Ipocondria e ossessioni

Buonasera, il motivo per cui sto scrivendo questo consulto è che ho bisogno di sfogarmi, sono consapevole che online non si possono fare diagnosi nè terapie, ma ho bisogno di parlare con qualcuno.
Sono una ragazza di 19 anni e sin da quando ero piccola sono abbastanza ipocondriaca, ci sono periodi in cui sto bene e sono assolutamente "normale" e altri in cui invece arrivo ad essere disperata a causa della malattia con cui mi fisso.
In realtà però credo che l'ipocondria non sia il mio unico problema, a volte mi blocco con una malattia anche se non ho alcun sintomo, o a causa di sintomi che solo lontanamente si avvicinano alla malattia in questione.
Mi creo delle vere e proprie costruzioni mentali la maggior parte delle volte prive di senso che portano il mio cervello a pensare che in futuro mi verrà quella malattia (so che mi spiego veramente male ma descrivere ciò che avviene nella mia testa è difficile anche per me).
Una parte del mio cervello sa perfettamente che ciò che penso è esagerato, a volte privo di senso, ma l'altra parte a quel punto mi "dice" che non sto esagerando, che le cose andranno esattamente come ho previsto e che non potrò fare niente per cambiarle.
è come se ci fosse una lotta interna, per cui tutta la mia vita va tra alti e bassi, in base alla parte del cervello che vince.
Ogni volta mi ritrovo a pensare: e se non stessi esagerando?
E se avessi ragione?
La cosa peggiore è che quando mi fisso su un pensiero non riesco a fare altro, non riesco ad uscire, a studiare, ad ascoltare musica, non riesco neanche ad alzarmi dalla sedia, finchè non trovo una soluzione a quel problema che mi faccia almeno momentaneamente tranquillizzare.
La mia testa è una prigione, è come se ci fosse uno schema che si ripete (penso di avere una malattia, cerco di trovare un'eventuale soluzione alla questione, spesso non la trovo, mi sento in colpa perchè penso ad esempio "se fossi intervenuta prima ora non avrei questo problema", continuo a cercare soluzioni).
C'è un continuo E SE nella mia vita, "e se succedesse questo" "e se avessi fatto questo" "e se non lo avessi fatto" e finisco per darmi la colpa di ogni cosa.
Nessuno sa di questi miei problemi, ho provato a parlarne con i miei genitori e loro mi hanno sempre detto che andare dallo psicologo non serve a nulla, che devo imparare ad affrontare le cose da sola, che se continuo ad essere così non farò nulla nella mia vita e nessuno mi vorrà, che non capisco quali sono i veri problemi della vita.
Nessuno capisce l'inferno che c'è dentro di me, sto tutta la giornata a pensare alla malattia con cui mi fisso e mi ritrovo la sera completamente distrutta, frustrata perchè ho buttato una giornata e pensando che mi sto rovinando la vita per colpa mia.
Ho tanti amici, ma loro non sanno quello che passo, davanti a loro voglio sembrare "perfetta", l'amica ideale e nei momenti in cui sto bene ci riesco, ma quando sto male metto in stand by anche loro, come tutto il resto
Grazie a chi vorrà leggere
[#1]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
ha già letto questo?
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2649-professione-ipocondriaco-l-arte-di-crearsi-malattie.html

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

[#2]
Dr.ssa Donatella Fiocchi Psicologo, Psicoterapeuta 60 7
Gentile signorina,
spiega benissimo il conflitto che la tiene imprigionata e la necessità inconscia, in molti momenti ,di trovare una punizione che plachi il suo senso di colpa, senza ovviamente riuscirci in quanto il senso di colpa cui accenna, con molta probabilità, ha le radici in fantasie precoci che lei non può ricordare e che, quindi, tornano a farla star male fino a che non riuscirà a comprenderne la ragione profonda.
Come può fare? Per quanto posso dire in base alla mia esperienza, solamente una psicoterapia psicoanalitica può aiutarla a compiere questa strada arrivando fino alla parte più nascosta. Il dottore che ha risposto prima di me le ha consigliato un articolo in cui il suo problema viene descritto nei suoi aspetti più coscienti ed esterni, cosa che può far pensare che sia sufficiente capire il meccanismo secondo cui si producono le sue fissazioni per superarle. Purtroppo non è così, il meccanismo così descritto nell'articolo corrisponde alla difesa messa in atto inconsciamente quando le fantasie dolorose prendono forma nella mente infantile che se ne difende usando anche elementi e aspetti che derivano da comportamenti dei familiari .
Cerchi un bravo psicoanalista e si faccia aiutare, vivere in questo modo non solo fa stare malissimo, ma fa sprecare anni importanti in cui costruire i propri rapporti, affetti e professione.
Le faccio moltissimi auguri.

Dr.ssa donatella fiocchi

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