L’ansia non mi fa dormire mai anche se sono stanchissima

Buonasera Dottori
Premetto di essere una ragazza molto ansiosa... e tra l’altro mi fisso su ogni sintomo che avverto...
ma adesso ho un disturbo che mi sta distruggendo.

Da marzo più o meno ho iniziato a non dormire di notte... (mi era già capito in passato per un altro sintomo ansioso), spesse volte perché avverto una forte tachicardia che non mi fa chiudere occhio.
Sto sveglia tutta la notte e tutto il giorno nonostante io sia stanchissima e con un sonno terribile... come dicevo prima da marzo a periodi alterni mi capitano questi episodi... adesso era da un po’ di mesi che non ricapitava più così forte come ora... da venerdì ho iniziato a dormire 4 ore solo di mattina, la notte successiva a malapena 2 ore mezza, ieri 5 e stanotte 0... Ho capito che è come se bastasse una notte insonne per attivare un meccanismo ansioso nella mia testa... ad esempio paura fortissima di non riuscire più a dormire e di conseguenza nonostante il FORTE sonno, non riesco a rilassarmi; paura che mi possa succedere qualcosa di grave se continuo così.. e purtroppo più non dormo più mi agito per la notte successiva perche so già come andrà a finire..

ad oggi sono veramente stanchissima sia mentalmente che fisicamente... mi viene sempre da piangere perché non riesco a vedere una via d uscita... non vorrei prendere ansiolitici o cose simili... mi fanno troppa paura.

Secondo voi è una questione di ansia oppure potrei avere qualche malattia che mi porti a non dormire?
Penso sempre al peggio
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Dr. Davide Giusino Psicologo 37 4
Gentile utente,

mi dispiace per la sua stanchezza fisica e mentale, che emerge concretamente tra le righe che scrive, e ne comprendo il conseguente senso di frustrazione che la mantiene costantemente sull'orlo del pianto. È normale sentirsi così quando si soffre di insonnia e ha fatto bene a rivolgersi a un aiuto esperto.

Esperta, però, della sua condizione appare soprattutto lei stessa. La premessa "di essere una ragazza molto ansiosa" e di "fissarsi su ogni sintomo che avverte", nonché l'intuizione di aver "capito che è come se bastasse una notte insonne per attivare un meccanismo ansioso nella mia testa", denotano in lei auto-consapevolezza e capacità di auto-osservarsi. Su queste la invito a focalizzarsi e a far leva, poiché costituiscono una risorsa personale importante per affrontare, gestire e risolvere efficacemente problematiche di tipo psicologico: più riflettiamo su cosa ci sta accadendo, più ci guardiamo dentro, più ci conosciamo e meglio riusciamo a comprendere come superare il disagio che stiamo vivendo.

L'ansia si allinea perfettamente con la storia dei suoi precedenti consulti: il mal di stomaco frequente, la tachicardia, la perdita di capelli e la sensazione di peso sul petto sono tutte possibili forme di somatizzazione dell'ansia, ovvero modalità organiche attraverso cui l'ansia può manifestarsi nel corpo. E anche i circoli viziosi di pensiero che suggerisce ("più non dormo più mi agito per la notte successiva perché so già come andrà a finire", "penso sempre al peggio") sono tipici di una condizione di ansia.

Se l'ansia è la causa della sua insonnia, bisogna allora capire quale sia a sua volta l'origine di tale ansia. Questa, ad esempio, può associarsi ad episodi o eventi della nostra vita (una separazione, un lutto, un licenziamento, e così via) che viviamo come particolarmente dolorosi o che sono per noi fonte di speciale sofferenza o stress (e questi, a loro volta, sono squisitamente soggettivi: ciò che è doloroso per qualcuno, può non esserlo per qualcun altro, e viceversa). Afferma di avere iniziato a non dormire da marzo. Ritiene che attorno a quel periodo possa essersi verificata nella sua vita qualcosa a cui poter attribuire un potenziale ansiogeno? Afferma di essersi trovata in una condizione simile anche in passato. Qual era l'origine dell'ansia nella situazione passata? Secondo lei, c'è qualche elemento di somiglianza, analogia o collegamento tra le possibili ragioni dell'ansia presente e quelle dell'ansia passata?

Inoltre, pare che la sua insonnia si associ a vissuti di paura ("ad esempio paura fortissima di non riuscire più a dormire [...]; paura che mi possa succedere qualcosa di grave se continuo così"). Tra le possibili ragioni dell'ansia su cui la incoraggio a interrogarsi, ne identifica qualcuna in cui la paura di qualcosa le sembra particolarmente rilevante? C'è qualcuna di queste potenziali ragioni che le suscita una particolare paura?

Se ritiene di non voler assumere ansiolitici o psicofarmaci, non è obbligata a farlo. Per provare a rispondere agli spunti di riflessione che le offro, e ad ulteriori che dovessero eventualmente venirle in mente, può però rivolgersi a un* psicoterapeuta professionista in carne ed ossa, con cui impostare un percorso sistematico di esplorazione e miglioramento della sua condizione attuale.

Rimaniamo a sua disposizione.

Cordialmente,

Dott. Davide Giusino, Psicologo | davide.giusino@libero.it
https://psicologipuglia.it/albo-psicologi/r/giusino-davide/

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