Adenocarcinoma alla prostata

buonasera,
mio padre a seguito di un valore di PSA elevato 72,56ng/ml ha eseguito una biopsia.
di seguito il risultato:
materiale da esaminare:
paramediana dx(15/1649)
paramediana sx(15/1650)
periferica dx (15/1651)
periferica sx (15/1652)
diagnosi:
adenocarcinoma acinare scarsamente differenziato , Gleason score 9(4+5) presente su tutti i frustoli 4/4; ptum 90%
adenocarcinoma acinare scarsamente differenziato , Gleason score 9(4+5) presente su tutti i frustoli 4/4; ptum 80%
adenocarcinoma acinare scarsamente differenziato , Gleason score 9(4+5) presente su entrambi i frustoli 2/2; ptum 40%
adenocarcinoma acinare scarsamente differenziato , Gleason score 9(4+5) presente su entrambi i frustoli 2/2; ptum 60%
ci hanno detto che è un tumore molto aggressivo e che non sanno se si potrà intervenire, nel frattempo però dobbiamo fare una TAC e una scintigrafia ossea.
volevo un vs parere se è possibile intervenire e in che modo, e se il tempo di attesa per fare questi esami potrebbe essere fondamentale per un eventuale intervento e da non perdere.
grazie di cuore
[#1]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Gentile Signora,
confermiamo senz'altro le impressioni dei nostri Colleghi, la decisione di operare o meno dipende dall'esito degli accertamenti già programmati, che è auspicabile vengano eseguiti entro tempi accettabili. E' possibile che nel frattempo venga consigliato comunque di iniziare una terapia ormonale.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile dott,
siamo riusciti ad effettuare una pet tac con colina,
e questo il risultato:
l'esame pet /TC mostra diffusa patologica iperfissazionedel tracciante in corrispondenza della ghiandola prostatica, con maggiore evidenza del lobo di sinistra.
ulteriore fissazione del radiofarmaco si osserva in corrispondenza di tumefazioni linfonodali in sede retrocavale (la maggiore con dtm di 19mm), paraortica sinistra (dtm 13mm), paracavale ( la maggiore con dtm di 18 mm) e lungo gli assi ilaco-otturatori bilateralmente ( la maggiore a destra con dtm di 26x22mm). Modesta iperfissazione del tracciante si osserva inoltre a livello dell' emisoma sinistro di D5 ove si apprezza sfumata millimetrica area osteoaddensante.
Assenza di ulteriori aree di patologica iperfissazione del tracciante a carico dei restanti distretti corporei esaminati. Si osserva ipertrofia delle ghiandole surrenaliche bilateralmente,ccon maggiore evidenza di quella sinistra, utile correlazione con dati clinico-laboratoristici.
conclusioni: esame pet/tc depone per patologia ad elevato turn-over fospolipidico a livello della ghiandola prostatica con ripetizioni di malattia nelle sedi linfonodali descritte, sospetta localizzazione nella singola sede scheletrica segnalata.

Cosa pensa sia opportuno fare?
grazie in anticipo per la risposta.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Gentile Signora,
la scelta a questo punto si focalizza senz'altro sulla terapia ormonale di blocco androgenico, associata eventualmente ad altre forme di chemioterapia. Sono queste situazioni che vengono generalmente gestite direttamente dall'oncologo.

Saluti
[#4]
dopo
Utente
Utente
grazie dott, un ultimo dubbio è da escludere l'intervento?
grazie ancora
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Essendovi evidenza di localizzazioni secondarie, la rimozione radicale della prostata non porterebbe alcun reale vantaggio. Interventi endoscopici diretti sulla prostata vengono eseguiti solo a scopo disostruttivo in presenza di disturbi ad urinare, che non ci pare siano ora presenti.
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dopo
Utente
Utente
Mi scusi dottore se ho ancora una domanda molto diretta, ma quali sono le prospettive di vita nel caso di mio padre?grazie per il suo prezioso contributo
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
La terapia ormonale è generalmente molto efficace. Quasi tutti gli urologi hanno avuto in cura pazienti di questo tipo anche per molti anni. Ovviamente ogni situazione fa caso a sè, diciamo che la risposta alla terapia nei primi 3 mesi è indicativa per prevedere l'evoluzione successiva. In linea di massima, dopo gli 80 anni, i tumori hanno sempre e comunque un'evoluzione più lenta.
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