Quale alimentazione mi è consentita

Egregio Dottore,
mi trovo in grosse difficoltà con l'alimentazione.
Sono monorene dal 2009 per un tumore, dopo l'intervento ho scoperto poi di essere celiaco. Negli ultimi 3 anni mi hanno detto di evitare le proteine, per non sforzare il rene residuo, e quindi ho mangiato soprattutto pane e pasta, senza glutine ovviamente. Le analisi finora riportavano solo un iperuricemia 9 mg/dl, che curavo saltuariamente con Zyloric, una creatinina di 1,6 mg/dl e una lieve proteinuria 0,26 g/24h.
Dopo le ultime analisi (18/10/2012) il caos totale:
uricemia 5 mg/dl
creatinina 1,4 mg/dl
colesterolo totale 212 mg/dl
colesterolo HDL 29 mg/dl
trigliceridi 499 mg/dl.
Il medico mi ha consigliato di non mangiare più ne pasta e ne pane, almeno per 15/20 giorni e mi ha dato 2 compresse di Eskim 1000 mg al giorno.
Dopo mi ha consentito la pasta e il pane in modiche quantità solo 2 volte a settimana.
Io non so più che cosa mangiare.
Le proteine caricano il rene, i carboidrati e lipidi alterano il colesterolo e i trigliceridi, mi restano solo le verdure e nemmeno tutte.
Sembra che qualunque alimento aggiusti una cosa e ne guasta cento.
Lei cosa mi consiglia?
Sono disperato e deluso.
Grazie per l'attenzione.
[#1]
Dr. Serafino Pietro Marcolongo Dietologo, Medico estetico 8.6k 129 47
Gent. utente,

il quadro clinico descritto obbliga a doversi rivolgere ad un Medico Dietologo della Sua zona (di seguito Le sarà chiaro il perchè!).

Intanto, pur con i limiti imposti in un consulto on-line e da questa postazione telematica, cercherò di delucidarLa su come deve essere impostata in linea generale una dieta per paziente monorene.

La prescrizione dietetica deve rappresentare, da sola o in associazione con quella farmacologica, un elemento fondamentale poichè permette di ridurre il carico di lavoro dell'unico rene riducendo la quantità di scorie da eliminare.

Pertanto, deve essere:

- normoenergetica o normocalorica (30 - 35 kcal/die per kg di peso corporeo desiderabile);

- normo- o ipoproteica da stabilire in base al grado di "filtrato renale residuo", che dovrà essere controllato con frequenza (la quota proteica, quindi, potrà oscillare da 0,9 - 1 g/die per kg di peso corporeo desiderabile a scalare con riferimento al risultato del filtrato renale residuo);

- normo- o iperlipidica (la quota energetica dei lipidi varia in rapporto al grado di proteicità della dieta);

- normo- o iperglucidica (la quota energetica dei carboidrati varia in rapporto a quella proteico-lipidica e formata per i 4/5 da carboidrati complessi);

- normo-ipercalcica ed ipofosforica;

- a ristretto contenuto di NaCl (cloruro di sodio) e di K (potassio);

- ben controllata nell'apporto idrico.

Spesso le dislipidemie secondarie (ipertrigliceridemia e/o ipercolesterolemia) possono essere corrette con la prescrizione di farmaci. Per l'ipertrigliceridemia, per esempio, si utilizzano i fibrati.

Dalla suddetta sintesi, si rende conto quanto precario sia l'equilibrio tra i macronutrienti e quanto sia necessario personalizzare un regime dietetico per patologia ad personam.

Resto in ogni caso a Sua disposizione per ogni ed eventuale chiarimento a proposito.

Cordiali saluti.

Dott. Serafino Pietro Marcolongo
Dietologia - Medicina Estetica

IL CONSULTO ONLINE NON SOSTITUISCE LA VISITA DIRETTA!

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dopo
Utente
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Egregio Dottore,
grazie per la Sua risposta.
Seguirò il Suo consiglio rivolgendomi ad un Medico Dietologo.
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