Ansia e accertamenti

Buongiorno a tutti, sono un ragazzo di 38 anni e come in diversi post già pubblicati, ho raccontato ed esposto il mio calvario con i miei sintomi ansiosi con attacchi di panico, depressione e ipocondria.
Sto veramente molto male, soprattutto con i pensieri ossessivi compulsivi che mi tormentano.
Non riesco più a vivere una vita serena, ne a lavoro, ne in famiglia, ne con i miei figli, praticamente con nessuno, sembra quasi che sia inutile continuare a vivere perché la sopportazione credo abbia raggiunto quasi il tetto.
Diciamo che al momento posso dire che più che vivere, esisto!! ! ! Nei miei post precedenti, diversi gentilissimi professionisti, mi hanno dato dei consigli molto validi e utili ma purtroppo esiste un problema non indifferente, in quanto è legato al tipo di lavoro che svolgo, per il quale la regolare stabilità psicofisica è determinante, motivo per cui sono vincolato dalla prescrizione di farmaci o di visite prescritte dal mio medico di base secondo il SSN.
Lunica alternativa potrebbe essere solo quella di rivolgermi a dei professionisti privati che però hanno dei costi molto alti da affrontare per le mie possibilità...Ho provato a rivolgermi a dei consultori gratuiti comunali, ma la presenza degli assistenti sociali mi terrorizza, visto che ho dei figli e non vorrei mai assolutamente che qualcuno possa dubitare sul mio tranquillissimo rapporto con loro o altro.
(ho letto sul web storie di interventi di assistenti sociali e figli sottratti ai genitori) Il problema è solo ed esclusivamente il mio e so x certo che è una situazione che con un po di buona volontà e determinazione posso superare, ma ho necessità di un aiuto di un psicologo o di sedute di psicoterapia cognitiva comportamentale.
Tra l'altro sono possessore di un porto d'armi che rinnovo regolarmente ogni 2 anni e basterebbe 1 sola documentazione attestante 1 sola visita del SSN per compromettere la licenza.
Sinceramente non so che fare...Grazie anticipatamente per i vostri consigli!! ! buona giornata.
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Dr.ssa Federica Cairoli Psicologo 100 3
Buongiorno.
Sono certa che con le sue competenze e sul suo territorio potrà trovare il luogo più opportuno dove iniziare una cura psicoterapeutica.
Lo stesso medico di base potrebbe fornirle indicazioni (non prescrizioni) di professionisti o associazioni con tariffe per lei sostenibili ma non di ambito del SSN.
Non tutti i professionisti in libera professione hanno tariffe "molto alte", non permetta che questo divenga un alibi.
Riconoscere di avere un problema è già un buon punto dal quale partire. Non si arrenda.
FC

Dr.ssa Dederica Cairoli

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Utente
Utente
Grazie mille per la sua cortese risposta. Purtroppo,come accennato prima,avevo trovato dei consultori gratuiti nella mia zona alla quale si può accedere previo appuntamento e senza la necessità della prescrizione medica,ma il problema è che non sono d'accordo sulla presenza degli assistenti sociali che effettuano loro il primo colloquio per poi eventualmente rimandarti a visita da psicologi o psichiatri,a secondo della loro valutazione iniziale. Sinceramente non ci vedo molto senso in questa cosa e comunque la loro valutazione o messa a conoscenza, potrebbe essere sconsigliata se si hanno figli o se si svolge un determinato lavoro,preferisco non rischiare di aggravare la situazione.Purtroppo il problema delle tariffe alte dei privati non è un alibi,non ho trovato professionisti che ricevono a meno di 50 euro l'ora e sinceramente non sono cifre sostenibili facilmente per tutti,soprattutto perché non si sa neppure per quanto tempo ci sarà la necessità di proseguire gli incontri.Tra l'altro un psichiatra privato,potrebbe prescrivermi dei farmaci che non potrei acquistare con il SSN e avrebbero anch essi dei costi pari a circa 10 volte del costo con prescrizione medica ssn.Purtroppo la mia è una situazione non facile da gestire,da un lato riconosco il fatto di avere dei problemi e di avere bisogno di cure e ho ancora le capacità cognitive di cercare una soluzione, dall altro però sono costretto a non espormi troppo e non ho molte possibilità economiche di poter fare tutto privatamente e in anonimato.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 185
Gentile utente,
vorrei invitarla a considerare alcune cose.
La prima è che qualunque specialista, anche privato, può prescriverle farmaci da acquistare in base alla patologia eventualmente accertata e segnata sulla sua tessera sanitaria, quindi a costo di SSN.
La seconda è che se ritiene di aver bisogno di una terapia Cognitivo Comportamentale non le saranno prescritti farmaci; non dallo psicologo, in ogni caso.
La terza è che se il suo medico di base le prescrive dei colloqui con uno psicologo, o una visita psichiatrica, o tutte e due le cose, nessun altro, e meno che mai un assistente sociale, il quale non esercita una professione sanitaria, può interferire, violando privacy e segreto professionale.
Lei può andare alle ASL o al Consultorio o al Centro di Salute Mentale e parlare direttamente con lo specialista.
L'assistente sociale tutt'al più può introdurla nello studio specialistico, ma a qualunque domanda sulla sua salute lei può rispondere con un sorriso: "Grazie per il suo interessamento, ma preferisco parlarne direttamente col dottore".
Cerchi di far rispettare i suoi diritti di cittadino. Tenga comunque conto che al fine di rompere il ghiaccio può andare da un privato, psichiatra o psicologo, almeno una prima volta, anche per chiarire un po' di dubbi.
Auguri.
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Utente
Utente
Gentilissima dottoressa,la ringrazio vivamente per i suoi consigli, ma forse mi sarò espresso male io in qualcosa, allora:come lei ben sa, per avere una prescrizione medica, sia di farmaci sia per visita specialistica,bisogna rivolgersi al medico di base, quest ultimo,con la prescrizione, lascia traccia nel sistema del SSN.Per andare in un CPS O ASL,necessita sempre una ricetta medica(tracciabile) a tutti gli effetti.Lunica cosa che avevo provato a fare, per restare quasi in anonimato era stato di rivolgermi ad un consultorio comunale,sempre tramite ASL ma senza necessità di ricetta medica, l'unico problema è stato,come le dicevo, che loro praticamente da prassi,eseguono un primo colloquio con un assistente sociale, che successivamente, in base alla sua valutazione iniziale, deciderà se e con chi proseguire il percorso che tipo.Credo che mi resterà purtroppo come unica soluzione fattibile, quella di rivolgermi a uno specialista privato, da decidere adesso se psichiatra o psicologo,ed in caso di prescrizione di farmaci, tutto in carta semplice senza SSN e quindi a pagamento per l'intera somma.Purtoppo il certificato Anamnestico biennale parla chiaro,qualsiasi uso o prescrizione di sostanze psicotrope o simili sono passibili di rifiuto al rinnovo dello stesso e in più bisogna motivare la prescrizione ed il medico non può omettere di trascrivere di avermele prescritte.Grazie
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 185
Gentile utente,
credo che le sue rigide convinzioni facciano parte della sua malattia.
Provi a farsi spiegare dal suo medico di base, o qui su Medicitalia dal nostro esperto di Medicina Legale, almeno due cose: il suo diritto a non far "valutare" il suo disturbo da un'assistente sociale, per ragioni di privacy e di competenza; il suo diritto a ricevere prescrizioni di visite, di analisi e di farmaci a carico del Servizio Sanitario Nazionale, senza alcuna ricaduta sulla sua professione.
I suoi superiori, infatti, per quanto potenti, avrebbero bisogno di un mandato specifico per poter accedere alla sua sfera privata, in campo medico o altrove.
Buone cose.
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Utente
Utente
Dottoressa,mi scusi,porti pazienza,ma le mie non sono convinzioni,mi dispiace.L ATS di Monza e Brianza effettua visite psichiatriche,psicologhe,accesso ai consultori e quant'altro(senza ricetta)solo ed esclusivamente previo primo colloquio con assistente sociale,questa è la regola che adottano qua,se non sono d'accordo dovrei denunciare i fatti alle autorità competenti e poi.........attendere i tempi che la giustizia faccia il suo percorso!!!!E nel frattempo io che faccio?Qui non si tratta di non essere informato,mi perdoni.Sono indubbiamente d'accordo con lei che un assistente sociale non ha nessun diritto o competenza per valutare il mio stato di salute,ma qua il sistema che adottano è questo,indubbiamente da rivedere.Per quanto riguarda la prescrizione di farmaci o visite attraverso il SSN,lo so che ho tutti i diritti,ma la legge parla chiaro e non è a mio favore purtroppo,perché, chiunque svolga un lavoro,come me,dove è previsto IL PORTO di un arma da fuoco,sia in servizio che fuori, è soggetto a visita psicofisica da un medico legale con cadenza biennale,che necessita peraltro di un certificato anamnestico rilasciato dal proprio medico di base,dove vengono annotate tutte le cure o prescrizioni in atto e non.E sufficiente 1 sola annotazione di una visita o prescrizione di farmaci particolari,per rischiare la sospensione dal servizio per mancanza di requisiti minimi e indispensabili.Purtroppo questo lo dice espressamente la legge,non è questione di superiori o diritto alla privacy.Sicuramente al mio datore di lavoro non gli è consentito, appunto per la privacy, sapere le motivazioni delle mie assenze per malattia o delle mie visite e accertamenti privati che posso effettuare,a prescindere dalla prescrizione medica con SSN o meno,ma all atto dei rinnovi dei titoli,delle licenze,delle idoneita psicofisiche e del rinnovo del porto d'armi, è sufficiente la mancanza di 1 solo requisito per restare senza lavoro.Dottoressa, questa è la triste realtà, se voglio curarmi devo necessariamente fare tutto in privato e a pagamento,senza lasciare traccia,oppure dovrei cambiare lavoro e curarmi in piena libertà,altro che nessuna ricaduta sulla professione.......Grazie mille e buona giornata.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 185
Gentile utente,
le risponderò ancora una volta; poi starà a lei tutelare nel modo migliore sé stesso e i suoi cari.
Premetto che la cosa più opportuna per sottrarsi allo stress appare proprio il cambiare lavoro, ma lei è entrato purtroppo in un ordine di idee per cui non le è facile prospettarsi nessuna forma di cambiamento, né di azioni né di convinzioni.
Le ripeto quanto segue:
1) Lei scrive: "primo colloquio con assistente sociale,questa è la regola che adottano qua,se non sono d'accordo dovrei denunciare i fatti alle autorità competenti e poi.........attendere i tempi che la giustizia faccia il suo percorso!!!!"
Per quanto a volte l'Italia sembri un Paese senza regole (ma sta a noi cittadini farle rispettare) per lei può essere sufficiente recarsi presso la Direzione Sanitaria del Centro che ha scelto per chiedere di bypassare il colloquio con le assistenti sociali. Se questa soluzione non le è gradita, può serenamente parlare alle assistenti sociali di fenomeni quali l'insonnia o il burnout o problemi della sfera relazionale o sessuale, per ottenere la visita specialistica, senza nemmeno citare l'ansia e la depressione. Ma potrebbe anche dichiarare di soffrire d'ansia e di depressione senza che scattino tutte le conseguenze negative da lei immaginate.
2) Nel certificato anamnestico rilasciato dal proprio medico di famiglia, se fosse presente la voce "colloqui con psicologo", nessuno potrebbe ipotizzare che non si tratti di consulenze riguardanti i figli, la vita di coppia, problemi sessuali o relazionali, o problemi legati allo studio e al lavoro, e mi fermo qui perché l'elenco sarebbe lunghissimo: non è che si consulta lo psicologo solo per le patologie, e di questo sarebbe bene essere informati.
3) Sempre a proposito del medico di famiglia, questi non è tenuto a trascrivere per lei i farmaci prescritti dallo specialista, il quale nello studio privato o in un centro pubblico prescrive i farmaci del SSN. Se qualcuno ha il malcostume di non farlo, e per pigrizia rimanda al medico di famiglia, basta richiedere l'osservanza di questo proprio diritto e farsi fare una regolare ricetta.
4) Su Medicitalia ci sono specialisti della sua stessa città; alcuni lavorano in centri convenzionati a prezzi minimi. La stessa dott.ssa Federica Cairoli, che le ha risposto sopra, è fra di essi.
L'ha già contattata, almeno per conoscere onorario e disponibilità?
Se non l'ha fatto, cominci a prendere in considerazione l'ipotesi che sta creando lei stesso un buon numero di ostacoli al processo di guarigione.
Le faccio molti auguri.
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Utente
Utente
Carissima Dott.ssa
Seguirò i suoi consigli a partire da domani stesso.Chiamero' l ATS della mia zona e fisserò un appuntamento e vedremo come andrà,però volevo informarla che per fortuna,a parte il problema del certificato anamnestico, a me il mio lavoro piace tantissimo, lo faccio da parecchi anni e credo che non ci sia correlazione con il mio disagio psicologico.A riguardo il certificato anamnestico,sarà sufficiente parlare con il proprio medico di base sempre e solo in presenza,lui saprà cosa scrivere nelle ricette per generalizzare il più possibile le ricette,visto che esiste la voce che richiede il motivo della prescrizione,purtroppo.Comunque,mi sarò espresso male io ,ma nessun medico che mi ha visitato ha mai rimandato al medico di base la prescrizione dei farmaci,no no questo mai successo......Contatterò qualche psicologo in zona attraverso il portale e mi informerò sui loro onorari,in più, Seguirò il suo consiglio di approfondire la questione Anamnestico con qualche medico legale,per capirci meglio. Comunque per i consultori non passerà molto tempo per l'incontro se chiamerò domani stesso,gli specialisti a disposizione saranno sicuramente disponibili come lo è stata lei ad indicarmi il percorso migliore. La terrò aggiornata, mi è stata di grande aiuto e spero di non averla fatto spazientire,se fosse così le chiedo scusa.Grazie ancora e buona notte!!
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 185
Gentile utente,
sono lieta di esserle stata utile.
Buone cose.
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Utente
Utente
Buongiorno dott.ssa

Oggi mi ha risposto l' Ats per prendere l'appuntamento:

(Gentile sig...............

come in precedenza anticipato, il primo colloquio di accoglienza presso il Consultorio viene effettuato dall'Assistente Sociale al fine di comprendere meglio i bisogni espressi e valutare se il Consultorio è il servizio idoneo. 

Se lei è d'accordo, potrei fissarle un appuntamento lunedì 12/04 alle ore 14.30 oppure lunedì 19/04 alle ore 14.30

Attendo gentile riscontro.)
A me sinceramente questa storia degli assistenti sociali non mi va giu,seppur riesco a bypassarla al primo appuntamento,ho paura che tornerebbe sempre a galla, qual'ora il psicologo mi farebbe una diagnosi di un certo tipo,il segreto professionale potrebbe venir meno o addirittura potrebbe essere proprio un dovere del medico interpellare un assistente sociale a tutela della famiglia e questo non sarebbe completamente di mia intenzione.Tra l'altro, essendo comunque, seppur gratuito, un servizio offerto dal SSN,resterebbe per sempre una traccia del mio passaggio da tale struttura,e che sia per la mia famiglia o per le mie licenze lavorative, forse ho capito che è meglio starne lontani ed optare per il privato.Proverò a chiedere dei preventivi nella mia zona.Privatamente credo che tutto sia più tranquillo e aggiungerei pure che si è un po più seguiti.Mi scusi,ma probabilmente la mia ansia mi porta a pensare in modo eccessivamente esagerato e a pronosticare troppo,però credo,che nei miei pensieri, seppur confusi a volte, certi ragionamenti e certe valutazioni non sono proprio inutili.Ritrovarmi senza la mia famiglia e senza un lavoro,significherebbe veramente spegnere per sempre la luce.
Grazie
Ansia

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