Svenimenti cosa fare?

Buona sera, sono un ragazzo di 36 anni.
Da quando sono piccolo, nove anni circa, quando ho subito anche un ricoero in ospedale, senza alcun esito a livello di problemi fisici, mi capita di svenire quando si parla di questioni mediche o quando dev affrontare una visita medica o un esame del sangue.
Vorrei capire come superare questa cosa, avendo accettato un lavoro come informatore medico scentifico ed essendosi oggi presentato di nuovo il problema.

Cordiali saluti
Antonino Martino
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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
Buonasera,
forse il ricovero in ospedale è stato per lei un trauma e qualunque cosa le ricorda i medici e similari le provoca questa reazione che può essere una reazione primitiva di "fuga da una realtà angosciante" o di immobilità salva vita. Se così fosse la scelta di fare l'informatore medico non sarebbe la migliore, tuttavia ci sono tecniche che fanno superare i traumi. Una volta superato il possibile trauma dovrebbe stare meglio o superare del tutto il problema.
Sarà gradito un riscontro.

Valentina Sciubba Psicologa
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[#2]
dopo
Utente
Utente
Buonasera dottoressa.
Purtroppo mi sono espresso male.
Non ho subito il trauma in ospedale ma è una condizione presenta già da quando ero piccolo. La prima volta è successo in casa durante l'esposizione di un problema medico di una vicina di casa,per cui sono stato ricoverato in ospedale in quanto già successo episodi simili a scuola. Da allora gli episodi non sono mai scomparsi. Si presentano in occasione di esposizione di questione mediche particolari, esami invasivi ed prelievi di sangue.

La dinamica dello svenimento è la seguente.
Avverto il malessere, perdo i sensi,mi irrigidisco, emetto versi come se stessi russando e a volte anche spasmi come se fossero crisi epilettiche, poi quando finalmente riesco a riprendermi comincia il malessere fisico legato a nausee molto forti,vomito,debolezza,giramenti di testa e sudorazione davvero eccessiva.

Spero di essere stato più chiaro nell'esposizione della mia problematica.
[#3]
Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
Buongiorno,
a quanto sembra di capire i medici hanno escluso crisi epilettiche, ma certo la sintomatologia anche durante e dopo lo svenimento è importante per cui è da escludere che possa essere una reazione da immobilità come via di salvezza o credo anche fuga dalla realtà.
A questo punto sarebbe da chiederle se nella sua prima infanzia ci sono comunque state esperienze traumatiche, anche se lei non le ricorda perché entro i primi 3 anni o che abbiano riguardato persone significative come ad es. i genitori, che hanno riguardato problemi medici.
Occorrerebbe in tal caso trattare la sintomatologia forse sempre tenendo presente il trauma, ma anche con i protocolli per le fobie.
Sarà gradito un riscontro

Valentina Sciubba Psicologa
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[#4]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno dottoressa.

Io all'età di 16 mesi ho subito due interventi per retinoblastoma bilaterale di cui non ho assolutamente nessun ricordo..

Pensa possa essere collegato a questa situazione?

Grazie mille
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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
Non so in cosa siano consistiti questi interventi, ma comunque sono sicuramente state esperienze traumatiche importanti e consideri che i traumi in età precoce si radicano fortemente nella memoria. Il neonato capisce, sente e ricorda per tuttta la vita. E' il fenomeno dell'"imprinting" studiato negli animali e che nell'uomo si pensa possa estendersi fino ai 5 anni. Tuttavia si è visto che negli animali l'imprinting può essere modificato e la psicoterapia dovrebbe contribuire a farlo.
Sull'argomento ho scritto un articolo su questo sito
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3161-e-possibile-modificare-l-imprinting.html

Valentina Sciubba Psicologa
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[#6]
dopo
Utente
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Buonasera.
Leggerò l'articolo con interesse quindi mi consiglia di iniziare un percorso psicoterapico apposito? Si può fare anche on-line?


Grazie mille
[#7]
Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
Quasi tutti i percorsi possono farsi on line, una difficoltà maggiore nel suo caso risiede nel fatto che non essendoci una memoria verbale, alcune tecniche di elaborazione dei traumi, come quelle di scrittura o anche verbali potrebbero non funzionare. Bisognerebbe sapere anche se e quanto la sua infanzia e vita successiva sono state influenzate da questo evento. Resta comunque tutto lo spazio psicoterapeutico di desensibilizzazione da materiale che lo riporta al trauma, come se avesse una sorta di fobia che però è molto forte.

Valentina Sciubba Psicologa
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[#8]
dopo
Utente
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A seguito dell'operazione ho riportato una cecità permanente che mi ha visto sotto cure mediche molto importanti fino ai 4 anni, di cui non ho memoria.
Mi consiglia qualche ramo specifico o va bene qualsiasi branca specialistica?

Grazie mille
[#9]
Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
Buongiorno,
tra gli approcci possibili a distanza le tecniche di scrittura mutuate dagli esperimenti di Pennebaker sono penso le più veloci per elaborare i traumi. In ogni caso comunque le consiglio di affidarsi ad una/o psicoterapeuta perché vari studi individuano nella relazione terapeutica il fattore di maggiore rilevanza per il buon esito della psicoterapia. Nel suo caso, stante la mancanza di ricordi, si potrebbe partire dai ricordi successivi all'evento traumatico e vedere se ciò è sufficiente. La tecnica di Pennebaker è trasversale e perciò utilizzabile da psicoterapeuti di vari indirizzi, bisognerebbe solo sapere se la applicano. E' stata ripresa e modificata dalla Terapia Strategica breve, ma nel suo caso non credo siano necessarie modifiche.

La psicoterapia sensomotoria è un altro indirizzo che ha una prima fase di stabilizzazione del sistema nervoso vegetativo che è interessante, ma non conosco approfonditamente questo approccio che dovrebbe essere comunque più lungo.

Per la fase di desensibilizzazione sono indicati particolarmente la Terapia Breve detta sopra e la Cognitiva, ma presumibilmente anche altri.

Cordiali saluti

Valentina Sciubba Psicologa
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