Come gestire l'ansia legata ad un cambiamento di vita?

Buongiorno, mi trovo in vista di un cambio di lavoro (e di conseguenza, di vita) che avverrà fra un paio di mesi.
Dopo tre anni e mezzo nella mia attuale città (Milano), ho accettato un'offerta di lavoro presso un'azienda di Roma.
Premesso che è un cambiamento fortemente voluto da diverso tempo, in quanto l'attuale ambiente lavorativo  sebbene giovane e dinamico  l'ho sempre trovato molto competitivo, ho ottenuto un posto di lavoro in un'azienda solida, aumentato il mio stipendio, e con la possibilità di tornare a Roma che è una città dove in passato ho vissuto e che apprezzo.


Tuttavia ora che il dado è tratto è come se si fosse ribaltato il panorama: il nuovo lavoro mi spaventa, ho paura al pensiero dell'ambiente che troverò e delle attività che sarò chiamato a fare.
Temo di non essere all'altezza o di andare a finire "dalla padella alla brace".
Dopotutto da un paio di colloqui poco si riesce a capire della nuova realtà.
Si aggiunga che da qualche mese convivo con una ragazza che non voglio lasciare, e il pensiero di dover fare un po' la spola tra Roma e Milano mi spaventa, così come il fatto che comunque il nuovo lavoro inizierebbe da remoto (causa Covid), e quella di conoscere nuovi colleghi in video è un'esperienza che non ho mai fatto.


Tutto questo si traduce in uno stato d'ansia abbastanza persistente, difficoltà a dormire, continui pensieri negativi, e chi più ne ha...
Mi sono rivolto ad una psicoterapeuta, la quale devo dire sostiene che si tratti di un normale stato d'ansia dovuto ad un cambiamento del genere; ci stiamo sentendo ogni due settimane circa, ma ho come l'impressione che non mi sia di grande supporto.

Fatto sta che penso continuamente di aver fatto una scelta sbagliata, in generale potremmo dire che non riesco a lasciarmi andare a pensieri positivi, ma vedo solo i potenziali aspetti negativi.


Chiedo un vostro parere in merito, se sia il caso di cercare un altro professionista oppure affrontare la cosa in diverso modo (aspettare il corso degli eventi?).

Vi ringrazio.
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Dr.ssa Patrizia Pezzella Psicologo, Psicoterapeuta 263 13 1
Gent.mo lettore,

ogni cambiamento sebbene positivo e soprattutto cercato e auspicato come nel suo caso, porta con sè una scia di pensieri ansiogeni : mi troverò bene? sarò in grado di svolgere il nuovo lavoro? andrò d'accordo con i colleghi? la città che mi ospiterà è rispondente alle mie aspettative? la relazione sentimentale a distanza quale impegno mi richiederà? Ecco alcune delle domande , il cui emergere è normale , alle quali si dica, dandosi peraltro il giusto tempo, di poter rispondere una alla volta ed eventualmente con l'aiuto del collega psicologo/psicoterapeuta al quale può far presente le sue perplessità prima di cercare un nuovo professionista.

Molti saluti e mille auguri.

Dr.ssa Patrizia Pezzella
psicologa, psicoterapeuta
perfezionata in sessuologia clinica

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gent.ma Dottoressa,

grazie per la sua risposta. È assolutamente in linea con quanto mi ha detto il mio terapeuta e quello che razionalmente riconosco come sensato.

Forse la cosa che più mi sta destabilizzando in questo momento è che questo preciso cambiamento che sta avvenendo è stato da me tanto desiderato in passato, mentre adesso che l'ho ottenuto mi sembra di aver fatto un errore.
Non riesco a spiegarmi il perché, non dovrei essere felice?
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