Insonnia occasionale e paura di non dormire

Buongiorno, vi scrivo perchè ho una questione che mi tormenta da 3-4 anni, sporadicamente, ma ancora non ho affrontato la cosa seriamente per paura.

In concomitanza con le vacanze mi capita sempre di avere disturbi per quanto riguarda il sonno, già da giorni prima inizio ad essere preoccupato ed avere ansia e paura di non riuscire a dormire per settimane.

Mi spiego, non ho mai avuto problemi a dormire e sono sempre stato veloce ad addormentarmi anche dormendo con altre persone nella stessa stanza.

Credo che tutto sia iniziato circa 4 anni fa, era un periodo forse un po' stressante e andavo a letto tardi (per scelta), verso le 4 del mattino e mi svegliavo alle 17, per abitudine (ormai lontana, adesso faccio orari normali).
Per capodanno io e alcuni amici decidemmo di andare all'estero per 2 gg e 2 notti in furgone, prima notte in bianco passata sul furgone per il tragitto, la notte dopo in quell'occasione mi ritrovai con persone che russavano e insieme al caldo esagerato dell'albergo e al fatto che ero abituato ad andare a letto molto più tardi in quel periodo, ebbi un attacco di panico con tachicardia per tutta la notte, che mi costrinse ad uscire dalla stanza e camminare in albergo per smaltire l'ansia, ero disperato, mi scocciava svegliare i miei amici e disturbarli quindi chiamai al telefono un altro mio amico e raccontai per confortarmi, riuscii a dormire 1 ora forse.
Il giorno dopo sono stato male.

Credo che sia da quel momento che si è instaurata in me la paura di non riuscire a dormire quando sono con altre persone in stanza in vacanza, il che mi mette veramente in una brutta situazione perchè io amo fare vacanze e viaggi, forse la cosa che preferisco di più in assoluto.

Negli anni a venire da quell'episodio ho avuto altre ricadute, soprattutto le prime 3 notti di vacanza che dormivo con qualcuno nella stessa stanza poi mi abituavo più o meno... se in stanza sono da solo anche se fuori casa riesco a prendere sonno velocemente.

La sensazione di ansia e cardiopalmo la percepisco anche di giorno e non mi permette di godermi la vacanza a pieno, anticipando la paura di ritrovarmi la sera stessa nel letto e di avere un attacco d'ansia e di impazzire o avere problemi al cuore per via dei battiti accelerati.

Trovare il coraggio per raccontarlo non è stato semplice, vorrei trovare una soluzione, ma temo che non ci sia e che dovrò in futuro rinunciare a fare qualcosa che amo come viaggiare con amici.

Tra 1 settimana dovrò stare 3 giorni fuori casa e so già che starò con amici che russano, ma non me la sono sentita di rinunciare per questo fatto, però l'ansia già c'è e la percepisco piuttosto bene già da ora, ho provato anche con i tappi e pineal notte ma aiutano fino ad un certo punto.
So che sono argomentazioni complesse, ma risolvere questo problema per me sarebbe l'inizio di "una nuova vita", vorrei tanto scordarmi di avere questo problema e non pensarci mai più, purtroppo ho tanta paura che sia impossibile, qualcuno può aiutarmi?
Cosa posso fare?
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Dr.ssa Teresa Bigagli Psicologo 2
Buongiorno, le rispondo sperando che possa trovare nelle mie parole non delle risposte che risulterebbero alquanto semplicistiche e riduttive data la complessità di visione che merita la sua richiesta, ma delle domande che aprano alla riflessione e alla ricerca di nuovi significati quando sarà pronto, in un contesto terapeutico. Mi colpiscono in particolare alcuni aspetti da lei raccontati con coraggio. Sarebbe importante riflettere su quello che accadeva o stava per accadere nella sua Vita 3/4 anni fa, ovvero in concomitanza con l insorgenza dei primi sintomi ansiosi. Il grande desiderio di viaggio di cui parla abbinato alla paura e l'ansia che rischiano di allontanarla dal desiderio e confinarla nei contesti familiari, sembrano descrivere un'ambivalenza legata al "viaggio", al distacco da casa e dalla vita di tutti i i giorni. Quanto la paura e l ansia hanno a che fare con quello che lascia a casa per andare in vacanza, con il desiderio ma anche la paura di il lasciarsi andare, mollare il contesto, esplorare l'ignoto, legittimare un piacere?
Cosa la ostacola simbolicamente rispetto all "andare in vacanza"? Si ricordi che l'ansia come tutte le emozioni ha un valore comunicativo. Non va scacciata, dimenticata o eliminata, ma ascoltata, attraversata dentro un contesto terapeutico che permetta di non sprofonfondarci. Cosa le sta suggerendo questa ansia e paura legata all' "andare in vacanza", al mollare il controllo fino a dormire notte serene?

Un caro saluto

Dr.ssa Teresa Bigagli

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