Microcalcificazioni testicolari

Buongiorno,
vi scrivo per avere un parere in merito a 2 microcalcificazioni testicolari che mi sono state riscontrate.
Inizio descrivendovi quanto successo:
a fine dicembre ho avvertito una sera una leggera fitta ad un al testicolo sinistro durante un rapposto sessuale, a seguito di ciò, non passandomi il dolore, il giorno dopo mi sono recato in pronto soccorso dove l'urologo di turno (dopo aver saputo che avevo sofferto per alcuni mesi di prostatite) ha legato il sintomo ancora alla prostata e mi ha prescritto 10 giorni di levofloxacina.
Tutto ok fino a inizio febbraio quando una mattina in ufficio ho avuto un'altra fitta, allo stesso testicolo, più forte però. Anche in questo caso mi sono recato il giorno successivo in pronto soccorso dove questa volta mi hanno sottoposto ad una ecografia che ha individuato un leggero idrocele sx ed alcune microcalcificazioni nell'epididimo sx. Mi sono stati prescritti antibiotici per 7 giorni ed esami del sangue dei marker. Alla visita successiva, la settimana seguente, gli esami del sangue erano totalmente negativi e l'urologo (saputo anche lui della prostatite e analizzata una ecografia transrettale recente che evidenziava microcalcificazioni prostatiche) mi ha detto che era plausibile che tali microcalificazioni provenissero dalla prostata e che invece probabilmente i disturbi, essendo i testicoli "a posto", potessero dipendere anche da qualche problema neurologico. Mi ha consigliato comunque di tenere sotto controllo le microcalficiazioni ma allo stesso tempo di fare una visita neurourologica per più chiarezza. Così ho fatto e mi è stata riscontrata una leggera infiammazione del nervo pudendo per il quale sto seguendo una terapia (a dosi bassissime) di lyrica e laroxyl.
Questa settimana mi sono sottoposto a controllo ecografico scrotale (mi sono stati dati questi tempi, a 2 mesi dalla fitta, a 6 mesi e poi ogni 8 mesi) e non mi sono state trovate microcalcificazioni nell'epididimo sinistro ma ne sono state trovate 2 nel testicolo sinistro. In attesa di fare le opportune considerazioni, a referto in mano, con l'urologo volevo chiedervi se effettivamente l'ipotesi che siano state le microcalcificazioni della prostata a migrare prima verso l' epididimo e poi verso il testicolo può avere dei fondamenti, oppure se può esserci qualche altra spiegazione o ipotesi in più da considerare, e la sola idea mi fa un po' preoccupare.
Grazie mille per l'attenzione e per la cortesia a chi vorrà rispondermi,
cordiali saluti.
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.2k 655 55
Caro signore,
in genere le microcalcificazioni testicolari sono secondarie e disordini propri dei testicoli e vanno e vengono. In assenza di altre lesioni evidenziate dalla ecografia riterrei opportuno un esame del seme, d' accordo col collega, per valutare la fertilità attuale ed eventuali profili ormonali. In ogni caso vedrei le cose con serenità. E' in ottime mani.
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Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo 5.9k 128 126
Gentile utente,
le microcalcificazioni testicolari se sporadiche non hanno significato patologico. Esse non possono migrare da un organo ad un altro.
Le calcificazioni dell'epididimo potrebbero essere in correlazione con quelle testicolari se sono presenti sin dalla nascita come residui dello sviluppo embrionale una volta esclusa la causa infiammatoria (purtroppo concetti difficili da esprimere utilizzando terminologia non medica).

Se le può interessare può leggere il mio articolo:

https://www.medicitalia.it/blog/urologia/813-esiste-una-correlazione-fra-calcificazioni-e-tumore-del-testicolo.html

Cordiali saluti
Gino Scalese

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dopo
Attivo dal 2012 al 2014
Ex utente
Gentili dottori grazie per le vostre cortesi risposte.
Ho ritirato il referto dell'ecografia ed in attesa della visita di controllo vi sarei grato se riusciste a spiegarmi quanto mi è stato riscontrato, oltre ovviamente a quanto già detto.
È stato evidenziato per il testicolo sx un caput epididimario a struttura disomogenea mista (mentre per il destro tuttp nella norma). Di cosa si tratta, è normale e/o comune?
Grazie mille ancora una volta
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Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo 5.9k 128 126
Se rimane stabile volumetricamente nel tempo e non dà dolore: nessun problema.
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.2k 655 55
Magari esito di antica infiammazione. se non duole no problem.
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dopo
Attivo dal 2012 al 2014
Ex utente
buongiorno,
perdonatemi se riapro una vecchia discussione ma in questi giorni mi si è ripresentato il fastidio/dolore che mi aveva portato quasi un anno fa ad eseguire dei controlli medici, vale a dire ho avuto delle piccole fitte al testicolo sinistro che poi scompaiono ma mi rimane un fastidio generalizzato e quando sembra passare del tutto (alcuni giorni dopo)mi si ripresenta un'altra piccola fitta (siamo a 3 fin'ora nel giro di 20/25 di giorni). il consulto col mio medico ha dato come esito di fare un'altra visita di controllo e così in attesa di questa volevo sapere se in base alle evidenze passate si potevano trarre delle ipotesi, pur difficilmente non essendo io lì di persona per esse visitato.
riassumendo, l'anno scorso era emerso che ad una prima fitta inizialmente mi era stata riscontrata una prostatite, ad una fitta successiva l'ecografia aveva mostrato un leggero idrocele sx e alcune microcalficaz nell'epididimo sx, su consiglio medico avevo fatto anche una visita neurourologica dalla quale era emersa una infiamamzione del nervo pudendo (per la quale sto ancora eseguende una cura abase di lyrica e laroxyl) infine ad una visita di controllo ed ulteriore ecografia alcuni mesi dopo erano state evidenziate solo 2 microcalcificaz nel testicolo sx (nulla nell'epididimo) e sempre per il testicolo sx un caput epididimario a struttura disomogenea mista.
da allora tutto bene fino a quest'ultimo mese nel quale sono tornato ad avere questi dolorini. ho cercato in questi mesi anche di eseguire una autopalpazione (e anche in questi ultimi giorni) dalle quali però non mi sembra esserci nulla di anomalo tranne che un po' di male quando vado a toccare l'estremità inferiore del test sx o a volte la parte laterale esterna sempre del test sx (stessi dolori che avevo nelle palpazioni di controllo lo scorso anno).
da tutto ciò si può trarre qualche indicazione? grazie mille per la disponibilità
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Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo 5.9k 128 126
Senza la visita di controllo, che è indispensabile eseguire, non è possibile esprimere alcun giudizio.
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.2k 655 55
Quello che lei descrive potrebbe essere cistarella da due soldi. Cioè robetta. Ma aspettiamo i controlli.
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dopo
Attivo dal 2012 al 2014
Ex utente
buongiorno gentili dottori,
allora finalmente a fine dicembre ho fatto la visita di controllo dalla quale non è emerso nulla di particolare.
la dottoressa che mi ha visitato ha detto che non si tratta di niente di preoccupante, al massimo potrebbe essere ancora qualche "rimasuglio" dell'infiammazione al nervo pudendo che ho e sto curando.
e le indicazioni sono state in ogni caso quelle di proseguire con i controlli annuali perchè comunque le due microcalcificazionni al testicolo da ecografia risultano e quindi è bene tenerle in ogni caso sotto controllo.
una cosa che però mi è saltata all'occhio (e all'orecchio) è stata la domanda che ricordo essermi già stata fatta ad un controllo precedente ed anche durante l'ecografia e cioè se per caso il testicolo ogni tanto non mi risalisse. la mia risposta è stata negativa perchè effettivamente non me ne ero mai reso conto.
tuttavia proprio ieri sera, mentre ero in piscina a nuotare, ho avuto testimonianza del contrario (la cosa mi era già balenata in mente in precedenza, ma non avendo più nuotato regolarmente me ne ero presto dimenticato), e cioè che durante le virate mi accorgevo di sentirmi schiacciare proprio il testicolo in questione, il sinistro, tanto che ad un certo punto, avendo un leggero dolore, mi sono toccato e mi sono accorto che si trovasse un po' troppo in alto e l'ho riabbassato manualmente, e così è avvenuto per tutti gli ultimi 5 minuti di nuoto e quindi ho deciso di uscire.
perciò il dubbio a questo punto mi sorge spontaneo, essendo io già stato operato per fissazione di testicolo mobile (il destro) nel lontano 1998, non è che molti di questi fastidi di quest'ultimo anno posso essere collegati ad una mobiolità eccessiva anche del testicolo sinistro? mi spiegherei a questo punto anche il fatto che il fastidio ogni tanto si irradia verso l'addome.
grazie mille come sempre per la disponibilità e per la comprensione
cordiali saluti
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Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo 5.9k 128 126
In effetti la sintomatologia da lei riferita può essere determinata da una ipermobilità testicolare avallata dal precedente intervento.
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dopo
Attivo dal 2012 al 2014
Ex utente
buongiorno,
in effetti la visita effettuata una decina di gironi fa ha rilevato un "riflesso cremasterico esagerato" e quindi sono entrato in lista per l'intervento di fissazione del testicolo. L'urologo mi ha confermato che gran parte dei fastidi di questi mesi passati si possono imputare a questa anomalia, speriamo vada tutto bene e rientri tutto nella normalità.
ne approfitto per fare una ultimissima domanda prima di ringraziarvi per la vostra infinita pazienza e preziosa consulenza.
all'urologo che mi ha visitato ho chiesto se in questo periodo di attesa potevo continuare a praticare nuoto e lui mi ha risposto di sì, evitando magari di effettuare quei movimenti che mi provocano dolore e/o lieve schiacciamento (come la virata). tuttavia, ultimamente, anche senza effettuare le virate dopo un certo numero di minuti (circa 20/25) il testicolo tende a risalire provocandomi fastidio e mi trovo a doverlo riposizionare manualmente frequentemente. Quindi, dato per scontato che mi rendo conto non sia una cosa normale e quindi non del tutto salutare, vi chiedo se a vostro giudizio posso continuare a nuotare o è meglio smettere fino ad intervento eseguito perchè potrei causare od accusare danni peggiori?
davvero grazie infinite per la pazienza e la disponibilità dimostrata nei miei confronti
cordialissimi saluti
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Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo 5.9k 128 126
Normalmente la attività sportiva quale il nuoto non ilnfluisce eccessivamente sul dolore testicolare, ma nel suo caso è dunque bene limitare o non eseguire temporanemanete questo tipo di attività sportiva.
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dopo
Attivo dal 2012 al 2014
Ex utente
Buongiorno dottori, perdonatemi se scrivo ancora su questo argomento visto che avevo promesso di chiuderlo ma oggi è accaduto un fatto insolito sul quale mi farebbe piacere avere un vostro parere; in attesa di eseguire l'intervento di fissazione del testicolo mobile sx (ogni tanto dolente) ho eseguito come da accordi l'ecografia annuale per tenere sotto controllo le 2 microcalcificazioni rinvenute l'anno scorso e qui ho avuto la brutta sorpresa di scoprire che queste non sono più 2 ma 7. La dottoressa dell'ecografia mi ha detto che non è nulla di patologico visto che non vi è null'altro (a parte una minima recidiva di varicocele operato 16 anni fa) ma vi confesso che sono ad ogni modo preoccupato. E mi chiedo e vi chiedo se per caso questo aumento di microc. possa essere imputabile all'infiammazione (se così si può definire) che il testicolo subisce a causa dell'ipermobilita e al nuovo minimo varicocele rilevato. Ma se così non fosse potrebbe trattarsi di qualcosa che ha a che fare con la fertilità (mi è stato infatti consigliato di eseguire anche uno spermiogramma a tal proposito)? Come al solito vi ringrazio per l'infinita disponibilità, pazienza e cortesia.
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.2k 655 55
Caro signore,
aldi là che concordo pienamente su quanto dettole, cioè sulla esiguità e sulla poca importanza di quei rimasugli, vedo con piacere che è stata impostata una terapia antidolorofica. In altre parola, non si preocupi. Passano.
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dopo
Attivo dal 2012 al 2014
Ex utente
Gentili dottori
finalmente eseguito l'intervento di orchidopessi e i fastidi che mi affliggevano sembrano scomparire...però per non farmi mancare nulla ho notato da una 40ina di giorni a questa parte un nuovo disturbo(!) direi indipendente dall'intervento che ho eseguito 15 giorni fa.
Mi sto accorgendo che le mie eiaculazioni sono caratterizzate da una minore quantità di liquido seminale: l'unica modifica alle mie abitudini che ho apportato in questo periodo è stata la riduzione della terapia per nevralgia pudendale che essendo stata reputata in remissione mi è stata ridotta da 2x50 lyrica + 10 gtt laroxyl al dì a 2x25 lyrica + 5 gtt laroxyl al dì.
A vostro parere ritenete che questa modifica di terapia possa essere correlata con la riduzione del liquido seminale oppure potrebbero esserci dietro altre cause come per esempio una prostatite della quale ho sofferto un paio di anni fa ma della quale al momento non avverto altri sintomi? Chiaramente visto che la situazione permane andrò a fare un ulteriore controllo (con una battuta direi che ormai ho l'abbonamento) però come al solito vorrei approfittare gentilmente della vostra disponibilità per avere un parere preliminare. E non smetterò mai di ringraziarvi per la pazienza e la cortesia dimostratami.
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Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 15.9k 467 2
caro lettore,
tenga presente che certe volte, di fronte a pazienti particolarmente "scrupolosi", altri direbberi ipocondriaci, altri direbbero web-deformati...alcuni medici si trovano "quasi costretti" a fare diagnosi ed applicare terapie magari insolite anche perchè indotti dalle insistenze dei pazienti.
In oltre trentanni di vita andrologica e dopo aver visitato decine di migliai di pazienti, credo di non aver mai fatto diagnosi di nevralgia del pudendo (cos'è?. cosa determina?, da cosa è provocata?) tanto da giustificare la sintomatologia genitale dei pazienti.
Lo stesso per il testicolo retrattile.Ne ho visto migliaia e ne ho operati 2-3 solamente senza avere avuto risultati confortanti ( per mia incapacità tecnica o per inefficacia dell'atto chirurgico?)

Prendo lo spunto da una richiesta di un alto lettore:

se mi si presenta a studio un giovane che mi dice di aver avuto una ecografia testicolare con rilievo di una microcalcificazione e di aver letto sul web ( tutti vanno su google appena avute le risposte....!) che una microcalcificazione potrebbe essere segno di una lesione preneoplastica e che bisognerebbe fare markers, TAC, RMN, una scintigrafia, magari un agoaspirato, una biopsia........io potrei spiegargli le mie motivazioni, dirgli che una semplice microcalcificazione non richiede tali indagini ma, certo, non potrei "scrivere nero su bianco" che il giovane non possa andare incontro ad una neoplasia testicolare e , quindi, cosa dovrei fare ? fargli fare tutte le indagini, costose, inutili, magari fastidiose se non pericolose ma magari essere considerato uno specialista molto serio, che non esclude a priori nulla, estremamente coscienzioso che poi, magari effettua un intervento chirurgico discutibile oppure.... non faccio niente, cerco di tranquillizzare il paziente ed i suoi genitori, cerco di spiegargli il processo diagnostico. mi sembra con convinzione, se ne vanno sereni ma più di uno va a sentire un'altra opinione magari trovando chi chiede di fare tutto ed il contrario di tutto-
Il web è un grosso problema per i medici ed anche per i pazienti
Cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

[#17]
dopo
Attivo dal 2012 al 2014
Ex utente
Grazie per la pronta risposta dottor Pozza.
In realtà volevo solo proseguire la discussione cambiando argomento e chiedendo se puó esserci correlazione tra la riduzione della terapia sopra segnalata e la riduzione del liquido seminale che sto recentemente rilevando. Quanto alle microcalcificazioni e tutto il resto ho già avuto risposte soddisfacenti dai dottori Cavallini e Scalese e soprattutto dall'urologo presso il quale mi rivolgo (e mi rivolgeró) con fiducia.
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.2k 655 55
nessuna relazione. A volte il volume si modifica anche fenomeni emotivi.
Prostatite

La prostatite è un'infiammazione della prostata molto diffusa. Si manifesta con bruciore alla minzione, può essere acuta o cronica: tipologie, cause e cura.

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