Non voglio più vivere, ma mi terrorizza la morte

Gentili dottori.

Sono un ragazzo di 36 anni, all'apparenza solare, estroverso senza grossi problemi.


Ho avuto tempo fa delle esperienze negative, tra cui un incidente in cui purtroppo ho causato una vittima, e sto affrontando la separazione dalla mia ex dopo 10 anni (lei abita ancora vicino a me e ancora la penso).


Detto questo ho una famiglia che mi adora (forse troppo ossessiva) moltissimi amici e il lavoro che va benissimo, anche se sono spesso tutto il giorno da solo davanti al pc, perchè sono un web designer.


Mi stanno riaffiorando in questi giorni, strani pensieri, ossessivi, che ho affrontato già tempo fa (prima di queste due esperienze) in seguito a traumi passati, e che mi hanno portato per un periodo ad avere crisi di panico (paura di soffocare in ambienti chiusi) e soprattutto senso di dispersione, di essere solo a fare i conti con me stesso (ho avuto un momento, molto tempo fa, in cui pensavo che la vita, il continuare a vivere sarebbe stato una gabbia... svegliarmi ogni giorno, magari con poche ore di sonno, sempre con il mio corpo, e la mia testa (non so se rendo l'idea... )

Ora, dopo soprattutto la separazione, vivo da solo, e in seguito ad un periodo di stress lavorativo, ho cominciato a risentirmi disperso (non dico socialmente, mi sento apprezzato da chi mi sta attorno e amato da tutti) ma da me stesso... passo le giornate a rimuginare sul fatto che se sto in piedi non posso essere dritto o mi sento svenire, che non ho la testa simmetrica ma che pende a destra (solo nel pensiero), e il fiatone che va all'impazzata

Ho perso da dopo il distacco con la mia ex il desiderio sessuale che prima avevo fortissimo da sempre (e mi spaventa anche il fatto che non possa assumere per aiutarmi degli psicofarmaci, in quanto secondo me hanno contributo molto)
Difatti dopo l'incidente ero diventato fortemente ipocondriaco e mia zia che è medico, mi ha detto di prendere per un anno (avvallata la terapia anche da consulto psichiatrico) daparox 20mg... . che ho stupidamente sospeso dopo una "cilecca" con una bella ragazza che avevo conosciuto per ripartire


Questo per dire che ora, ho un periodo in cui mi vedo come "analizzare" la mia anima dentro il mio corpo, nel senso che mi sveglio la mattina e dico "cavolo, sono ancora io ancora qui"... è come se non fossi più a mio agio ad esistere, ma di contro temo la morte e il fatto di non esserci più da sempre (ho sempre avuto la fobia di quando sarà il giorno). . . . per cui penso a volte anche al suicidio, ma più che desiderarlo, ho la paura che prima o dopo lo faccia


Che sintomi possono essere?
Depressione??

Io in relatà non piango mai, sorrido anche se serve e se un mio amico mi chiama ci esco volentieri, ma sempre con l'idea e il pensiero rimuginante di essere nellla "gabbia della vita" o di essere storto (vi elenco i due principali sintomi)

Dopo tempo, mi sono deciso di prendere consulto da uno psicologo (mi ha detto un mio amico psichiatra che serve terapia cognitiva più che i farmaci)
Voi cosa ne pensate...

Questi sintomi, sono segnali molto preoccupanti o segnalano semplicemente che necessito di un supporto??
?


grazie in anticipo
[#1]
Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Utente,
ha avuto chiare risposte ai suoi dubbi poche settimane fa da due psichiatri del sito.
RIbadisco anch'io la loro posizione: se si sta male e l'obiettivo è stare meglio, è indispensabile prendersi cura di sé. Come le è già stato indicato, ciò può significare seguire scrupolosamente cura farmacologica e psicoterapia insieme, per una maggiore efficacia terapeutica.
In questo tipo di problemi il tempo non è guaritore, ma rischia di cronicizzare e peggiorare le cose.
Se avesse problemi di vista, obbligherebbe se stesso a doverci vedere da solo, o si farebbe prescrivere un paio di occhiali "su misura" per Lei?
Non è diverso (non dovrebbe essere diverso...) nelle questioni psicologiche.
Allego alcuni articoli per approfondire, che ritengo possano essere utili anche a chi ci legge:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/849-perche-non-andare-dallo-psicologo.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psichiatria/557-dipendenza-da-psicofarmaci.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psichiatria/89-trattamenti-farmacologici-psichiatrici-i-falsi-miti.html

Cordialità.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie della risposta gentile dottoressa.

Le faccio due domande.

Se integro a terapia cognitiva anche gli psicofarmaci, poi potrò sospenderli avendo definitivamente risolto questi pensieri che ho o dovrò avvalermene sempre?

Seconda.
Per il problema sulla libido, posso provare anche altre varianti di più recente produzione?
Mi parlava il mio psichiatra di brintellix, che si comporta come la paroxetina, (con cui mi trovavo bene davvero) ma non dovrebbe avere effetti sulla sfera sessuale

possibile???

grazie ancora
[#3]
Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Uno psicologo psicoterapeuta si occupa della psicoterapia.
Della terapia farmacologica se ne occupa lo psichiatra: sarà a lui che, a tempo debito, potrà rivolgere tali quesiti.

Saluti.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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