Esami per prostatite cronica

Circa due anni e mezzo fa mi è stata diagnosticata una prostatite acuta tramite ecografia che poi ha teso verso la cronicizzazione.
Tuttora ho bruciori al termine della minzione, sgocciolamento post-minzionale con residuo vescicale, fastidio a livello inguinale che si accentuano a periodi con fasi di alterne remissioni transitorie; ma tuttavia non mi alzo la notte per urinare come fanno i malati di prostata.
Nell' esame colturale del liquido seminale è sempre stata identificata Eschericia Coli che è divenuta resistente a molti antibiotici (nell' antibiogramma prima erano tutti S accanto al nome degli antibiotici ed ora dopo varie terapia antibiotiche sono divenute quasi tutte R).
Adesso nella spermiocoltura, in alternativa al prelievo dopo massaggio prostatico che sarebbe stato preferito dall' urologo, sono presenti alcune colonie di E. Coli, Miceti assenti.

Il responso dell' ultimo esame ecografico transrettale eseguito presso il mio urologo di fiducia:
"Presenza di numerose calcificazioni all' interno della ghiandola che presenta volume aumentato per l' età.
Regione mantella regolare, lo stesso dicasi per tutta la porzione craniale.
Anterolateralmente e bilateralmente presenza di grossa area a pattner prevalentemente iperecogeno - calcificazioni multiple estese a conformare una vasta area nodulare. Diametri ai limiti superiori della norma. Evidente vascolarizzazione intra e perighiandolare". Vescichette seminali regolari.
L' urologo vorrebbe che passassi una visita dal gastroenterologo per la presenza di tracce di muco nelle feci e poichè alle volte ho irregolarità dell' alvo (feci molli ma che non escono completamente in una sola evacuazione) e abbondante meteorismo, e secondo lui potrebbe avere a che fare con l' infiammazione urogenitale.
Alla palpazione rettale (esame digitale) l' urologo non aveva evidenziato niente dicendo che la prostata era elastica e priva di noduli, mentre con l' ecografia è emerso quanto sovrariportato.
Mi aveva fatto eseguire anche i seguenti esami del sangue:
Testosterone libero 10.7 pg/ml [5.6 - 40.0]
Estradiolo-17 beta 13.56 pg/ml [fino a 62]
Diidrotrestosterone (DHT) 732 pg/ml [300 - 1200]


Il mio medico di famiglia come al solito la dice diversa a 360°, tanto che adesso NON ho più FIDUCIA in NESSUNO, avendo cambiato più urologi e anche medico di famiglia e ognuno la intende a modo suo!!!......
Lui (un medico sbrigativo specializzato in medicina interna e ginecologia) mi ha detto più volte che un responso ecografico di questo tipo in un giovane è altamente identificativo di una persistente subdola infezione clamidica cronica e la eschericia coli non causa un disastro di questo tipo, bensì da più noia negli anziani infermi e nelle donne, ma in un uomo di 33 anni secondo lui bisogna pensarla diversamente da come la crede il mio urologo e non la intende che vada dal gastroenterologo.
Ha detto pure che la eschericia coli è un batterio molto resistente anche ai comuni disinfettanti ed è presente anche negli ambienti visto che è diffusissimo e non esclude di falsi positivi nella spermiocoltura.
Io tuttavia ho lavato con un detergente antibatterico mani e area genitale prima del prelievo dello sperma tramite masturbazione, asciugandomi con garza sterile ed evitando di toccare il contenitore.
Dice che proprio la clamidia causa un rigonfiamento delle cellule che determina proprio una debole infezione cronica con conseguente aumento del diametro della prostata, mentre i colibacilli causano anche cistite (che non ho) e la clamidia non è sempre facile da identificare con le colture, ma adesso che è tanto che ho questa prostatite è probabile che gli anticorpi ci siano.
Mi ha prescritto:
1] Esame del sangue occulto su tre campioni (in alternativa alla visita gastroenterologica consigliata dall' urologo)
2] PSA
3] Ab Chlamydia Trachomatis da fare assieme al prelievo per il psa.

Da quando ho questa prostatite soffro di un deficit erettile caratterizzato da scarsissima rigidità anche nella fase di eiaculazione, ma non ho mai avuto emospermia ed ho una tremenda paura di osservare il sangue nello sperma (sono un po fobico del sangue), perche il mio urologo mi ha detto che le grosse calcificazioni alle volte causano sanguinamenti.
Di tutti questi fastidi e problemi che mi causa questa prostata mi ci sto fissando e non poco!

OGGETTO DELLA DOMANDA SU QUESTO SITO:
Adesso vorrei un Vs parere su come comportarmi: cioè devo seguire il mio urologo (che adesso è assente per un convegno) e vado da un gastroenterologo in privato per la colite o seguo invece il mio medico di famiglia (o magari faccio anche la visita dal gastroenterologo)?
Secondo voi chi ha le affermazioni più corrette?

Attendo risposta
GRAZIE IN ANTICIPO
[#1]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Gentile Signore,
ovviamente la ragione non sta mai da una parte sola! Nella sua tortuosa spiegazione ci pare di cogliere alcuni elementi incontrovertibili:
1) Le prolungate terapie antibiotiche hanno solo avuto il risultato di selezionare dei ceppi di E.Coli sempre più resistenti.
2) La presenza di importanti calcificazioni intra-ghiandolari (che possono anche non essere percipite alla palpazione) giustifica la sua condizione ed i suoi disturbi. Queste calcificazioni non potranno essere sciolte in alcun modo, nè tantomeno rimosse e condizioneranno d'ora in avanti l'evoluzione della sua situazione.
3) Il disturbo intestinale ha una grandissima importanza, lei non ci precisa se fosse già pre-esistente a questi disturbi urologici. Il Coli colonizza normalmente l'intestino e diventa "patogeno", ovvero capace di causare problemi, solo se si selezionano dei ceppi particolarmente nocivi oppure se l'apparato urinario e genitale diventano più suscettibili all'aggressione batterica.
4) La contaminazione del liquido seminale è un'evenienza piuttosto frequente ed avviene a livello dell'ultimo tratto del'uretra, quindi è indipendente dalla accurata sterilità del prelievo. Per questo motivo, i risultati della spermiocoltura è opportuno vengano sempre presi sempre con molta attenzione, correlati al tipo di sintomi e non devono essere di per loro pretesto per la prescrizione indiscriminata di antibiotici.
In conclusione, riteniamo che una visita gastro-enterologica sia certamente opportuna, parimenti la ricerca della Clamidia potrebbe, in cas di positività, completare il quadro diagnostico ed eventualmente permettere una terapia antibiotica veramente mirata,

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
dopo
Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
Grazie della Sua dettagliata risposta!

Si,i fastidi intestinali (tra noi si chiama colite) e questa sensazione di non scaricare bene l' intestino li avevo già da prima che subentrasse questa prostatite e anche dei bruciori urinari soprattutto dopo aver mangiato piccante.
Quindi come dice Lei (almeno stando a quanto ho capito), sarebbe bene che passassi una visita da un gastroenterologo come consigliato dall' urologo, ma devo eseguire anche gli esami per gli anticorpi della clamidia e il psa come prescritti dal medico di famiglia.

Mi potrebbe dire perche però nella spermiocoltura la clamidia non è mai stata rilevata?

Secondo Lei quindi a questo punto spermiocoltura e ricerca anticorpi clamidia trachomatis completerebbero ancor meglio il quadro della situazione rispetto alle sole spermiocolture e tante terapie antibiotiche farebbero solo danno.

Cordialmente
[#3]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Gentile Signore,
l'ipotetica infezione da Clamidia dovrebbe essere latente, altrimenti ci sarebbero altre manifestazioni, in particolare la secrezione uretrale trasparente ed appiccicosa, che caratterizza le forme acute. La Clamidia viene rilevata solo se cercata specificatamente con le opportune procedure di laboratorio. Oggi è anche possibile rilevarla tramite l'individuazione degli anticorpi specifici nel sangue. Questo è particolarmente utile nelle forme latenti ed è un giusto scrupolo che questo accertamento sia eseguito anche se - sinceramente - è abbastanza dificile che risulti positivo. In tal caso, le indicazioni del gastroenterologo e la regolarizzazione della sua funzione intestinale saranno doppiamente importanti.

Saluti
[#4]
dopo
Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
Secrezioni trasparenti tipo liquido preeiaculatorio (quindi leggermente filante e vischioso) li noto qualche volta tuttora anche in assenza di eccitazione sessuale, ma solo tracce e non sempre.
Credevo che le infezioni causassero perdite bianche tipo latte più o meno opache (come pus), ma non trasparenti.
Sinceramente di secrezioni uretrali non le ho osservate chiaramente, ma tempo addietro quando iniziai a avere problemi infiammatori alle vie urinarie, mi capitava di trovare gli slip leggermente sporchi di giallo vivo e con un odore molto forte di pesce pur non avendo fatto gocce di urina (allora fase iniziale della prostatite non avevo sgocciolamenti postminzionali come adesso), e pur tenendo all' igiene intima con detergenti specifici.

Quindi se non ho capito male qualora (se) avessi una forma latente come dice lei di infezione prostatica da clamidia tracomatis, sono più utili il dosaggio degli anticorpi nel sangue che altri esami specifici nelle urine o nello sperma.

Ascolterò i Suoi consigli e quindi quelli di entrambi i medici che mi hanno seguito dal vivo.

Grazie ancora della Sua disponibilità

Coordiali Saluti e Buona Domenica
[#5]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Gentile Signore,
lei ha ragione, la secrezione uretrale delle infezioni da Clamidia o Micoplasma è abbastanza simile alla normale secrezione prostatica pre-ejaculatoria. Ovviamente, le crcostanze e la presenza di disturbi associati evoca o meno il sospetto di infezione.

Saluti
[#6]
dopo
Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
Grazie ancora

Un' ultimissima cosa e poi NON la disturbo più:

Il PSA viene prescritto solo per il sospetto tumorale, oppure anche in presenza di prostatiti?

Saluti
[#7]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Gentile Signore,
alla sua età, personamente non credo che il dosaggio del PSA possa fornire alcuna utile informazione specifica, ma questa è soltanto una mia opinione, ovviamente. In una situazione "infiammatoria" come la sua, non vi sarà da stupirsi di ottenere dei valori alterati. La loro interpretazione starà a chi le ha prescritto l'esame.

Saluti

[#8]
dopo
Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
Grazie
Cordiali Saluti
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