Perdere 3 chili, dieta adatta, disturbo alimentare

Gentili Dottori,scrivo a voi come esperti di scienze dell'alimentazione,ma non so se sia il caso di chiamare in causa anche uno psicologo.Se ritenete quindi potete tranquillamente girare il mio messaggio a un collega competente nell'ambito.Sono alta 1.65 peso 55 chili,studentessa e istruttrice di aerobica, faccio quindi sport quasi tutti i giorni.Cerco di camminare,bere molto,seguire un'alimentazione equilibrata,anche se non amo particolarmente frutta e verdura e spesso la mia vita molto stressante me lo impedisce.Fino a qualche mese fa pesavo 6 kg in più.Non li ho persi con una dieta,forse solo con un po' di esercizio fisico;credo poi abbiano influito anche vicende personali(la fine della mia relazione,un lutto familiare).Ora,i miei problemi sono essenzialmente due:
1.vorrei perdere un paio di chili ancora, arrivare a 53 e vorrei farlo senza troppa fatica nella preparazione degli alimenti e nelle rinunce.Premetto che riesco a eliminare tutto quello che mi si chiede, anche se spesso ho attacchi di fame nervosa che non riesco a combattere.Vorrei quindi una dieta equilibrata.Potete aiutarmi?
2.il rapporto con il mio corpo(e questa è la parte psicologica).Mi guardo allo specchio e non mi piaccio ma soprattutto MI SENTO IN COLPA ogni volta che mangio qualcosa in più.Questo peggiora sensibilmente il mio rapporto con le persone,compreso il mio attuale ragazzo,che adora portarmi fuori a cena,che puntualmente non mi godo.Mi sono sempre vista grassa e da quando ho perso peso ho il terrore di ingrassare ancora.Vorrei quindi perdere i due chili per sentirmi a posto.Ma vorrei lavorare anche sulla mia insicurezza e su questo senso di colpa.Avete qualche consiglio?
Grazie mille
stella
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Gentile utente,

Se il problema di perdere 2 Kg di peso determina un peggioramento della qualità della sua vita, il vero problema ovviamente non è come fare per dimagrire due chili. Il rapporto con l'alimentazione non può cessare, e quindi non può essere improntato a sentimenti di colpa. Invocare un controllo per due Kg di differenza in una persona normopeso non ha senso, anzi può alimentare un ciclo sforzo-appetito-non dimagrimento-senso di colpa.
Il dimagrimento può far piacere, ma quando anziché tranquillizzare fa crescere la paura di ingrassare significa fondamentalmente che ci si sente senza controllo. E' dimagrita, ma non di proposito, per cui nella sua mente credo tema di poter aumentare di peso in maniera altrettanto "spontanea".
Questo tipo di pensiero sul cibo va innanzitutto inquadrato a livello diagnostico, e quindi le sarà consigliato un approccio terapeutico adeguato, se ci sono gli estremi.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
dopo
Attivo dal 2010 al 2013
Ex utente
La ringrazio molto dottore.
"E' dimagrita, ma non di proposito, per cui nella sua mente credo tema di poter aumentare di peso in maniera altrettanto "spontanea". Questo inquadra esattamente il mio problema.
In sostanza quindi cosa dovrei fare? a chi mi dovrei rivolgere? e approfitto dello spazio per farle un'altra domanda: può l'aumento della massa muscolare (massa magra) determinare un aumento di peso?e, nonostante prenda la pillola che dovrebbe eliminarmi ogni disturbo premestruale,può avvenire un aumento di peso nei giorni precedenti all'emorragia da sospensione? perchè questo particolare mese penso sia capitato questo, altri mesi non capita.
[#3]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Gentile utente,

mi sembra attenta al peso più che al suo preciso corrispondente estetico. Qualunque cosa aumenta il peso, la massa magra non è mica aria, idem per l'acqua trattenuta a cavallo del ciclo mestruale e poi rilasciata.
Ma che c'entra questo con i concetti di ingrassare e dimagrire ? Inoltre lei non ha problemi a dimagrire, è successo al di fuori di una dieta.
Lei ha una storia di disturbi alimentari, quindi prima accerti il suo stato da uno psichiatra rispetto a questi.
[#4]
dopo
Attivo dal 2010 al 2013
Ex utente
La sua risposta non mi è del tutto chiara. Le chiedevo se il fatto di mettere su peso potesse essere legato a questi fenomeni che mi sono accaduti recentemente. Quindi li vedo per forza correlati ai concetti di ingrassare e dimagrire.
Lei mi parla di disturbi alimentari, a cosa si riferisce esattamente?potrebbe essere un po' più preciso? grazie.
[#5]
dopo
Attivo dal 2010 al 2013
Ex utente
E' possibile poi dottore/i, avere un regime alimentare SANO da seguire per poter quantomeno cominciare a contrastare questi disturbi alimentari? Qualche sana regola o una dieta tipo adattabile al mio caso?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Si. può benissimo darsi che sia dimagrita in un periodo di "stress" diciamo così genericamente, ma il fatto che colpisce è che si sta preoccupando in maniera non logica rispetto ad una minima differenza di peso e che comincia a confondere peso, grasso e autostima. Gli elementi del suo rapporto con il cibo indicano che non è equilibrato, non che la sua dieta non sia equilibrata, che la sua idea del cibo e del mangiare non sia "serena".
I disturbi alimentari condizionano il comportamento alimentare, e "mangiare sano" è un concetto molto vago. Non è che con una dieta sana se ne vanno i disturbi alimentari nel senso di disturbi psichici.
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