Intervento di turp

Gentili dottori buona sera, volevo chiedere delucidazioni, non per me ma per mio padre.

Anni 72 peso 90 con buon stato di salute generale.

Operato in passato di protesi anca bilaterale.

Si e sottoposto a intervento di Turp presso l'ospedale di Candiolo, perche aveva ipertrofia prostatica benigna che da anni gli causava sintomi di urinare molto molto frequentemente, e nessun farmaco a dato buoni frutti.

Quindi e stato fatto appunto un intervento di Turp e l'intervento e andato bene, e stato dimesso dopo 4 gg di catetere e adesso e una settimana che e stato operato non a bruciore, ancora urine leggermente rosate...pero deve andare ogni ora la bagno e anche la notte anche 7-8 volte.
L'urologo che a Orbassano e un eccellenza disse alla visita che il recupero sarebbe stato immediato 2-3 gg ma a quanto pare non so cosa intendesse per recupero.
Sono normali questi sintomi a una settimana e soprattutto tutta questa voglia di urinare e anche perdite di urina anche senza accorgersene?
Passeranno del tutto?
(Si spera)...nel frattempo potrebbe assumere un integratore tipo Cistiflux ecc per vedere se ottiene un po di beneficio, in quanto alle dimissioni non gli anno dato nessuna terapia se non di bere molto finche le urine non saranno chiare e visita di controllo a un mese.
Onestamente pensavo fosse meno invasivo come intervento e nel post operatorio desse meno problemi...Grazie per i consigli e delucidazioni che vorrete fornirmi.
[#1]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Probabilmente le eccellenze di Orbassano tendono ad eccedere in ottimismo (!), che talora non è neanche così disdicevole.
Noi che invece ci barcameniamo nel sano realismo (!) possiamo dire che dopo qualsiasi intervento disostruttivo sulla prostata, effettuato con qualsiasi tecnica, da quelle storiche come la elettroresezione (TURP) a quelle più recenti con il laser, a quelle mini invasive, sia necessario un tempo di recupero medio di 40 giorni, prima di poter approfittare di tutti i vantaggi portati dall'intervento. Vi è comunque una certa variabilità da soggetto a soggetto, ma entro quelle 6 settimane è ampiamente giustificata la presenza di disturbi irritativi, talora anche più intensi di quelli presenti prima dell'intervento. Pertanto, una sola settimana è troppo poco per poter trarre qualsiasi conclusione. Non vi sono farmaci che possano accelerare in modo significativo questa fase di fisiologico recupero, tantomeno antibiotici ed integratori. Un po' di pazienza e fiducia costituiscono certamente la terapia migliore.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
Dr. Alessandro Sciarra Urologo 575 34 7
Buongiorno,
un intervento di TURP indica un intervento tradizionale con energia bipolare e non interventi con laser più' comunemente utilizzati oggi. La ripresa dopo un intervento di TURP e' più' lenta e la completa cicatrizzazione dell'uretra prostatica dove e' stato asportato il tessuto di ipertrofia prostatica richiede circa 60 giorni.
Questi disturbi urinari possono essere dovuti a vari fattori:
- uno stato infiammatorio dell'uretra prostatica comune dopo questo intervento e che potrà' risolversi in un tempo medio di 3 settimane. Utile bere sempre molto mantenendo il colore delle urine vicino al colore dell'acqua, mantenere intestino molto regolare con dieta leggera, stare poco seduti per non premere sul perineo che corrisponde all'area operata; utile anche un prodotto fitoterapico ad azione antinfiammatoria, utile una somministrazione per supposte che puo' intervenire più' direttamente sulla prostata
- una infezione dell'uretra prostatica o della prostata successiva all'intervento con conseguente processo cicatriziale da stenosi. Puo' succedere che la prostata appena operata sia bersaglio di germi a partenza intestinale causando infezione e successivamente una stenosi della loggia prostatica. per questo e' importante bere molto tutta la giornata per almeno il primo mese dall'intervento e mantenere pulito e regolare l'lavo intestinale. E' importante verificare la presenza di una infezione con urinocoltura e la presenza di una stenosi con una uroflussometria e residuo postminzionale
- una rimozione del tessuto prostatico istruttivo non completa che mantiene un azione irritativi ed in parte anche istruttiva sulla vescica. Da verificare se persistono i disturbi ad un mese dall'intervento con uroflussometria , ecografia sovrapubica della vescica e prostata con residuo postminzionale ed eventualmente una uretrocistoscopia
- un intervento eseguito troppo tardivamente quando l'ostruzione della prostata ha già' determinato un danno vescicale. La vescica ha ormai registrato una iperattività' con stimolo frequente od urgenza, che mantiene anche dopo l'intervento sulla prostata. In questo caso, va documentato con una uroflussometria e residuo postminzioanle l'avvenuta distruzione ed in questo caso esistono delle terapie anticolinergiche per migliorare i sintomi.

un cordiale saluto

Prof Alessandro Sciarra
Professore Prima Fascia Urologia
Chirurgia Robotica in Urologia
Coordinatore Gruppo Multidisciplinare Tumore Prostatico
Universita' Sapienza- Policlinico Umberto I di Roma

Prof. Alessandro Sciarra
Prof I fascia Universita' Sapienza di Roma
Specialista in Urologia-Chirurgia Robotica
alessandro.sciarra@uniroma1.it