Non so come comportarmi con il mio ragazzo temo possa essere depresso

Salve a tutti, premetto che la situazione che sto per descrivere è a parer mio molto complicata, spero di essere chiara.

Sto da un anno insieme ad un ragazzo di 30 anni, lui da quel che mi ha raccontato ha sempre avuto un carattere (a detta sua prima dei 24 anni) molto insicuro, timido, ha subito atti di bullismo il primo anno di liceo.

A tutto ciò si accompagna una situazione familiare estremamente complicata: separazione dei genitori, padre infedele e narcisista.
Madre depressa ha tentato più volte il suicidio.
Da quando lo conosco ha letteralmente due facce, tanto che i primi tempi non credevo assolutamente nella nostra storia.

Beve molto spesso per lo più il fine settimana ma in modo decisamente esagerato quasi adolescenziale, in quei casi (purtroppo molto assidui) diventa una persona quasi opposta da quella che è in realtà, fa battute continue a sfondo sessuale relative ad altre ragazze, o le guarda con fare accattivante, anche in mia presenza (motivo costante di litigi da parte mia), diventa pieno di rabbia, fa battute spinte e cattive a chiunque soprattutto a me, agli amici e alle persone che gli vogliono bene, afferma che sta bene da solo e che della vita non gliene frega niente.

Da sano è un ragazzo amorevole e credo di essere certa (o almeno prima lo ero) che non mi tradirebbe mai, mi trasmette valori profondi e puri afferma di amarmi, di voler stare con me, e me lo dimostra dice di avermi scelto (sono la sua prima relazione seria, solo storie occasionali), si pente per come mi tratta in quelle occasioni, si scusa e dice di non volermi ferire.

Ultimamente lo vedo peggiorato, anche da sano: ha l’umore cupo, si sente sempre stanco ma dice di essere felice e stare bene.

Dice di amarmi ma lo percepisco distante, privo di interessi anche sessuali, freddo con le parole (prima mi riempiva si attenzioni e anche con i gesti (era molto fisico), inoltre in questi giorni (dopo l’ennesimo litigio per i suoi comportamenti e conseguenti scuse) ha detto che non vuole farmi male ma ha paura di essere troppo dentro questo suo modo di essere.

All’inizio pensavo che tali atteggiamenti sfrontati nei miei confronti nascondessero una sua profonda insicurezza e paura di perdermi (e magari spesso è stato così), adesso temo che possa essere depresso.

Il tutto mi confonde profondamente tanto da non capire più che cosa sia reale.
A quale delle due persone credere. Non so se sta male o non mi ama più sempre se mi ha mai amata.
Non so che cosa devo fare.
Vi ringrazio per l’ascolto.
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Dr.ssa Rosanna Bertini Psicologo 14 1
Buongiorno,
dalle sua descrizione mi sembra di poter affermare che il suo fidanzato manifesta dei tratti comportamentali estremamente contraddittori ed ambivalenti, soprattutto nella relazione affettiva che ha stabilito con lei.
Mi ha parlato di precedenti familiari molto pesanti dal punto di vista emotivo, probabilmente proprio per tali motivi è la relazione affettiva intima .
Le consiglierei di provare a guardare questa dinamica altalenante (il calore affettivo//il ricorso allalcool ed il distacco) come una modalità per evitare la dipendenza affettiva e di vivere il rischio di soffrire. Di fatto la sofferenza è comunque elevata ma distribuita e condivisa con lei.
Probabilmente esiste una dimensione depressiva che viene raggirata con il ricorso all'alcool ma penso che la problematica sia più complicata ed alimentata da conflitti profondi.
A lei consiglierei di cercare di star fuori da questa dinamica, evitando sia di essere il suo bersaglio nel momento in cui è alterato dall'alcool sia di essere protettiva quando lui si mostra nel suo aspetto più vittimistico.
Cerchi di essere ferma nel sottolineargli l'importanza di rivolgersi ad uno specialista per affrontare i suoi conflitti e la sua sofferenza, gli faccia capire che con queste modalità non può risolvere ma solo continuare a ripetere e a soffrire .
Comunque , la cosa fondamentale è che lei sia consapevole che gli atteggiamenti del suo ragazzo, per quanto opposti fra loro, sono strettamente interconnessi, due facce della stessa medaglia , appartenenti alla medesima problematica.

Dr.ssa Rosanna Bertini

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