piu' intensi e piu' frequenti e la sua libido è calata tantissimo, quindi i rapporti sono stati molto meno piacevoli e assidui.
Questo ha contribuito a creare un "muro" (così dice lei) tra lei e me che, a partire dall' intimità, si è espanso a tutto il resto.
Ogni volta che provavo ad affrontare il discorso scoppiava a piangere e si rifiutava di proseguire oltre, lamentandosi del mio approccio troppo "cinico" ed "attento" (c'è da dire che sono al quinto anno di medicina, quindi mi viene naturale preoccuparmi in questo modo con la mia ragazza...).
Così ho preferito evitare di parlarne, sperando che decidesse da sola di affrontare il problema.
Circa 2 settimane fa mi ha comunicato di non aver piu' sentimenti per me, di averlo capito in questa distanza obbligata dalla quarantena e che tutto ciò è scaturito da quel problema.
Ho poi scoperto che, prima di dirmi questo, si era già iniziata a frequentare con un altro.
Tutto ciò mi distrugge e non capisco come i suoi sentimenti possano essere svaniti in due settimane, perchè prima era tutto "normale", oltre il problema intimo.
Neanche lei riesce a capire quello che prova con precisione e si sente poco lucida.
Siamo rimasti che risolveremo vedendoci dopo la quarantena, ma io mi chiedo: c'è qualcosa che posso fare?
C'è un modo per non perdere così una relazione che, fino a pochi giorni fa, è stata sanissima e appagante?
Farei qualsiasi cosa per lei.

Grazie per l'attenzione e la disponibilità, mi scuso per l'eccessiva lungezza del consulto.
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

di solito le problematiche sessuali (anche quelle legate a problematiche NON psicologiche, come l'infezione di cui ci ha parlato sopra e della quale è scaturito tutto) sono tra le cause più frequenti di incomprensioni, litigi, rotture nelle coppie.

Che col tempo il problema sia peggiorato e abbia creato distanza è del tutto comprensibile, se consideriamo che probabilmente la Sua ragazza si sarà sentita inadeguata e quasi in difetto e che per questa ragione non ne voleva parlare.

Ma che questo possa anche sfociare in una nuova relazione non saprei che cosa pensare, perché la vostra relazione non si è rotta da pochi giorni a questo punto ma da diverso tempo e probabilmente quel problema in ambito sessuale ha iniziato a rovinare poco per volta tutto ciò che avevate costruito. Forse questa ragazza si è trovata maggiormente a proprio agio con un ragazzo con cui il sesso almeno ora non è una priorità e questo può averla avvicinata a quel ragazzo.

Che fare? Questa ragazza sa bene che Lei farebbe qualunque cosa quindi attenda, faccia un passo indietro e vediamo che piega prende.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio infinitamente per la risposta, mi ritrovo pienamente in ciò che dice. Vorrei solo puntualizzare il fatto che il tipo di frequentazione con l'altro ragazzo, per ora, si limita solo ad un semplice scambio di messaggi, anche se lei dice che si sente presa ed interessata. Secondo Lei ci sono rimedi al suo problema? Potrebbe essere giusto chiedere di accompagnarla in una futura vista medica? Risolvere il problema potrebbe farla riavvicinare a me?
[#3]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
" il tipo di frequentazione con l'altro ragazzo, per ora, si limita solo ad un semplice scambio di messaggi, anche se lei dice che si sente presa ed interessata"

Non ne avevo dubbi; questa distanza rappresenta un escamotage apparentemente sensato per la Sua ragazza, perché le permette di (non) risolvere il problema sessuale.

Diciamo che per risolvere il problema è prioritario rivolgersi ad un ginecologo che riesca a diagnosticare correttamente e a trattare la problematica, dal momento che in passato la Sua ragazza si è trovata male. Da qui non so dirLe se la risoluzione della problematica avrà risvolti sulla relazione, ma le ipotesi che si possono fare sono tante e dovremmo sentire anche la Sua ragazza. Come dicevo anche sopra, purtroppo tali circostanze spesso rovinano il clima disteso e complice che può esserci nelle coppie.


Cordiali saluti,
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