Prostatite e attività fisica

Buongiorno, ho 37 anni sono astemio e non fumatore, purtroppo da piu di due anni soffro di prostatite batterica ( spermiocoltura sempre positiva con e. faecalis e l'utlima volta c'era anche lo staphilococco aemoliticus)

Dopo tre cicli di antibiotici che non sono riusciti a debellare l'enteroccoco ( moxifloxacina, rifaximina e levofloxacina) il mio urologo mi ha detto che è inutile provare con ulteriori antibioticoterapie e quindi da circa un anno faccio solo dei cicli di serenoa repens (permixon) alternati alla quercetina (ferdoll) e quando occorre prebiotici e probiotici per mantenere l'alvo regolare.

I sintomi per fortuna sono diventati molto più leggeri rispetto alla fase sub acuta ( un po di bruciore all'inizio di qualche minzione ed ejaculazione, qualche giorno un po di bruciore al glande che passa prendendo un'aspirina ).
Ho notato che nei periodi in cui faccio lunghe camminate c'è un ulteriore netto miglioramento; sono stato per due settimane a fare escursioni in montagna, camminando dalle 3 alle 7 ore al giorno e praticamente i sintomi sono scomparsi, per poi ricomparire, ovviamente quando torno a fare una vita normale ( vado comunque a correre 2 0 3 volte alla settimana o nuoto).

Vorrei sapere se il moto ha in effetti ha un forte effetto decongestionante sulla prostata, nonostante sia presente l'infezione.

Dato che ci sono ne approfitto per cheiderVi anche un'altra cosa; La mia prostatite si è originata a seguito di patologia emorroidale ( emorroidi prolassanti di 2 e 3 grado) ma incredibilmente dopo avere provato ben tre interventi per risolvere almeno questo problema, le emorroidi sono sempre li.... a vostro avviso se riuscirò mai a eliminare le emorroidi ( ad ottobre devo fare un quarto tentativo) c'è la speranza di avere un ulteriore milgioramento sui sintomi della prostatite?
Oppure essendo una prostatite di origine batterica le emorroidi non centrano molto?

Grazie del vostro aiuto
Cordialmente



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Dr. Paolo Piana Urologo 38.5k 1.7k 18
Gentile Signore,
la correlazione fra problemi emorroidari e prostatite è strettissima, poiché sono entrambe segno di una congestione venosa a livello del basso addome. Su questa possono facilmente sovrapporsi le complicanze infettive più svariate. Ovviamente l'esercizio fisico favorisce la circolazione in tutti i distretti e con questa il miglioramento della congestione. Inoltre, il movimento è porbabile che porti ad un inconscio rilassamento dei muscoli del pavimento pelvico (perineo) la cui contrattura è noto sia una dei fattori coinvolti nel mantenimento dei disturbi della prostatite ad andamento cronico. I vantaggi dell'attività fisica diremmo siano evidenti nel suo caso, certamente il miglioramento del problema emorroidario, unito ad un attento riordino della funzione intestinale, non mancheranno di dimostrarsi altrettanto utili.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie dottor Piana della risposta.

Quindi le emorroidi come minimo sono un aggravante della prostatite, ma a quanto ho capito potrebbero essere anche la causa delle continue infezioni...

Dottore a suo avviso un intervento vero e proprio (emorroidectomia seguita da copertura antibiotica) sarebbe un rischio per la mia prostata essendoci già l'infezione?
Ho già provato due legature elastiche e una proctopessia con metodo thd, con risultati scarsi, ora ad ottobre il colonproctologo che mi segue vuol provare un 'altra legatura, perchè a suo avviso finchè la spermiocoltura è positiva è meglio non fare un intervento vero e proprio.
Ma il problema è che nemmeno 35 giorni di levofloxacina (a scalare) mi hanno debellato l'e. faecalis e nell'ultimo antibiogramma, l'unico antibiotico sensibile rimasto era il tygeciclin, ma il mio urologo non è propenso a farmi provare anche questo antibiotico.
Per questo alla fine si è creata una situazione di stallo....
ma almeno il problema emorroidario voglio risolverlo...

Grazie ancora dell aiuto
cordiali saluti
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.5k 1.7k 18
Gentile Signore,
non riteniamo che in questa fase non sia opportuno focalizzarsi troppo sulla "caccia" alla spermiocoltura negativa. Le ricordiamo che le terapie antibiotiche protratte, ancor di più con antibiotici maggiori, sono "micidiali" per la flora batterica intestinale, tendendo a selezionare germi sempre più resistenti. Pertanto il loro impiego deve essere amministrato con estrema attenzione, ad eccezione dei casi clamorosi, con disturbi acutissimi e febbre elevata. Una soluzione stabile del problema emorroidario a nostro parere dovrebbe essere prioritaria, ma già fin d'ora è opportuno curare meticolosamente la funzione intestinale, utilizzando probiotici, fermenti lattici, youghurt, alimentazione regolare per tempi e quantità, eccetera ...

Saluti
[#4]
dopo
Utente
Utente
Si certo Dottore concordo in toto con le sue considerazioni, contando anche che dopo i vari cicli di antibiotici provati non ha mai avuto un effettivo miglioramento; cosa che invece ho ottenuto appunto cercando di contrastare la stipsi, prima anche con cicli di macrogol e adesso per fortuna solo con cicli psyllogel e probiotici.

L'eventuale asportazione delle emorroidi a suo avviso sarebbe rischiosa con una prostatite in essere per ulteriori infezioni ?
Le pongo questa domanda perchè purtroppo come Le ho già scritto altre tipologie di intervento meno invasive hanno fallito...

Grazie di nuovo dottore Piana, Buona serata
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.5k 1.7k 18
Gentile Signore,
nella sua attuale situazione non concordiamo con il rimandare ulteriormente l'intervento alle emorroidi. Dopotutto si tratta di una presunta infiammazione prostatica di tipo non acuto.

Saluti
[#6]
dopo
Utente
Utente
Si, certamente non ho nessuna intenzione di rimandarla, è solo che quando feci l'intervento con metodo thd ( proctopessi con suturatrice meccanica) oltre a non avere avuto risultati apprezzabili ho avuto una proctite come effetto colaterale dell'intervento, che come può immaginare mi ha fatto peggiorare la prostatite.... per questo bisognerebbe scegliere una tecnica poco invasiva per la prostata ma che risolva il problema una volta per tutte...
ne parlerò sia con l'urologo che con il proctologo sperando che comunichino fra loro e decidano la metodica di intervento migliore.


Grazie molte Dottore per la consulenza davvero utile e chiara

Cordialmente
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