Ossessione per le anagrafiche

Salve ho un problema veramente assurdo e molto particolare che però ultimamente è peggiorato notevolmente e mi sta facendo uscire letteralmente di testa fino a provare crisi di panico e ansia tali da smettere di mangiare mentre sono a pranzo e causare palpitazioni del cuore.


Sono un ragazzo di 26 anni, i miei genitori mi hanno dato un nome strano (nome ebraico, pur non essendo assolutamente di questa religione o origine), ho un carattere molto introverso e impacciato, con la gente non riesco a socializzare facilmente, vado in ansia e divento impacciato/nervoso e questo si nota pur non facendolo apposta.
Ho sempre avuto problemi di salute cagionevole, pochi amici, attualmente non ne ho nessuno, così come non ho mai avuto un partner.
Non ho mai dato un bacio, non ho mai ricevuto un complimento, non sono mai stato invitato ad uscire, non ho mai avuto amiche femmine se non alle elementari e pochissimi amici maschi, tutti persi.
Passo le giornate all’università o a casa, alla sera alle 8 sono in camera mia, da sempre.
Ho qualche hobby che coltivo in solitaria.
I miei genitori sono divorziati da anni, mio padre è sparito dalla mia vita (dall’età di 3 anni) e con mia madre è un litigio continuo in casa.
Io e mio fratello ci odiamo, quest’anno ho pure perso uno dei miei nonni, le uniche persone con cui mi sono sempre trovato bene.
Nonostante tutto ho proseguito gli studi e mi sono laureato da poco con il massimo dei voti.
A seguito del lutto in famiglia e del fatto di aver perso da un anno l’ultimo amico che mi era rimasto (si è trasferito all’estero) ho cominciato a soffrire di un problema molto particolare.
A causa del mio nome mi sono accorto una volta casualmente che molte anagrafiche dei servizi di tutti i giorni a me correlate (ad esempio quelle sanitarie della ASL, quelle di alcuni servizi pubblici ecc) erano sbagliate o incomplete.
Nei vari tentativi di correggere le prime incontrate (una vera odissea che può capire solo chi ci prova) ho cominciato a maturare l’idea che almeno in queste cose dovevo essere a posto, nel senso che almeno li qualcuno non dovesse trattarmi con sufficienza.
Sono ormai 4 mesi che sono dietro ossessivamente a queste cose.
Ho chiamato, mandato mail, fatto innumerevoli visite in uffici ecc, sono arrivato ad un punto in cui ho la pretesa dell’assoluta perfezione di questi profili personali virtuali ma così importanti sulla mia vita reale (es.
la sanità).
Più vedo che sono messe male, incomplete o sbagliate più cresce in me la voglia di volerle vedere fatte bene.
Sto pensando di essere pazzo, sono arrivato al punto da non riuscire più a starci dietro e a non volere più starci dietro (ho controllato oltre 100 anagrafiche, solo la mia asl ne ha una decina e non vi lascio immaginare la difficoltà ad accedere a questi dati spesso complilati da cani).
Temo che tutto questo derivi dal fatto di sentire di non contare niente.
Ultimamente sto pensando che se dovessi morire anche a 100 anni non lascerei niente al mondo.
Aiutatemi
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Dr.ssa Paola Dei Psicologo, Psicoterapeuta 305 27 9
Gentilissimo
Ha mai sentito parlare di introversi e di estroversi? Fra gli uni e gli altri c’è una distanza abissale. Ma questo non significa che uno sia migliore dell’altro, significa soltanto che esistono diverse modalità di approcciarsi al mondo. Vedrà che un giorno apprezzerà molto il suo modo di essere e, quando lo apprezzerà lei, sarà molto più facile che trovi una persona con cui uscire, scambiarsi emozioni e baci. Fin quando si autocritica in maniera impietosa e guarda a se stesso con diffidenza e giudizio è molto difficile che riesca ad avvicinare altri. Mi sembra giusto che lei lotti per avere il suo nome esatto nei documenti; é molto fastidioso vedere nomi storpiati. Ha mai fatto qualche seduta per imparare ad apprezzarsi, acquisire consapevolezze e accettarsi? Apprezzare se stesso indipendentemente da ciò che pensano gli altri.
Questa di seguito è una celebre lettera che Lincoln inviò a all'insegnante di suo figlio il primo giorno di scuola. Cosa prova leggendola?
Il mio figlioletto inizia oggi la scuola: per lui, tutto sarà strano e nuovo per un po' e desidero che sia trattato con delicatezza. È un'avventura che potrebbe portarlo ad attraversare continenti, un'avventura che, probabilmente, comprenderà guerre, tragedie e dolore. Vivere questa vita richiederà Fede, Amore e Coraggio. Quindi, maestro caro, la prego di prenderlo per mano e di insegnargli le cose che dovrà conoscere. Gli trasferisca l'insegnamento, ma con dolcezza, se può. Gli insegni che per ogni nemico c'è un amico. Dovrà sapere che non tutti gli uomini sono giusti, che non tutti gli uomini sono sinceri. Gli faccia però anche comprendere che per ogni farabutto c'è un eroe .

Paola Dei: Psicologo Psicoterapeuta
Didatta Associato FISIG Perfezionata in criminologia
Docente in Psicologia dell’Arte (IGKGH-DGKGTH-CH)

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Utente
Utente
Si mi rendo conto sicuramente di essere una persona introversa. Leggendo la lettera non provo niente, nel senso che mi sembra dica cose abbastanza scontate no? (Non so se era questo che voleva sapere da me). Stamattina sto facendo un altro giro di telefonate. Non ne posso più, vedo la gente intorno a me che se ne strafrega di queste cose, anzi magari è pure infastidita se deve correggere un dato anagrafico..io mi sento male invece sapendo che c’è un possibile errore anche semplice come può essere la mancanza del cap (codice di avviamento postale). A casa non ne ho parlato con nessuno di questa cosa anche se penso si siano accorti ..
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Dr.ssa Paola Dei Psicologo, Psicoterapeuta 305 27 9
Gentilissimo
Questa si chiama sensibilità e, mi creda, ci sono ancora alcuni che ne hanno, come lei. Deve soltanto trovare le compagnie giuste e poi vada avanti con l’intento di far correggere il suo nome. Lei ha una sua identità ed è giusto che sia rispettato per ciò che è. La sensazione di sentire poco o nulla è dovuta a tutte le paure, le ansie, i timori che bloccano il flusso delle emozioni e dei sentimenti. Un/una collega le è molto utile in questa situazione.
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Utente
Utente
Ok ma qui mi prendono veri e propri attacchi di panico e non riesco a uscirne. Domani o martedì vado a fare aggiornare un numero di cellulare inserito nel campo sbagliato. Ho provato questa settimana ad allontanarmi un po’ da casa e a stare in campagna ma ho avuto il pensiero fisso, anche se leggermente stavo meglio. Stasera no per niente.
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Utente
Utente
Non sono riuscito a farcela. Ogni impiegato dice una cosa diversa. È una settimana che sono dietro a questo numero di telefono messo nel posto sbagliato. A casa si sono accorti anche se tento un po’ di nascondere questa cosa. Devo trovare la stessa dipendente dell’altra volta. Posso chiederle dottoressa se le sono mai capitati altri casi come il mio o simili?
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Dr.ssa Paola Dei Psicologo, Psicoterapeuta 305 27 9
Buonasera
Certo che mi sono capitati, non è solo, anche se questo non significa meno dolore. Ha fatto bene ad andare in campagna e già è tanto se è riuscito a stare meglio per qualche ora e per qualche giorno. Dovrebbe andare più spesso e fare delle passeggiate, respirando gli odori della natura, che in questo periodo dell’anno offre meravigliose sensazioni. Riguardo agli Uffici non demorda, dopo tutti i lockdown e il COVID è probabile che ci sia un po’ di confusione. Ma sono certa che riuscirà a far mettere le cose a posto. Incominci ad apprezzarsi, a gioire della sua introversione, a trovare attività che la fanno stare bene. Le piace la musica? Potrebbe imparare a suonare la chitarra, cercare gli accordi giusti. E soprattutto lasci entrare la vita dentro di sè. Prima di poter cambiare ciò che non va bisogna lasciare spazio alla vita.

Paola Dei: Psicologo Psicoterapeuta
Didatta Associato FISIG Perfezionata in criminologia
Docente in Psicologia dell’Arte (IGKGH-DGKGTH-CH)

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Utente
Utente
Il medico mi ha prescritto un farmaco chiamato serupin. E intanto ho scoperto altri problemi in queste maledette anagrafiche ospedaliere.