Marito con parafilie e trauma

Salve, vi scrivo per chiedervi dei consigli sulla mia situazione psicologica in relazione a mio marito.
Ho 42 anni e lui 46.
Purtroppo sei mesi fa ho scoperto che ha delle parafilie e che mi ha sempre mentito molto per abitudine.
Lo ho convinto a curarsi e ora è in psicoterapia e prende anche un antiepilettico prescritto dalla psichiatra.
Anche io sono in terapia da 4 mesi.
Ho voluto sapere molti dettagli perché temevo che potesse essere pericoloso, e purtroppo ne sono ossessionata e mi disturbano come pensieri intrusivi, provo un grave disagio sociale se sono con mio marito in certe situazioni, devo allontanarmi per non avere il panico o controllare la rabbia verso di lui.
Lo ho detto alla mia psicologa dal primo giorno, lei non ne è sembrata mai troppo preoccupata, mi ha detto che sono sotto choc, ma per me è stato il motivo che mi ha portata da lei.
Mi ha consigliato di andare da una psichiatra per i sintomi depressivi.
Lo farò.
La mia terapeuta ha un approccio analitico.

Vorrei sapere se esiste un modo di capire lo stato di salute mentale di mio marito.
La sua psicologa non è intenzionata a parlarmi neanche in sua presenza.
Lui dice di stare molto meglio e di riuscire ad astenersi dalle vecchie condotte.

Pensavo di andare anche da un sessuologo o a fare terapia di coppia con lui presso un consultorio, lui sarebbe disponibile.
Ma avrebbe senso se capissi che è una persona degna di fiducia e recuperabile.

Inoltre potete immaginare come io mi senta ora che sono consapevole di aver subito tanta menzogna ed ambiguità per molti anni.

Vi ringrazio se potrete darmi qualche consiglio.
b.
[#1]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
"Vorrei sapere se esiste un modo di capire lo stato di salute mentale di mio marito.
La sua psicologa non è intenzionata a parlarmi neanche in sua presenza."

Gentile utente,

i dati sulla salute (fisica e psichica) sono protetti dalla privacy e dal segreto professionale, anche nei confronti dei congiunti; tranne che se la persona rappresentasse un pericolo grave per gli altri.

Perchè affrettare i tempi verso una terapia di coppia? Il consulto non lo chiarisce.
Come del resto non sappiamo a quali parafilie si accenni (tenga conto che una parafilia è ben differente dal *disturbo* parafilico).
Considerato che siete entrambi in psicoterapia, fate tranquillamente il vostro percorso individuale (tenete conto che - per poter curare - i/le vostr* curanti devono essere anche psicoterapeut*); quando arriverò il momento nel quale avrete ricostruito - almeno parzialmente - parzialmente la fiducia reciproca, allora sarà possibile una psicoterapia di coppia o terapia sessuologica.

Per quanto riguarda la Sua "analista", confrontatevi con schiettezza sugli obiettivi da perseguire insieme.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per i suoi consigli.
Naturalmente entrambe le persone che ci seguono sono psicoterapeute. Per parafilie, forse sbagliando,intendo ad esempio il voyurismo, ad esempio, ma non solo. Non io gioco sessuale ma quello che si fa abusando della privacy e in modo ossessivo. Impulsività , infortuni ripetuti, altri interessi ossessivi di natura sessuale di cui preferisco non parlare qui, e che per la loro natura sarebbero preoccupanti per chiunque, anche comportamenti sessuali a rischio, cose diverse.
Sono passati sei mesi. La mia fretta in realtà credo che rappresenti la volontà di sciogliere il dubbio, cioè se sto sbagliando e dovrei allontanarlo subito.
Se non lo ho fatto è perché gli sto credendo e non lo reputo pericoloso. Tuttavia si è dimostrato essere molto bugiardo e manipolatore in passato.
Vorrei che un terzo mi aiutasse a capire.
Con la mia terapeuta sono stata chiara fin dal primo giorno su ciò di cui sentivo il bisogno. Sicuramente parlarne ha migliorato il mio stato mentale. Ma comunque non posso parlarne con altri e mi sento molto disorientata e anche schiacciata dalle responsabilità, oltre ad avere i disturbi che ho già descritto.
[#3]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Parlando di suo marito Lei accenna a
".. interessi ossessivi di natura sessuale.."
".. comportamenti sessuali a rischio..".
Però per gli stessi lui è attualmente in terapia, dimostrando di voler guarire.

Che poi alcune persone possano essere manipolative e bugiarde anche con modalità resistenti, può essere.

Chi può aiuitarLa a capire si si trova in una situazione non migliorabile?

Non certo il/la Psicoterapeuta individuale, tenuto al segreto.
Non un* eventuale terapeuta di coppia, dato che ha come obiettivo la coppia e non il parteggiare per l'un* o per l'altr* applicando etichette diagnostiche.

E dunque?
Può essere essenziale per Voi in questa fase individuare un* Psicoterapeuta specializzato specificamente in terapia di di coppia, con grande esperienza e sapienza, che sappia *restituirvi* la Vostra situazione e le opportunità che (forse) ancora avete di crescere insieme.

Saluti cari.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#4]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio dottoressa. Non conosco la differenza tra un terapeuta di coppia e uno psicoterapeuta specializzato in terapia di coppia, né saprei come individuarne uno di esperienza.
Purtroppo attualmente l'unica persona con cui posso confrontarmi è la mia psicoterapeuta.
Temo anche di ricadere in certi meccanismi, di non sapermi tutelare; non mi accorgevo delle bugie e delle ambiguità che avrei avuto modo di cogliere; ho paura di credere alle cose sbagliate anche adesso.
sono stata male psichicamente, ho messo in serio dubbio la mia salute mentale e anche lui la metteva in dubbio.
Accolgo il suo consiglio e spero in un futuro sereno.