Non so se lo amo e ho troppi traumi

Fin da piccola ho subito bullismo e in famiglia vedevo scene tra i miei che mi distruggevano (i miei ora sono separati).

Dai 15 anni sono stata sempre fidanzata (come per colmare il vuoto di mio padre assente), ho avuto 9 relazioni in tutto.
Uno era possessivo, l altro anaffettivo ecc.

Nel 2014 ho avuto la storia in cui ho AMATO di più ma con tanta sofferenza, ed ero diventata ossessiva (andava a drogarsi); mi ha lasciata dopo 2 anni dicendomi che non mi amava più, sono quasi andata in depressione.
Dopo di lui 2 relazioni finite sempre dopo 1 anno e mezzo (perché non provavo nulla).
Ad oggi posso dire di aver amato solo una volta e per il resto di essermi accontentata.

Il punto è il mio attuale ragazzo, fidanzati da 1 anno e 7 mesi.
Conosciuto online a 600km di dist in un periodo in cui mi ero lasciata da 7 mesi ma avevo finalmente trovato un equilibrio SOLA.
Non volevo fidanzarmi ma gli ho dato una possibilità perché lo ritenevo valido.

Inizia senza molto interesse da parte mia e lui invece presissimo, una volta al mese vado io da lui.
Passo i primi mesi bellissimi.

Perfetto, bello, buono, gentile, simpatico, mi trovo da Dio, mi lascia libera e non è geloso, è uguale a me, mi ha dato fin da subito sicurezze.
Inizialmente litigavamo per cavolate che mi hanno portata pian piano ad allontanarmi; poi non ha un gruppo di amici e per me quello è fondamentale perche *io non ne ho*, vivere sempre io e lui mi rende triste, e forse questo, e in più non avere quelle preoccupazioni alle quali sono abituata, mi destabilizza...ad oggi non so se provo qualcosa per lui, non sono abituata a relazioni a distanza nè molto tranquille, però sto malissimo al pensiero di perderlo.

Con lui ho fatto progetti, ho preso già le pentole per quando andrò da lui (devo finire un anno di università), ho un rapporto con la famiglia e i nipotini bellissimo! Ho parlato di matrimonio a chiunque perché ero e sono sicura di volerlo nella mia vita.
Ma quando lo guardo non vedo nulla, non mi va di avere rapporti con lui, e penso che lui viva solo di me e vorrei invece avesse una sua individualità, mi sembra me a 15 anni che pendevo dal mio fidanzatino.

Io ormai dopo tante delusioni ho smesso di lasciarmi andare, non amo più come prima e voglio una mia indipendenza.

Non capisco quello che provo per lui
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> Perfetto, bello, buono, gentile, simpatico, mi trovo da Dio, mi lascia libera e non è geloso, è uguale a me, mi ha dato fin da subito sicurezze.

Leggendo questo periodo mi è venuto da pensare: "Tutto sbagliato, ancora proprio non ci siamo".

Sembra l'immagine perfetta dell'illusione che stai cercando di costruire per te stessa: la relazione perfetta, dove l'altro è sempre buono e gentile, senza difetti, che ti lascia libera e non è geloso (ma magari sta sempre a tua disposizione) e che ti dà sicurezze.

Le sicurezze bisogna imparare a darsele da soli. Meglio ancora è non averne bisogno o almeno non così spesso.

I traumi che hai subito non sono purtroppo una giustificazione per continuare a vivere un sogno irrealizzabile. Le persone sono piene di difetti, anche quelle buone. Prima imparerai ad avere a che fare con questa realtà, prima troverai la serenità.

Non si può star bene con gli altri se prima non si impara a star bene con se stessi. Cercare negli altri una stampella non è una cosa sana.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
dopo
Utente
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Salve, grazie per la risposta ma fondamentalmente posso dire di non essere una persona insicura, o almeno, finché non hanno atteggiamenti che mi mettono in condizione di rivalutare anche il sentimento da parte sua.
Ecco perché valorizzo una persona come il mio ragazzo, persona molto stabile, ha i suoi difetti li riconosco ma ci convivo serenamente.
Ma non capisco proprio cosa provo io.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Probabilmente ti ritieni sinceramente una persona sicura di sé. Tuttavia tieni presente che le relazioni sono bravissime a tirare fuori le nostre vulnerabilità inespresse o espresse in forma velata.

Una relazione può quindi avere valenze diagnostiche, ma anche terapeutiche, perché può insegnarci a smussare i nostri spigoli, se gliene diamo la possibilità. Solo che a volte una relazione importante non è sufficiente a "redimerci" e occorre cercare anche un aiuto professionale.

In altre parole: non dovresti probabilmente cercare le ragioni del tuo disagio solo in questa relazione.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
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Le do pienamente ragione.
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