Cosa altro mi consigliate di fare?

Buongiorno e grazie a chi mi risponderà.

Dopo una forte influenza occorsa nel 2023 e precisamente nel mese di novembre, ho cominciato ad avere un bruciore anale abbastanza fastidioso.
Questo aumentava dopo la minzione.
Pochi giorni dopo, anche la minzione divenne fastidiosa (bruciore).
Essendo stato in passato operato per ipospadia congenita, sono corso dall'urologo,.
Mi venne diagnosticata prostatite e mi venne dato del Topster per 3 cicli di otto giorni mensili.
Nulla, il bruciore era sempre presente come era presente bruciore anale.
Tornato dall'urologo mi venne data della Levofloxacina per gg 15/20 senza alcun risultato.
Successivamente, tampone uretrale dove si evinceva la presenza di Prevotella Bivia, curata nuovamente con Clavumed 15gg, senza risultati interessanti.
Succ.
esame psa 0, 47, ecografia addominale (prostata 20 mm) - no ristagno.
Successivamente uroflussometria con diminuzione del flusso ma vescica vuota dopo la minzione Secondo l'urologo non avrebbe inciso sulla sintomatologia.
(dopo 4 interventi di ipospadia, ho sempre avuto un flusso lievemente ridotto, ma in linea con quello attuale) A questo punto si effettua visita proctologica e anoscopia, dove venne riscontrato un forte ipertono con presunta ragade che viene a sua volta trattata con Antrolin (un mese e mezzo) e topster (10 gg) senza risultato alcuno.
Nel frattempo svolgo risonanza magnetica alle pelvi con liquido di contrasto.
Dimensione prostata confermata e null'altro di patologico evidente.
Nuovo esame urine e feci, negativo.
Emocromo regolare.
Si decide di proseguire con colonscopia.
Si conferma ipertono, qualche emorroide interna non infiammata e cicatrice da ragade, presumibilmente di vecchia data, colon e retto perfetti.
Da 4 giorni dopo la colonscopa, il peso anale, il bruciore etc, si sono accentuati.
L'urologo dice che si potrebbe optare per cistoscopia, ma non è particolarmente felice di svolgerla, visto il mio passato e sostiene che, sarebbe sempre meglio evitare traumi ad un uretra già martoriata.
Il Gastroenterologo mi ha dato da assumere delle benzodiazepine in dosi basse e ammetto che la sensazione di peso anale migliora durante l'effetto ma non risolve.
Il bruciore ad urinare diminuisce a vescica molto piena.
In definitiva non so più che fare, ma sono fortemente limitato anche nell'attività sessuale.
Qualche consiglio su ulteriori esami?
Ringrazio per ogni risposta
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Come abbiamo già scritto in passato si tratta di un quadro abbastanza complesso in cui probabilmente non esiste una sola causa. E' abbastanza tipico che in soggetti predisposti una forte influenza (e ancor di più il Covid) inneschino una prostatite non necessariamente a causa infettiva. Alcuni dei suoi disturbi e l'inefficacia di buona parte delle terapie empiriche tenderebbero a confermare questa ipotesi. La completa negatività degli accertamenti (considerando la risonanza magnetica quasi un eccesso di scrupolo) ovviamente esclude qualsiasi causa organica. pare dunque che si abbia a che fare con una tipica sindrome del dolore pelvico cronico (CPPS). L'approccio più utile a questa situazione è quello della terapia antalgica, tendente a diminuire a livello centrale la percezione del dolore. Questa terapia è amministrata con specifica competenza dagli specialisti in terapia antalgica e si basa su associazioni di vari farmaci in cui predominano gli antidepressivi a basso dosaggio. Noi pensiamo che sia questa la strada da seguire se si vuole arrivare a qualche concreto risultato.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Dottore, la ringrazio per la gentile risposta.
L'urologo, che purtroppo potrà vedermi solo l'8 maggio mi ha dato dello Xatral 2.5 mg, due volte al giorno. Sono solo due giorni che lo prendo e mi da, seppur poco, un po' di sollievo.
Proverò a valutare con il medico l'eventualità sia la sindrome di cui sopra.
Intanto la ringrazio.
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dopo
Utente
Utente
Gentilissimo dottore,

scusandomi per l'ulteriore aggiornamento, le comunico di aver svolto anche una spermiocoltura. La stessa ha evidenziato solo streptococcus agalactiae che da quel che ho capito, non dovrebbe creare problema alcuno.
Il medico urologo nella visita occorsa 15 giorni fa, ribadisce il dubbio si tratti di una prostatite, nonostante tutti i valori siano nella norma.
Lo stesso, nonostante la mia sospensione all'eiaculazione, mi ha consigliato di eiaculare anche per la salute della prostata e quindi, ho agito di conseguenza e la situazione non è stata piacevole.
Infatti, nel momento dell'eiaculazione, ho accusato un dolore crescente al pube. Nella parte più bassa dello stesso, vicino agli inguini. Dolore che subito dopo l'eiaculazione ha cominciato una fase discendente, anche se, ci ha messo tutta la giornata a scemare.
Inoltre, ho urinato circa un'ora dopo l'eiaculazione e l'inizio della minzione è stato una sciabolata alla base del pene. Come se il flusso fosse per un istante bloccato.
Queste sensazioni ( il dolore durante l'eiaculazione e il fastidio nell'urinare) mi accompagnano da molto. La cosa strana ( almeno per me) è che ciò accade quando da qualche giorno non ho alcuna attività sessuale. Per rendere l'idea, se domani avessi un'altra eiaculazione, quel forte dolore agli inguini, sarebbe appena percettibile. Invariato al momento il fastidio ad urinare che ho da mesi 5 sempre localizzato alla base del pene. In ultimo, il meato e la parte " disastrata" per ipospadia congenita, risulta ancora bella elastica con mucose ottime. Ringrazio anticipatamente , per un'eventuale risposta
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Per un ipotetico - benessere - della prostata, si consiglia di eiacula 2-3 volte la settimana, ma se questo induce disturbo (e talora può accadere) bisogna trovare un compromesso. Quale esso sia, bisogna scoprirlo per proprio conto.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it