Ritorno attacchi di panico

Buongiorno vorrei un informazione, soffro di attacchi di panico dal 2006, nell’arco di pochi mesi ne sono uscito andando da uno psichiatra e effettuando una cura con all’inizio la paroxetina.
Ho iniziato a star bene fino al 2012 dove avuto una forte ricaduta probabilmente più forte ancora te la prima volta, sono ritornato da uno psichiatra e mi sono stati cambiati i farmaci, mi stata dato la Fluoxetina e en gocce alla sera più xanax 0.50 alla sera.

Mi è stata fatta la emdr e nell’arco di un paio di mesi forse un anno grazie anche alla persona che ho conosciuto da quale diventata la mia compagna sono riuscito a guarire, calcolando che prima non uscivo praticamente di casa se non accompagnato da mio padre per paura che potesse succedere qualcosa di improvviso a livello di malattia, mi sono ritrovato addirittura a vivere in una regione diversa a 300 km da casa ed oggi sono felicemente sposato con un bambino di 13 mesi, ho sempre pensato e penso ancora che la mia vita è completamente cambiata.
Un pochino prima di aprile, forse parliamo di metà marzo ho iniziato ad avere di nuovo un po’ di attacchi di panico che riuscivo tranquillamente a risolvere facendo i miei esercizi di respirazione o comunque tutto quello che era necessario senza assumere Xanax zero 75 gocce che mi è stato prescritto il bisogno.
Ho avuto il COVID il 27 marzo e il 12 aprile sono stato negativo, dopo pochi giorni ho iniziato ad avere questi attacchi di panico in modo forte, mia moglie un’infermiera quindi fai turni mattino e pomeriggio, e nel momento in cui non ce lai riesco a star bene ma però arrivo in un momento in cui sento che sono da solo, mio figlio lo porto da mia suocera, inizio ad agitarmi e mi viene l’attacco di panico, non riesco più a fermarlo come prima, di conseguenza prendo la macchina e cerco aiuto da mia suocera, è capitato tre volte anche se non sono mai andato poi relativamente da mia suocera ma ho girato in macchina cercando di farmi passare il problema, nel momento in cui poi mia moglie arriva a casa tutto passa, questa cosa purtroppo è successa e continua a succedere ancora oggi anche se non vengono fortissimi, ma noto che sono molto più forti di prima e soprattutto quasi continui tutti i giorni.
sicuramente è un periodo di stress, quello che chiedo è se dato che adesso vado in ferie il 18 giugno e torno il 3 luglio fosse necessario al mio ritorno poter intraprendere di nuovo un percorso con una psicoterapeuta non arrivare di nuovo alla situazione iniziale, grazie a tutti per la risposta
[#1]
Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Utente,
indubbiamente lo stress è un fattore facilitante per la (ri-)comparsa di attacchi di panico, perciò è di buon auspicio il fatto che le sue vacanze abbiano inizio tra solo una ventina di giorni: ne approfitti per godersi la sua bella famiglia e rilassarsi, ritrovare ritmi e routines più adeguati magari anche per cercare di migliorare la sua forma fisica.

Se al rientro ne avvertirà la necessità, potrà senz'altro trarre beneficio da un percorso psicoterapeutico (se ho ben capito, fino ad ora mai intrapreso) che le fornisca gli strumenti per comprendere e affrontare quanto le accade.
Nell'eventualità, si rivolga ad uno psicologo psicoterapeuta che si occupi specificamente di problematiche connesse all'ansia e al panico.

Cordialità.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

[#2]
dopo
Attivo dal 2022 al 2022
Ex utente
Salve,sono andato dalla psicoterapeuta quando sono venuto ad abitare qua in Emilia,ma stavo bene,non avevo nulla e era passato tutto compreso le paure.stiamo parlando di tre anni fa.adesso sono ritornate insieme ai sintomi,o meglio prima arrivano i sintomi poi la paura aumenta quindi sono un po’ in crisi.
[#3]
Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
"la paura aumenta quindi sono un po’ in crisi"

...perciò pare essere giunto il momento di tornare dalla collega, prima che la situazione precipiti.

Imparare a riformulare il pensiero di fronte ai segnali del corpo -che non sempre sono sintomi- potrebbe essere un primo passo: noi reagiamo non tanto a ciò che ci accade, ma alla valutazione che ne diamo.
E questa non è sempre corretta.

Saluti.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

Ansia

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

Leggi tutto