Prostatite e tumore alla prostata

Buongiorno,
Ho letto da qualche parte che negli ultimi anni si sarebbe evidenziata una correlazione tra infiammazioni della prostata (prostatite) e tumore alla prostata.

Ho 55 anni e all’età di 33 mi è stata diagnosticata una prostatite cronica.

Da allora, tranne un’urgenza nella minzione, non ho mai avuto problemi.

Ogni anno faccio l’esame del Psa il cui esito è sempre negativo.

Mi è stato detto che eiaculare fa bene alla prostata pero’ bisognerebbe evitare rapporti troppo lunghi, perché favoriscono l’infiammazione prostatica.

Ciò detto vi chiedo:
1) e’ vero che infiammazioni prostatiche reiterate favoriscono il tumore alla prostata?

2) l’urgenza a minzionare e’ un sintomo che essendo, nel mio caso presente da anni, può favorire il cancro?

3) se l’esame del psa e’ negativo posso stare tranquillo per almeno un anno che non c’è pericolo di cancro?

4) forse i miei rapporti sessuali sono abbastanza lunghi ma di certo non intendo cronometrarli per evitare che siano eccessivamente lunghi.
Vorrei potere vivere il sesso senza ansia: se capita che durino 10 minuti o due ore accettare il tutto con tranquillità.
Potete darmi un consiglio in proposito?

Vi ringrazio tanto
Dr. Paolo Piana Urologo 49.7k 2k
Le consigliamo vivamente di non - leggere da qualche parte - dando per buone notizie e contenuti di cui non è in grado di comprendere il significato e giudicare il valore. Lasci la medicina ai suoi professionisti.

Per venire alla sue domande:

1) Assolutamente no, altrimenti i casi di tumore sarebbero dieci volte di più.

2) No

3) Alla sua età, la cadenza dei controlli del PSA dipende dai valori rilevati e dal loro andamento nel tempo. Se inferiore a 2,5 ng/ml può essere controllato ogni 2 anni. Se maggiore di 2,5 ng/ml ogni anno. Anche più sovente se i valori hanno la tendenza ad una significativa e costante risaleita nel tempo (non solo qualche decimo).
4) Trattenere eccessivamente l'eiaculazione per abitudine, in soggetti predisposti, può certamente favorire la congestione della prostata, cui si può sovrapporre infiammazione ed eventualmente infezione. Si trratta di manifestazioni benigne, ma spesso molto fastidiose e per le quali non esistono terapie di sicura efficacia.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/

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Utente
Gentile dott Piana,

Ha ragione ; mi rendo conto di non avere gli strumenti, non essendo del mestiere , per capire compiutamente queste tematiche .

La ringrazio per la chiarezza .

Le chiedo solamente per quanto riguarda il quarto punto : in realtà non sono solito frenare l’eiaculazione quando si presenta .
Anzi, alla mia età il problema è il contrario.

1) Se quindi il rapporto, lungo o corto che sia , termina con un’eiaculazione nel momento in cui si presenta lo stimolo, vi è comunque il rischio dell’infiammazione prostatica?

2) quando dice che in certi casi non ci sono terapie di sicura efficacia significa che il fastidio può durare a vita, oppure la soluzione si trova dopo vari tentativi?

Grazie mille ancora
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Dr. Paolo Piana Urologo 49.7k 2k
1) Sostanzialmente, è comunque sempre meglio non tirarla troppo per le lunghe.

2) Si possono avere anche lunghi periodi di benessere, ma e recidive sono molto comuni. Non esistono terapie specifiche, la cosa più efficace è il rispetto di uno stile di vita regolare in tutti i suoi aspetti.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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Buongiorno dottore ,

1) Scusi ma alla prima risposta quando dice sostanzialmente intende che se il rapporto non contempla una forzata trattenuta dell’eiaculazione non vi è congestione prostatica ?
E allora se è così come mai aggiunge che è sempre meglio non andare per le lunghe ?

Per quanto riguarda la seconda risposta vorrei dirle che nel mio caso sono più di vent’anni dalla diagnosi di prostatite che non ho fastidi importanti.
Al che mi verrebbe da pensare che sarebbe meglio lasciarsi andare a un rapporto sessuale senza guardare il cronometro anche se si rischia una congestione prostatica , peraltro benigna, come diceva lei , ancorché fastidiosa (non in tutti i casi , suppongo ).
2) E’ d’accordo in proposito?

3) In ogni caso in che cosa consisterebbero le manifestazioni benigne ma molto fastidiose di cui scriveva ?
Il fatto che per queste manifestazioni non ci siano terapie specifiche comporta che il soggetto viva con dolore persistente e che nel frattempo non riesca ad avere rapporti sessuali ne’ una qualità di vita soddisfacente?
Per quanto tempo , più o meno , questa situazione può perdurare ?

Grazie mille .
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Dr. Paolo Piana Urologo 49.7k 2k
La prostata è comunque molto sollecitata durante l'attività sessuale, la sopportazione di questo relativo stress, come l'affaticamento muscolare, non è uguale per tutti. In soggetti predisposti o comunqque quando nella ghiandola c'è già qualche alterazione (es. infiammazione), l'ulteriore congestione certamente non è mai favorevole.

Quanto meno, questo è il punto di vista del medico specialsita in urologia, se poi lei preferisce lasciarsi andare, faccia pure. Ovviamente però anche a tavola, con il bicchiere, eccetera per un minimo di coerenza (!)

Se ha la pazienza di addentrarsi un po' fra le migliaia di richieste di consulrt che abbiamo ricevuto per la prostatite, si accorgerà di quali e quanti fastidi questa patologia sia in grado di causare.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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Gentile dottore ,
Quando arrivano le recidive per quanto tempo possono durare ?
Possibile che non ci sia una cura adeguata ?
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Dr. Paolo Piana Urologo 49.7k 2k
Come può ben immaginare, non vi è nulla di definito, la variabilità da soggetto a soggetto è assoluta.
No, non esistono terapie specifiche di sicura efficacia. I provvedimenti migliori sono quasi sempre quelli diretti a regolarizzare lo stile di vita nei suoi aspetti principali: alimentazione, idratazione, funzione intestinale, attività fisica ed attività sessuale.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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Gentile dottore, buongiorno,

Parlando del mio caso : ho avuto prostatite acuta più di 20 anni fa divenuta poi cronica.

Una volta guarito in più di venti anni non ho mai avuto disturbi significativi.

Ho una buona alimentazione (sebbene indulgo nel consumo alcolico un paio di giorni a settimana ).

Come idratazione bevo minimo 1,5 litri di acqua al giorno ; a livello intestinale sono piuttosto regolare ; attività fisica la pratico costantemente e regolarmente : attività sessuale : da qualche tempo ho 3-4 euaculazioni alla settimana.

Aggiungo che non sono sovrappeso .

Crede che in un quadro come il mio se anche ci fossero recidive (che in più di 20 anni non ho avuto ) potrei curarle con successo?

Grazie .

Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 49.7k 2k
Questa è una domanda per un indovino (!) non per un medico. Nel caso, sarebbe però opportuno non - indulgere - mai con gli alcolici!

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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Prostatite

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