Sto odiando la mia vita e vorrei tornare indietro nel tempo

Salve.
Sono un ragazzo di 21 anni che da un anno soffre di crisi di rabbia improvvise (con urla e pugni sugli oggetti).
Ho appena finito il secondo anno di università e ogni volta che studio per un esame ho paura di non farcela oppure mi vengono in mente scenari paranoici (tipo il professore/l'assistente che mi prende in giro e mi boccia per il minimo errore).
Ho avuto un'esperienza pessima con un'assistente al primo anno, forse per questo.
Devo aggiungere pure che sono un ragazzo gay.
Ho scoperto questa cosa all'inizio del liceo (avevo attrazioni omosessuali già a 11 anni).
Mio padre inizialmente aveva qualche perplessità ma poi disse di aver accettato, mia madre non ha mai accettato la cosa (anche se adesso fa vedere che mi vuole bene).
Poi aggiungo che ho avuto un'infanzia non facile, dato che sono andato in mano a un neuropsichiatra infantile all'asilo a causa di un disturbo di cui non ricordo il nome e inoltre venivo picchiato da una maestra.
Alle elementari non avevo amici e a pranzo stavo di piú al tavolo con le bambine perché con i bambini non ho mai avuto interessi in comune (calcio l'ho sempre odiato e anche altri giochi violenti).
Poi a volte mi prendevano in giro perché "non avevo muscoli per giocare a braccio di ferro".
Odio quando i miei genitori mi rinfacciano il passato scherzosamente con parole tipo "tu andavi dal dottore, tu eri strano, eri forse autistico".
Ciliegina sulla torta: bullismo alle scuole medie.
Alle superiori amicizie singole sparse che andavano e venivano.
Poi prima di iniziare l'uni mi sono "convertito" al cristianesimo evangelico pentecostale, il quale mi ha causato altri danni (perché reprimevo la mia omosessualità per non commettere peccato).
Per fortuna ne sono uscito fuori dopo pochi mesi.
A causa del cristianesimo mi sono isolato all'inizio del primo anno di uni e molto miei colleghi non mi davano tanta confidenza (anche se con loro non ho mai dichiarato la mia fede).
Ho trovato pochi amici nel frattempo ma si trovano tutti in paesi lontani dal mio e inoltre i problemi psicologici mi assillano.
Non dimentico di dirvi che mi piace molto indossare top femminili da qualche anno e alle superiori mi truccavo anche con fondotinta e mascara.
Ultimamente ho provato anche il rossetto.
Nell'adolescenza e nella giovinezza ho avuto piú compagnie femminili che maschili.

Vorrei tanto tornare indietro nella mia infanzia per sistemare tante cose e vivere quel momento come un bambino normale.
Stessa cosa per altri momenti dell'adolescenza e per il primo anno di università.
Ma purtroppo non posso tornare indietro nel tempo... posso solo "compensare" le mancanze ricevute costruendo il mio futuro, cacciando fuori il vero me senza paura.

Senza avere paura di mia madre e di mio padre che, nonostante abbia accettato, comunque dice qualche parola maschilista che dimostra il suo retaggio culturale inconscio (tipo: i maschi di oggi sono r... perché non corteggiano).

Vi ringrazio per l'attenzione!
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Dr. Francesco Febbraio Psicologo 4
Gentile Utente,

Nel suo racconto avverto rabbia e dolore ma anche tanta forza e tanto coraggio.

Quando parlo di coraggio non mi riferisco solamente al suo aver fatto coming out in famiglia in giovane età, ma anche ad alcuni episodi come l’aver in poco tempo abbandonato un ambiente che non le permetteva di esprimersi (chiesa cristiana evangelica).

Dal suo racconto emerge una vita non facile, con degli eventi che andrebbero approfonditi e discussi in una terpaia.

Leggo:
Vorrei tanto tornare indietro nella mia infanzia per sistemare tante cose e vivere quel momento come un bambino normale.
Stessa cosa per altri momenti dell'adolescenza e per il primo anno di università.
Ma purtroppo non posso tornare indietro nel tempo... posso solo "compensare" le mancanze ricevute costruendo il mio futuro, cacciando fuori il vero me senza paura.

Lei parla di voler tornare indietro nel tempo per rivivere la sua vita dall’infanzia all’università in maniera normale, ma ha la piena consapevolezza che quel che può fare adesso è lavorare sul presente per il suo futuro, fatto di accettazione e assenza di paura.

Quello che mi piacerebbe restituirle da questa breve risposta è che avverto una grande forza d’animo e una grande voglia di lavorare sulla sua persona.

Perciò concludo dicendoLe che sarà difficile non provare paura come auspica nel suo messaggio, ma da quel che traspare in queste righe, Lei ha dentro di Sé tutto il coraggio necessario per affrontare le sue personali sfide, ed un percorso di terapia potrebbe davvero essere per Lei un’aggiunta alle risorse che sembra già di possedere.

Cordialmente,

Dr. Febbraio

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