Dolore perianale

Salve, nella notte del 29 settembre sono stato male: tutto è iniziato verso sera con sensazione di dolore e scosse elettriche nella zona perianale, tra ano e scroto. La mattina sono andato in ospedale e mi è stata diagnosticata una prostatite ( senza aver svolto, però, alcun esame di urine e sangue ). Ho iniziato, così, una cura di 20 giorni con antibiotico ( Tavanic 500 mg ) consistente in una compressa al giorno. Avevo iniziato anche la cura con un antinfiammatorio ( Topster ), che ho sospeso dopo 2 giorni per bruciori anali. Mercoledì 16 ottobre ho concluso la cura antibiotica, ma i sintomi persistono : scosse elettriche nella zona perianale ( in un punto abbastanza preciso ), sensazioni di freddo, difficoltà a stare seduto, incontinenza urinaria forte ( anche notturna ), difficoltà ad avere erezioni, intorpidimento esteso al pene, fastidio che aumenta con indumenti stretti e quando sono nervoso. Tutto ciò sembra alleviarsi alcuni giorni, per poi ricomparire periodicamente ( ad inizio settimana, più o meno ). Ho maggior sollievo in piedi e sulla tavoletta del Wc o sulla ciambella, la situazione peggiora da seduto, soprattutto in modo prolungato. Ho consultato vari urologi che mi hanno diagnosticato prostatiti, uretriti, sindrome pelvica. Persistendo la sintomatologia e vedendo informazioni sul web, ho notato che molti sintomi convergono con la Nevralgia del Pudendo. Sono pieno di dubbi perchè nessuno mi ha fatto una diagnosi di questo tipo. Avrei, quindi, la necessità di effettuare esami specifici, in quanto mi sono accorto che i medici da me consultati non sembrano informati su questa particolare patologia. Cosa ne pensate? Potreste, in caso, segnalarmi un centro specializzato?
Grazie e Cordiali Saluti.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 18
Gentile Giovanotto,
in effetti "sindrome del dolore pelvico cronico", "nevralgia del pudendo" ed altre denominazioni ancora coprono oggi quella che per decenni è stata definita prostatite cronica. Sono cambiati i nomi, ma purtroppo non è che si sia andati molto avanti come possibilità sia di diagnosi che di terapia. Parimenti, non esistono figure specialsitiche definite che si occupino in particolare di questo disturbo. Ogni urologo vede le cose e fa un po' a modo suo, come lei si sarà accorto. Una certa sensibilità in più può dimostrarsi nei centri di "neuro-urologia" che si occupano dei disturbi funzionali delle vie urinarie, legati o meno a problemi neurologici.
Ci spiace, ma a distanza non è possibile dire molto di più, non avendo l'insostituibile possibilità di poterla visitare.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo 5.9k 128 126
Gentile utente, indipendentemente dalle diagnosi ipotizzate che spesso possono essere fra di loro correlate bisognerebbe pensare soprattutto a trovare il rimedio giusto per migliorare o meglio risolvere la sintomatologia. Nel senso che se ha avuto disturbi nella somministrazione delle supposte di Topster dovrebbe riferirlo al suo urologo che sicuramente le cambierà la cura.
Considerato il persistere della sintomatologia sarebbe opportuno in effetti eseguire esami di approfondimento.

Cordiali saluti
Gino Scalese

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