Carcinoma triplo negativo e tè verde

Gentile dottore, ho letto con immenso interesse sia la sua risposta che mi ha gentilmente fornito in un altro post, sia gli allegati ad essa correlata, con particolare riguardo alla prevenzione oncologica in campo alimentare. Ora il mio nuovo quesito, o meglio la sua risposta ad esso, avrebbe un duplice valore, perchè riguarderebbe sia mia madre, che me stessa. Mia madre, 70 anni operata di carcinoma infiltrante duttale, pT1b N0 G3 TRIPLO NEGATIVO, con Ki67: 60%, si sta accingendo ad intraprendere (ed ad accettare) la adiuvante, io (44 anni) ...d'altro canto....mi sto incominciando a preoccupare per il rischio "familiarità". Sono interessata ad intraprendere, quindi, una sana abitudine di assunzione di curcuma e tè verde, ma mentre per il primo prodotto, non ho perplessità...se non di tipo organolettico, per il tè verde, invece ho qualche dubbio che chiederei a lei, appunto, di riuscire a chiarire. Già in passato avevo incominciato a bere tre tazze al giorno di tè verde (in verità come coadiuvante in una dieta dimagrante), ma ho dovuto smettere perchè mi creava palpitazioni, ansia, ipertensione e soprattutto insonnia. Mia madre è ipertesa e , per ovvi motivi, ansia e insonnia sono diventati il suo pane quotidiano che cerca di tenere sotto controllo assumendo gocce di ansiolitico. Ora ho trovato in commercio un tè verde, deteinato e associato alla camomilla e alla menta, che parrebbe a fare al caso nostro....ma mi chiedevo se sarebbe altrettanto efficace, trattandosi di un prodotto, elaborato, e sicuramente sottoposto a trattamenti importanti, volti ad eliminare, con sostanze chimiche, la caffeina....oltre a non essere il tè verde GIAPPONESE....da lei consigliato. Cosa ne pensa? E se è contrario a queste "bustine" preconfezionate ed elaborate, come poter assumere il prodotto sfuso, giapponese, originale, ovviando agli effetti collaterali da me evidenziati? Grazie infinite.
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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
Mi mette in seria difficoltà perchè non mi considero un "telologo esperto" e proprio il thè lo consiglio poco perchè i pazienti sono poco propensi a seguire il rito (vera scocciatura per noi occidentali) delle tre tazze al giorno.

Con il beneficio dell'inventario la mia sensazione è che come accade per il tè nero, se anche il tè verde giapponese subisce diverse fasi di elaborazione (senza sapere in cosa consistano) è probabile, ma non ne sono sicuro, che si possano perdere strada facendo tutti i polifenoli che ci servono.

Anche alla seconda domanda non le saprei rispondere con sicurezza. Ma mi viene da risponderle " con tutte le sostanze che ci sono in tanti altri alimenti, perchè ostinarsi con l'unico che Le arreca disturbi, quello più difficile da reperire e complicato da inserire nelle proprie abitudini???"

O Lei se non si complica la vita non ci prova gusto ? (^____^)

In effetti è la terza utente (tramite mail) che mi pone una domanda analoga. Per risparmiarmi di ripetere la stessa cosa a tutti potrebbe riscrivermi (anche con il copia incolla- ma non scrivere che l'ho richiesto io) questa domanda sul tè verde sulla discussione , che è molto visibile (150.000 visitatori) nella discussione (vada all'ultimo dei commenti) ....ecco il link

https://www.medicitalia.it/blog/oncologia-medica/2253-fermi-tutti-la-dieta-anticancro-si-rimangia-le-regole.html

Grazie mille.
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