Perché reagisco così male?

Salve Dottori, io sto facendo il tirocinio presso l'ospedale di Pescara per fare il tecnico di radiologia, mi trovo a cavallo tra il secondo e il terzo anno e con la mia preparazione sono un po' indietro ammetto, ma questo non mi preoccupa, che ci metto un po' di più non fa nulla alla fine.

Durante questo tirocinio sono successi un po' di eventi spiacevoli, come l'essere richiamato a Malo modo.
L'ultimo episodio è stato 3 giorni fa perché avevo sbagliato delle cose sia pratiche, sia teoriche che questo tecnico mi aveva chiesto, e mi ha detto: tu in queste 3 settimane non hai imparato niente.
Queste parole mi hanno fatto stare malissimo e ancora oggi sto così, nonostante quanto successo sia una sciocchezza.
Ciò che sto provando in questo giorni e un'intensa ansia mischiata a tristezza.

Un'altra cosa che mi succede dopo questi episodi è che metto in dubbio la scelta del mio percorso, ma secondo me qualunque cosa farei, troverei il difetto e il motivo per soffrire.
Ieri sono tornato dalla psicologa dopo un paio di mesi e mi ha dato delle dritte utili, che però non riesco bene a mettere in atto e l'ansia si fa sentire molto.
Ieri ho posto alla dottoressa la seguente domanda: può essere dovuto a un'iper sensibilità del carattere che mi impedisca di reagire come si deve e di farne una tragedia?
Lei mi ha risposto che sono troppo rigido e devo essere più flessibile, ma non ci riesco, non so come fare.
Lo psichiatra invece mi ha detto di prendere 25 g di sertralina in più e vedere come va.
Un'altra cosa di cui ho parlato alla dottoressa è stato il fatto che non riesco ad accettare che non sono diventato un calciatore professionista e che quindi dovrò lavorare seriamente dovendo stare attento ai soldi per il resto della vita, lei mi ha risposto che vedo questa cosa come un rifugio per non accettare la mia di realtà, pensando a quella dei calciatori appunto, che fanno una vita praticamente perfetta.
Io dottori vi scrivo perché vorrei più suggerimenti da più professionisti questo perché sono proprio disperato e non ce la faccio più a sentire addosso questo peso, posso fare qualcosa di più?
[#1]
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.9k 186
Gentile utente,
non posso che ripetere quanto già risposto alla sua ultima richiesta dalla mia collega dr.ssa Brunialti: scrivere a noi, avendo già una sua psicologa, serve soltanto a non mettere in pratica nulla di quanto le viene suggerito nel percorso terapeutico.
Agisce così perché è dominato da un rimuginio ossessivo che le toglie l'energia per fare?
Oppure agisce così perché non ha saputo metabolizzare il mancato decollo della sua carriera come calciatore?
In ogni caso, deve lavorare su questi motivi di sofferenza e di blocco con la sua curante.
Se si prenderà cura di sé stesso scriverà di nuovo a noi solo fra tre anni, per annunciarci: "Sono guarito".
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Addirittura 3 anni ci vorranno per guarire? Io non c'è la faccio più. Comunque sono entrambe le cose, sia lo spreco di energia, sia il rimugino, anche perché adesso mi tocca fare una vita da persona media, quando avrei potuto avere tutto...
Grazie per la risposta comunque.
[#3]
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.9k 186
Gentile utente,
una persona che era affetta da trauma complesso e conseguente psicosi ci ha scritto dopo ben sette anni per annunciarci che era guarito e ringraziarci, perché gli avevamo suggerito di farsi curare e così gli avevamo offerto una vita nuova.
Il problema non è quanto tempo si impiega a guarire, ma quando si comincia seriamente a curarsi. Proprio lei, che a suo tempo ha fatto degli allenamenti sportivi, sa bene che la forma atletica e le capacità non si acquisiscono se non con un duro lavoro.
Ma lei a quanto pare continua a restare nei sogni: "mi tocca fare una vita da persona media, quando avrei potuto avere tutto".
Quanti dei giovani che intraprendono la carriera calcistica arrivano in serie A e diventano delle star?
Quanti finiscono molto prima per capacità ridotte, incidenti invalidanti, sfortuna?
E dei pochissimi che emergono, chi può dire di "avere tutto"? Cosa hanno, delle cose davvero importanti della vita? Soldi e nome sui giornali? Donne disponibili per tutti, che li cercano per interesse e li abbandonano appena possono? Francesco Guccini le definiva in una sua canzone "modelle senza umanità".
Apra gli occhi, via!

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#4]
dopo
Utente
Utente
Salve, c'è una bella differenza tra il doversi mettere in forma fisica il voler smettere di soffrire, mi perdoni...
Se hanno scarse capacità non ci arrivano a quei livelli, non è che entrano e poi vanno via per questo. Quelli che ci riescono beh sì hanno tutto, gente che li ammira ovunque, soldi a volontà, fanno ciò che amano per vivere e quindi in pratica non lavorano mai in vita loro, viaggiano per giocare a calcio, cioè la loro più grande passione, hanno delle ville bellissime e con tutti i comfort, possono andare in vacanza dove vogliono, possono dare ai loro cari tutto ciò di cui possono avere bisogno, cosa che una persona media non può fare nonostante faccia qualcosa di più utile che giocare a calcio! Come salvare le persone dalle malattie e dal malessere, come lei e i suoi colleghi dottoressa, a mio parere voi meritate una vita come quella dei calciatori, così come le forze dell'ordine, i muratori, gli operai e persino chi pulisce per terra, perché comunque rispetto ai calciatori fanno cose utili per la società. Altra cosa sempre sui calciatori, mi sento spesso dire che vengono richiamati a brutto muso dai loro allenatori, così come i lavoratori comuni dai loro capi, con la differenza che nel primo caso ne vale la pena, sa com'è, vengono pagati milioni di euro... nel secondo caso no, perché io non devo andare a lavorare e farmi trattare male per il fare poi una vita media da persona che torna a casa frustrata e sconsolata. I calciatori non fanno fatica nella vita perché fanno ciò che amano e io non lo so oltre al calcio cosa possa piacermi, davvero non riesco a trovare nulla che possa considerare il mio scopo di Vita. Per quanto riguarda le donne disponibili si figuri, io posso stare pure senza una partner, non è indispensabile per me.
[#5]
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.9k 186
Gentile utente,
non sono d'accordo sul fatto che i calciatori (quei pochissimi che diventano star) abbiano "gente che li ammira ovunque, soldi a volontà, fanno ciò che amano per vivere e quindi in pratica non lavorano mai in vita loro, viaggiano per giocare a calcio, cioè la loro più grande passione, hanno delle ville bellissime e con tutti i comfort, possono andare in vacanza dove vogliono, possono dare ai loro cari tutto ciò di cui possono avere bisogno".
Se leggesse dietro le righe dei giornalisti troverebbe altro. Noi che curiamo alcune di queste persone potremmo dirlo.
Sono invece d'accordo su questa sua affermazione: "c'è una bella differenza tra il doversi mettere in forma fisica e il voler smettere di soffrire".
Riguardo alla sofferenza che accompagna la seconda situazione, concordo con lei.
Tuttavia le due cose sono analoghe sul piano dell'impegno personale: bisogna stringere i denti per uscire dal tunnel. Se per tutte le cose che desideriamo molto vorremmo il colpo di bacchetta magica, per uscire dalla sofferenza ancora di più.
Eppure la vita è fatta di impegno personale; è l'impegno che dà frutti.
Lei stesso, nella carriera che ha intrapreso, può applicarsi con tenacia e intelligenza e può farsi apprezzare dai superiori mostrandosi volenteroso, o mandare tutto a monte perché non si impegna, né ad imparare né a farsi benvolere.
La scelta è ancora nelle sue mani. E' nelle sue mani anche cercare realisticamente l'aiuto di uno psicologo. Pensi a quelle persone, molto più malate di lei, molto più povere, a volte tenute dai parenti in stato di semi-prigionia, a cui queste cose sono precluse.
Lei le ha. Che può volere di più?

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#6]
dopo
Utente
Utente
Cordiale dottoressa, ancora grazie di avermi dedicato del tempo. Il fatto che i calciatori e altre celebrità non abbiano problemi è un dato di fatto, certo qualche infortunio ogni tanto, ma: poi passa tutto, tornano nelle loro ville a guarire con i migliori fisioterapisti del mondo e guariscono e i soldi a palate continuano ad arrivare e gli altri problemi più seri come il dover rendere conto ai capi anche quando stai male, come avviene nei comuni posti di lavoro, oppure il doversi alzare quando il sole nemmeno è sorto del tutto per andare a fare un lavoro senza passione, perché sinceramente parlando, per i lavori comuni chi è che c'ha la passione dai su... Come si fa ad avere la passione per il sollevamento massi, lo smistamento merci o altre cose simili? Boh la mia psicologa mi ha detto che ho una visione distorta della realtà, io non sarei proprio d'accordo su questo.i calciatori invece si alzano a metà mattina per andare a fare una cosa che gli dà gioia.
[#7]
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.9k 186
Gentile utente,
sono d'accordo con la sua psicologa.
Mai sentito parlare di calciatori al top che vengono lasciati dalla moglie e perdono anche i figli, oltre ai soldi e alle ville?
Inoltre dubito che si alzino a metà mattina, e poi le ripeto: sui giornali non scrivono quanti di loro sono in terapia, noi invece qualcosa ne sappiamo.
Lei, ripeto, ha la scelta: vivere nel rimpianto del sogno o costruire una bella realtà.
Buona fortuna.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com