Sclerosi del collo vescicale primitiva

Buongiorno,
sono un uomo di 46 anni (h: 172 cm - peso 75 kg) che recentemente, in seguito ad un peggioramento del flusso urinario risultato comunque sempre abbastanza debole per il sottoscritto, ho prenotato una visita urologica.
A seguito di tale visita durante la quale ho fatto visionare gli esami eseguiti e da cui è risultata anomala "solamente" la flussometria ( velocità max. 8ml/sec) mi è stata consigliata una cistoscopia flessibile al fine di capire se trattasi di IPB (anche se le dimensioni prostatiche sono 4x3,5 cm) o più verosimilmente di sclerosi primitiva del collo vescicale dato che questa problematica della minzione debole (accompagnata ultimamente da pollachiuria) ce l'ho da quando avevo 20-22 anni . Tenendo presente che non ho nessun tipo di dolore, non ho bruciori, non ho mai avuto difficoltà a urinare, non ho mai dovuto "spingere" a livello di torchio addominale (tranne il fatto che devo aspettare qualche secondo o che ogni tanto mi devo "solleticare" i glutei per stimolare la minzione ) e inoltre non ho residuo post minzionale (totalmente assente) pongo i seguenti quesiti:
se venisse confermata la presenza della cosiddetta malattia di Marion è verosimile pensare ad un trattamento semplicemente farmacologico al fine di posticipare quanto più possibile l'intervento chirurgico (incisione del collo vescicale) viste le conseguenze di probabile eiaculazione retrograda parziale (dal 10 al 50% dei casi) che l'intervento può causare?
E' vero che è consigliabile fare una incisione unica anzichè bilaterale al fine di scongiurare conseguenze a livello sessuale?
E inoltre chiedo: tranne i classici farmaci (xatral, urorec ecc) e l'intervento chirurgico, al momento attuale, non c'è proprio nessun altro metodo per curare questo problema?
Grazie anticipatamente per la risposta.
Cordialmente.
P.F.
Torino
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Dr. Enrico Conti Urologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Andrologo 2.3k 51 14
La sclerosi congenita del collo vescicale o malattia d Marion non consente altre soluzioni terapeutiche oltre quelle a Lei già note.
Se c'è una buona risposta ai farmaci, si può comunque rimandare l'incisione del collo vescicale.
La scelta di trattare o meno il problema può tuttavia essere attentamente valutata in rapporto ai sintomi del singolo paziente ed al potenziale rischio di ostruzione urinaria scompensata che, nel Suo caso, non sembra imminente.
In casi selezionati, quindi, si può anche seguire da vicino la situazione ed astenersi dalla terapia.
Questa possibilità può essere discussa tra paziente e urologio, specie di fronte ad una situazione di patologia benigna il cui trattamento ha però conseguenze spesso scarsamente accettabili (vedi eiaculazione). Cordiali saluti.

Dr. Enrico Conti
Specialista in Urologia e Andrologia
Primario Urologo ASL 5 Spezzino

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentilissimo Dottore,
la ringrazio molto per la celere nonchè esaustiva risposta che conferma le mie impressioni. Mi riservo di rivalutare con il mio urologo tutti gli aspetti del caso al fine di percorrere la strada migliore .
Cordiali saluti.
P.F.
Torino.
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