Sospetto vescica neurologica

Salve!
Riassumo in breve il mio problema:
a causa di uno switch di psicofarmaci (da quetiapina ad aripiprazolo,quest'ultimo poi sospeso) ho subito forti attacchi d'ansia, insonnia, tremori e acatisia.
A questi problemi si è aggiunta anche una maggiore difficoltà minzionale (che avevo già da tempo, solo in senso di "esitazione", mi ci voleva un po' prima di riuscire ma il flusso una volta cominciato era normale), che si è trasformata poi in vera e propria ritenzione urinaria acuta.

Sono finita al pronto soccorso per essere cateterizzata d'urgenza, essendosi formato un vero e proprio globo vescicale. I medici mi hanno tenuta per un wash out dall'aripiprazolo (che avevo già sospeso, su prescrizione della psichiatra, da due giorni) e mi hanno prescritto un alfa-litico, tamsulosina 0,4mg. Sono rimasta col catetere per circa 5 giorni e poi l'ho tolto; la situazione si è sbloccata, credo anche grazie all'alfa-litico, ma è rimasta l'esitazione - tempi di attesa di almeno un minuto - ed una grande paura da parte mia.


L'urologo che mi segue mi ha prescritto due esami:
-cistografia con fase minzionale
- esame urodinamico completo


per quanto riguarda la cistografia con fase minzionale, è stato impossibile farla perchè l'infermiera non riusciva ad inserire il catetere, nemmeno quello pediatrico.
Per ovviare, il medico mi ha fatto un'ecografia pelvica pre e post minzione. La vescica appare normale e non c'è residuo post-minzionale.

In compenso è stata trovata una cisti ovarica, follicolare, di ben 7x4cm (lo scrivo per completezza, sono poi stata dalla mia ginecologa e stiamo decidendo cosa fare in quel senso).

L'esame urodinamico è ancora da fare ma sono piuttosto in ansia perchè lo ritengo un esame invasivo e non sono nelle migliori condizioni psicologiche per affrontarlo, visto anche che dovrei urinare davanti al personale ospedaliero e sono già in difficoltà a farlo da sola.


Assumo la tamsulosina da un mese e mezzo, in più ho dovuto riprendere l'antidepressivo (stavolta un SSRI, escitalopram, 10mg). Inoltre assumo depakin chrono 300mg e diazepam 5mg alla sera.

Sono preoccupata per gli effetti collaterali della tamsulosina e dall'esame urodinamico..
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Gentile Signora,
l'indagine urodinamica comporta l'inserimento di un catetere sottilissimo, di diametro inferiore alla metà di un catetere normale. A buona ragione, non può essere considerata pertanto un'indagine invasiva. Ci pare strano che si siano incontrate difficoltà al cateterismo in occasione dell'esame radiologico, considerato che lei aveva portato il catetere per qualche tempo nel periodo immediatamente precedente. E' molto probabile che il nostro Collega urologo che si occuperà dell'urodinamica potrà giudicare la situazione con maggiore sicurezza e non incorrere in difficoltà.
La tamsulosina (e tutti i farmaci della classe degli alfa-litici) vengono normalmente utilizzati in terapie croniche (anche moltissimi anni) negli uomini con problemi urinari legati all'ingrossamento della prostata. Fatta eccezione per rari casi di intolleranza dovuta all'eccessivo abbassarsi della pressione del sangue (cosa che si manifesta già dalle prime somministrazioni) questi farmaci non hanno alcun altro effetto colaterale veramente significativo. Assai più consistenti sono invece gli effetti collaterali degli psicofarmaci dei quali lei deve fare abbondante uso, e di questo vediamo che lei ha già avuto una consistente esperienza personale.
Concludendo, le raccomandiamo di proseguire serenamente il percorso di diagnosi, assicurandole che le sono state consigliati accertamenti assolutamente appropriati ed indispensabili a valutare la sua situazione.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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dopo
Utente
Utente
Grazie dottore, per la velocissima risposta.
Sì, mi rendo conto che gli psicofarmaci hanno pesanti effetti collaterali ma, appunto, non posso farne a meno al momento.
Ho trovato anche io strano che non si riuscisse ad inserire il catetere e mi chiedo se è il caso di provare a ripetere l'esame, magari in un'altra struttura.

Per quanto riguarda l'esame urodinamico, il problema è che purtroppo soffro di ansia ed in questo periodo le mie ansie si stanno indirizzando particolarmente sui problemi di salute, in primo luogo questo disturbo minzionale. Non ho mai subito un esame urodinamico, ma mi pare di capire che è necessario urinare di fronte a medico e infermieri, è corretto?
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Gentile Signora,
per quanto riguarda la cistografia, sarebbe forse opportuno ripetere l'indagine in una struttura diversa.
La maggioranza dei pazienti che si sottopongono ad indagine urodinamica certamente avrebbe qualche problema ad urinare "pubblicamente", pertanto i nostri Colleghi che si occupano di queste procedure sanno benissimo come fare per rendere la situazione più "privata" e confortevole possibile.
In quanto all'ansia, purtroppo non possiamo fare nulla in più di ancora rassicurarla sulla correttezza delle indicazioni e la reale scarsisima invasività delle indagini.

Saluti
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Utente
Utente
Grazie ancora dottore..
cerco di tranquillizzarmi e spero, mi auguro, che vada tutto bene.
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Utente
Utente
Salve.. ho eseguito l'esame urodinamico. Riporto qui il referto:

"ECOGRAFIA: vescica iperdistesa, con pareti regolari
FLUSSIMETRIA LIBERA: non è stato possibile ottenere un flusso libero, nonostante un lungo tempo di attesa.
CISTOMANOMETRIA/STUDIO PRESSIONE FLUSSO: L'esame viene eseguito, previa profilassi antibiotica, con cateterino Fr.6 bilume, con contemporanea misurazione della P. addominale infondendo S.F. addizionata con Rifocin, a temperatura corporea, alla velocità di 50ml/min, in posizione seduta.
Durante il riempimento, assenza di contrazioni involontarie del detrusore spontanee e/o provocate. Comparsa dello stimolo a 150 ml. Stimolo progressivamente crescente fino alla capacità cistometrica 327ml.
A questo punto si invita la paziente ad iniziare la fase di svuotamento: dopo lungo tempo d'attesa, si verifica l'emissione di pochi cc (24) contemporaneamente all'espulsione del cateterino vescicale. Compliance conservata.

CONCLUSIONI: vescica normosensibile, con compliance conservata. In corso di riempimento non evidenza di contrazioni iperattive del detrusore. Non è stato possibile lo studio P/F, in quanto la paziente non è riuscita a svuotare la vescica (in corso di vari tentativi non si è riscontrato alcun rialzo della pressione detrusoriale, nè la paziente è ricorsa ad ausilio del torchio addominale)."


La dottoressa che ha eseguito l'esame ha imputato questa situazione sia allo stato ansioso sia all'assunzione di alcuni farmaci (Escitalopram 10mg e Depakin chrono 300mg).

Tengo a precisare che:
- mi trovavo in un forte stato ansioso
- avevo assunto come al solito la tamsulosina 0,4
- a casa mia riesco ad effettuare la minzione, con tempi di attesa più o meno lunghi a seconda delle circostanze.


Cosa posso dedurre da questo esame? Sarebbe il caso di ripeterlo?
Grazie.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Gentile Signora,
il suo stato ansioso ha certamente influito sui risultati dell'indagine urodinamica, lei stessa afferma che abitualmente riesce comunque ad urinare spontaneamente seppure con una certa difficoltà. Non tutto è sprecato, comunque, poché l'indagine certamente rafforza l'ipotesi che la pigrizia della sua vescica sia legata agli effetti collaterali della terapia psico-farmacologica, in particolare del'escitalopram. Per questo farmaco si ritrovano a livello internazionale numerose segnalazioni di questo tipo di disturbo indotto, anche se sul numero totale dei pazienti trattati l'incidenza può risultare molto bassa. A questo punto, è necessario valutare se la terapia possa essere modificata, e se questo non è verosimile (come facilmente prevedibile) bisognerà valutare attentamente se lei riesca a svuotare la vescica in modo soddisfacente ovvero sia necessario consigliarle uno svuotamento a tempi fissi tramite auto-cateterismo. Immaginiamo che i nostri Colleghi che la seguono possano condividere questo indirizzo. Eventualmnte ci faccia sapere, se lo desidera.

Saluti
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Utente
Utente
Grazie Doc!
Io sinceramente sarei anche disposta a cambiare antidepressivo.
E' meglio che io riassuma tutti i farmaci che ho assunto in questi anni:

Fluoxetina 20 mg per due anni (SSRI)
poi sempre mantenendo la fluoxetina, Seroquel RP 300 mg (antipsicotico atipico) prima e Abilify (altro antipsicotico aticipico) per un breve periodo (come ho già scritto, l'episodio di ritenzione urinaria acuta si è verificato quando ho sospeso il seroquel in favore dell'abilify).

L'Escitalopram lo assumo da un paio di mesi ma non ne sto traendo particolari benefici, a mio avviso.

Il punto è, e non so se pongo la domanda nel "luogo" giusto..esiste un antidepressivo che non vada ad incidere sul mio problema?
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Gentile Signora,
non è ovviamente nostra competenza esprimere un giudizio sulle terapie psico-farmacologiche. Per questo dovrà riferirsi ai nostri Colleghi neuro-psichiatri.

Saluti
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Utente
Utente
Grazie Dottore..
..L'urologo che mi ha in cura dopo aver visto i risultati dell'esame mi ha fissato una consulenza neurologica, a quanto ho capito per escludere che ci siano lesioni al nervo pudendo..
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dopo
Utente
Utente
Torno a scrivere qui perchè..
..ho una RMN lombosacrale NEGATIVA, una cistografia che evidenzia un lieve prolasso, e continuano i problemi minzionali tanto che talvolta devo ricorrere ad autocateterismo.
Ho chiesto diversi pareri e un urologo (non quello di prima!) mi ha parlato di DISSINERGIA VESCICO SFINTERICA, quindi vescica neurologica, mentre il neurologo lo esclude perchè dice che, se così fosse, si sarebbero verificate contrazioni spontanee del detrusore in esame urodinamico, cosa che non è stata. Sono molto confusa e parecchio allarmata, piacerebbe sapere cosa devo fare..
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Gentile Signora,
se dobbiamo fidarci dei risultati dell'indagine urodinamica (e non abbiamo motivi per non farlo), riteniamo poco verosimile l'ipotesi di una "dissinergia", per gli stessi motivi addotti dal nostro Collega, ovvero l'assenza completa di contrazioni detrusoriali. A questo punto l'ipotesi più verosimile resta una scarsa contrattilità vescicale da effetto collaterale psico-farmacologico. Ci si può avvicinare alla realtà solo con l'interruzione o la sostituzione progressiva dei farmaci, valutando quanto questo possa incidere sui suoi sintomi. Comprendiamo che non si tratti di un approccio semplice, per il quale dovrebbe esservi una stretta collaborazione tra l'urologo e lo psichiatra, ma a questo punto diremmo sia l'unica via per riuscire a comprendere qualcosa di più del suo caso.

Saluti
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dopo
Utente
Utente
La prego, sarei felice se mi contattasse in privato per discutere un po' del caso, se ha tempo. Sul mio territorio purtroppo le risorse sanitarie sono abbastanza scarse e sarei, a questo punto, disposta a spostarmi. Ho ricevuto finora parecchi pareri discordanti e questo non fa che aumentare la mia confusione e la mia ansia.
Grazie..
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