Chiarimenti sui batteri che possono provocare infiammazioni alle vie urinarie.Come si contraggono?

Gentilissimi, non scrivo chiaramente per ricevere una diagnosi on line perché so che è impossibile riceverla ma scrivo per chiedere dei chiarimenti a riguardo delle tipologie di batteri che possono colpire le vie urinarie e le loro modalità di trasmissione. Circa 20 giorni fa, dopo una giornata di mare, ho iniziato ad accusare dei bruciori e dei dolori mentre urinavo. Recandomi dal medico di famiglia mi ha prescritto il ciproxin 500 (1 al mattino, 1 alla sera) dicendomi che di questo periodo le infiammazioni urinarie sono piuttosto normali. Istantaneamente, già dopo le prime compresse, la situazione è migliorata nettamente ed il bruciore ha cominciato gradualmente a sparire ma sono sorti altri problemi. Ho iniziato ad avere delle perdite bianche,dapprima abbastanza consistenti, poi si sono assuefatte. Terminata la prima settimana di ciproxin mi sono recato nuovamente dal medico dicendogli che mentre il bruciore era andato via, continuavo ad avere delle piccole perdite, mi ha detto che anche le perdite erano piuttosto normali e mi ha prescritto altro ciproxin (un’altra settimana) ed ho terminato il trattamento ieri. Allo stato attuale non ho più bruciore ma continuano ad esserci delle piccole perdite (di densità e colore uguale allo sperma). Non sono più frequenti come prima ma, a volte, non sempre, fuoriescono (sempre in minima quantità) se premo il glande. Credo che a questo punto, da profano, occorre effettuare un tampone per scoprire se l’infezione è data o meno da un batterio: ho intuito che ce ne sono di diversi tipo l’escherichia coli ed alcuni a trasmissione sessuale che portano a malattie come la gonorrea, la clamydia etc etc. Premetto che io ho sempre rapporti vaginali ed anali protetti. Solo una volta, non molto tempo fa, ho ricevuto una fellatio senza preservativo. Dopo avervi illustrato il quadro generale della situazione, vi pongo le mie domande:
1. I batteri a trasmissione sessuale possono trovarsi anche nelle cavità orali o sono solo specifici dei condotti vaginali ed anali?
2. Poi, mettiamo che io abbia contratto uno di questi batteri (sessuali o non). So che questi si curano con farmaci specifici. Come mai il ciproxin (che da quanto so è indicato solo nel trattamento delle semplici infiammazioni delle vie urinarie) mi ha comunque apportato delle migliorie? Se si trattasse di uno di questo batteri non avrebbe dovuto funzionare per niente. O sbaglio?
3. Voglio precisare che 15 giorni prima di avvertire questi sintomi ho fatto le analisi del sangue e delle urine ed erano tutti nella norma. Se avessi preso un batterio (che da quanto ho capito hanno dei tempi di incubazione più o meno lunghi) non vi doveva essere qualche traccia anomala almeno nelle urine?
4. Quando sono iniziati i miei sintomi di fastidio alle vie urinarie, ebbi anche un forte arrossamento ad un occhio e cercando su internet se questi due sintomi potessero essere associati mi uscì che questi si presentano in contemporanea quando qualcuno è affetto dalla sindrome di Reiter che colpisce gli uomini dai 30 anni in poi. Io ho 31 anni e lì per lì mi preoccupai, ma l’occhio è passato subito, pochi giorni dopo, con il solo supporto del collirio e l’arrossamento non si è più ripresentato. Il mio medico mi ha detto che con molta probabilità quell’arrossamento era semplicemente provocato dal fatto che al mare avevo utilizzato le lenti a contatto, cosa da evitare. Se si fosse trattato di quella sindrome non avrebbero comunque dovuto perpetuarsi i sintomi della stessa?
Preciso che domani mi recherò nuovamente dal medico per esporgli questa mia situazione ed insisterò io stesso perché a questo punto mi faccia fare il tampone e quindi vi ho scritto non per avere una diagnosi, ma solo per un consulto aggiuntivo e per avere risposta alle mie domande di sopra. Sperando in una vostra repentina risposta che, probabilmente, servirà anche a qualcun altro che si trova o si troverà nella mia stessa situazione, vi ringrazio in anticipo per il servizio che offrite e vi auguro una buona giornata e buon lavoro.
[#1]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Gentile Signore,
non è assolutamente detto che le infezioni debbano essere per forza causate da un solo tipo di batterio, pertanto non è inverosimile che un antibiotico sia attivo solo in parte. Ovviamente, tra questa ipotesi e lo spiegare la causa e l'evoluzione del suo (piccolo) problema ce ne passa ancora molto ... ma purtroppo è quasi impossibile stabilire la dinamica in modo inequivocabile. Stando ai fatti, l'aspetto di questa minima secrezione residua farebbe pensare ad una lieve infezione dai cosiddetti "batteri intracellulari", come appunto Chlamidiae e Mycoplasma. Questi batteri hanno una sensibilità agli antibiotici diversa dai più comuni "gram negativi" (es. E. Coli), coinvolti nella maggoranza delle infezioni urinarie, questo potrebbe spiegare la persistenza dopo la terapia protratta con ciprofloxacina. Inoltre, la Chlamidia può anche facilmente causare congiuntiviti ... ma qui andiamo troppo in là con la fantasia! Direi che in assoluto la cosa più saggia sia eseguite un tampone uretrale, un esame delle urine ed un'urocoltura. Se non vi sono disturbi fastidiosi in corso, sarà opportuno attendere i risultati prima di pensare ad ulteriori eventuali terapie. Nel frattempo, beva ovviamente moltissima acqua.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
dopo
Attivo dal 2009 al 2019
Ex utente
Caro Dottor Piana, anzitutto la ringrazio per la risposta. Le volevo fare un'ulteriore domanda, se di Clamidia si dovesse trattare, è possibile che questa mi sia stata trasmessa con un rapporto orale, visto che, come già precisato quelli vaginali ed anali li ho effettuati sempre con protezione? Grazie ancora e buona giornata.
[#3]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Gentile Signore,
senz'altro la Chlamydia puo essere trasmessa per contatto oro-genitale. Ha avuto un certo risalto una recente pubblicazione in cui è stato descritto che in una discreta percentuale di professioniste e professionisti del sesso si poteva dimostrare una colonizzazione asintomatica da Chlamydia delle cavità orali e respiratorie. Pertanto, con i partner occasionali è opportuno ricorrere al preservativo (o viceversa la diga dentale) anche nel rapporto orale.

Saluti
[#4]
dopo
Attivo dal 2009 al 2019
Ex utente
Grazie Dottore. Approfitto della sua gentilezza un'ultima volta per chiederle un ulteriore chiarimento, poi non la secco più. Sono stato dal mio medico di famiglia come le avevo detto ma non mi ha voluto prescrivere, in prima istanza, il tampone uretrale. Mi ha prescritto l'antibiogramma, l'analisi delle urine e l' urinicolutura. Mi ha detto che per adesso sono sufficienti questi tre tipi di esami e dopo aver ottenuto i risultati degli stessi valutare se occorre fare il tampone. Ma mi scusi, questi tre esami possono dire se ho qualche batterio, forse, ma mica vanno a determinare di che tipo di batterio si tratta? Giusto? Altrimenti il tampone non lo farebbe nessuno se solo questi tre semplici esami già sono esplicativi della situazione, almeno io così credo, poi Lei saprà delucidarmi.Poi mi ha detto anche di raccogliere, per portarla al laboratorio, la prima urina del mattino però mi ha raccomandato di non prendere le prime gocce ma quelle immediatemente successive. E'giusta questa metodologia secondo lei? Mi scusi non voglio tediarla, non è che non mi fidi del mio medico, ma avere un parere specialistico è sempre meglio.
Fra l'altro oggi non ho avuto stranamente nessuna perdita.La ringrazio ancora cordialmente.
[#5]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Gentile Signore,
se le perdite sono davvero scomparse da sole (cosa assolutamente possibile) le concediamo, per questa volta, di dimenticarsi tutto e rivolgere il pensiero a cose più gradevoli!
A parte gli scherzi, l'urocoltura è appunto l'accertamento con cui si individua il tipo di batterio eventualmente presente nelle urine. Questo è più verosimile che accada quando l'infiammazione è a livello vescicale o più su ancora, delle alte vie urinarie, fino ai reni. Quando l'infezione è livello del canale uretrale, può darsi che il veloce passaggio dell'urina non riesca a "lavare via" batteri in quantità tale da rendere la coltura positiva. Pertanto, quando si sospetta l'infezione appunto a livello dell'uretra, l'indagine più sensible diventa il tampone uretrale. La presenza di secrezioni è appunto la situazione più classica dove il tampone diventa l'esame più sensibile. Per il resto, le modalità di raccolta delle urine che ci ha descritto sono corrette per un'urocoltura standard.
In ultimo, tenga ben presente che con il proprio medico curante il rapporto deve essere assolutamente fiduciale, altrimenti ne va di mezzo il pilastro principale su cui fonda una corretta assistenza sanitaria.

Saluti
[#6]
dopo
Attivo dal 2009 al 2019
Ex utente
gentile Dottore, infatti come le ho detto precedentemente, io ho richiesto questo consulto non perché non mi fidi del mio medico di famiglia, ma semplicemente perché avere il parere di uno specialista (seppur solo telematicamente) mi avrebbe fatto sentire più sicuro. Anche perché il mio medico di base è specializzato in un altro ramo della medicina e non in urologia e quindi ho pensato di scrivere qui le cose che mi ha prescritto per averne solo una conferma. In ogni caso, ho deciso di fare ugualmente gli esami delle urine. Ormai avevo già fatto l'impegnativa e poi, a prescindere da tutto, è sempre bene farsi controllare. Le secrezioni sono completamente assenti nei giorni in cui assumo molta acqua mentre si ripresentano, seppur in minima quantità, nei giorni in cui per causa forza maggiore non posso bere tanto. Fra due giorni mi daranno i risultati. Spero si riesca a capire solo con questi esami dove risiede il problema, se così non fosse vorrà dire che passerò al tampone. In ogni caso, la ringrazio per i consulti, per i consigli e per il servizio che offrite. Buon lavoro.
[#7]
dopo
Attivo dal 2009 al 2019
Ex utente
Gentile Dottore. Ho ritirato gli esami delle urine e l'urocoltura. L'urocoltura purtroppo è negativa. Dico purtroppo, chiaramente, perché non si è riusciti a determinare con questa metodologia il tipo di batterio e questo rimanda un mio eventuale trattamento. Questo significa quindi che l'infezione è a livello dell'uretra e non in altri siti giusto? L'esame dell'urine ha tutti i parametri nella norma eccetto i Leucociti -30- mentre i valori di riferimento sono da 0 a 15). Nell'esame precedente delle urine, avvenuto 15 giorni prima che iniziasse l'infiammazione, erano ASSENTI.
La presenza dei leucociti, a quanto ne so, predice che c'è un'infezione in atto, è corretto? Oppure possono essere indice anche di altro? Intanto le secrezioni sono completamente assenti, fuoriescono in minimissima quantità solo se premo il glande e non sempre. Domattina andrò dal mio medico. Occorre passare al tampone? Grazie mille!
[#8]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Gentile Signore,
la presenza di leucociti (globuli bianchi) nelle urine è cretamente segno di infiammazione/infezione, ma la quantità rilevata nel suo esame è abbastanza modesta. Se la secrezione continua ad essere scarsa od assente, le direi di non affannarsi a fare il tampone uretrale, continuare a bere molto e stare a vedere come vanno le cose nel giro di un paio di settimane. Se comunque la secrezione persistesse oltre questo periodo, l'esame sarà opportuno farlo. Altrimenti potrà ripetere anche solo un esame delle urine, tra qualche tempo.

Saluti