Infezione uretrale

Buongiorno, sono un ragazzo di 24 anni e da alcuni mesi ho delle piccole perdite dopo la minzione. Il tampone uretrale e'positivo per haemepiulus influenzae e la sperimocultura positiva per klebsiella oxytoca. Urflussometria negativa ed eco pre post minzione negativo. Ho gia fatto un ciclo di augmentin (1 g di 3 al di x 12 giorni interrotto al 12 giorno per un reazione cutanea diffusa, l'urologo me lo aveva prescritto per 30 giorni) e un secondo ciclo di levofloxacina (750 al di per 12 giorni, l'infettivologa me lo aveva prescitto per 20 ma interrotto per disturbi dell'umore e fortissima nausea). Sottolineo che sono un soggetto plurialllergico ad acari ed alimenti. La lavofloxacina e l'augumentin erano gli antibiotci piu sensibili secondo l'antibiogramma. Non so più come proseguire con le cure perché il risultato dell'esame e'sempre positivo, io resto sempre bagnato e mi rendo conto che non riesco ad assumere antibiotici per piu di 10/12 giorni. Avete gentilmente qualche consiglio da indicarmi? Ringrazio e saluto cordialmente
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
E' molto difficile che queste "perdite" di urina (se veramente di urina si tratta?) siano da correlare ad un'infezione. Questa le dovrebbe causare eventualmente dei disturbi irritativi (bruciore, dolore) o lo scolo di secrezione dall'uretra al di fuori della minzione (es. macchie sugli indumenti intimi). I risultati degli esami colturali sul tampone uretrale ed il liquido seminale sono sempre da prendere con molto senso critico e soprattutto da correlare con la realtà delle sue manifestazioni e dei suoi disturbi. Ad esempio, siamo praticamente certi che il rilievo dell'Haemophilus Influenzae nel tampone sia da considerare un artefatto da contaminazione. In linea di massima, in assenza di febbre od evidenti complicazioni, noi non siamo mai favorevoli alle terapie antibiotiche intense e protratte. In conclusione, le consigliamo di sottoporsi alla ulteriore valutazione di un nostro Collega, auspicando che abbia la pazienza di interpretare con calma ed attenzione la sua situazione, che a distanza non ci pare sufficientemente chiara.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Gentilissimo Dottore, la ringrazio molto per la sua risposta.
Le perdite sono proprio di urina a mio avviso e si verifacano a distanza di due/tre minuti dalla minzione nella misura di circa 3 cucchiai grandi da cucina. Non noto invece altre macchie sugl indumenti intimi se non di urina. Non ho mai avuto febbre o altre complicazioni. Il bruciore è presente a fasi alterne alcuni giorni no altri leggero noto una lieve difficoltà all'inizio della minzione.
Dove mi consiglia di rivolgermi per una visita attenta? Gli urologi che ho sentito tramite cup mi dicono che devo intensificare in intensita e durata ancora la terapia antibiotica.
un cordiale saluto e grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
La sua situazione è da valutare senz'altro con maggiore attenzione sia dal punto di vista anatomico (eventuale endoscopia delle basse vie urinarie) sia funzionale (eventuale indagine urodinamica). Insomma, ha bisogno di incontrare un nostro Collega che abbia la pazienza di trattarla con minore superficialità.
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Utente
Utente
Buonasera dotttore, ho rifatto il tempone uretrale e la sperimocultura dopo la levofloxacina ed è tutto negativo. Io davo per scontato che l'infezione non fosse passata perche le perdite continuano.
ora volevo chiederle:
1) l' infezione potrebbe essere ancora presente ma non evidente tramite tampone e spermiocultura? Ad esempio dovrei fare il test di Stamey?
2) se il problema fosse funzionale: l'eco prece post era completamente negativa. Riguardo l'uroflussometria l'esito era "flusso regolare" ( tempo di svuotamento: 40s, tempo di flusso 34 s, tempo al flusso massimo: 12 s, flusso massimo 20.6 ml/s, flusso medio 15.7 ml/s, volume espulso 536 ml) ma l'urologo mi aveva detto che sospettava una stenosi perché il flusso non era a campana ma al primissimo inizio quasi "raso terra" poi molto alto e alla fine a caduta rapida. In questo caso ipotizzava l'urtetrografia retrograda ma a me spaventa molto questo esame, è tanto piu fastidioso rispetto al tampone? Essendo un soggetto pluriallergico potrei avere dei problemi con il liquido di contrasto?
3) l'ultima e unica uroflussometria che ho eseguito avevo bevuto tanto (1,5 litri di acqua) e l'infermiera mi aveva detto che un flusso cosi potente poteva alterare i risultati dell'esame. Ma quanto mi consiglia di bere prima di fare la prossima uroflusso? In modo da riprodurre come urino normalmente e non come quando sono a vescica pienissima.
Spero che avrà la pazienza di rispondere alle forse mie troppe domande.
la ringrazio molto
un cordiale saluto
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Anche noi abbiamo motivo di sospettare una stenosi, che sarebbe proprio da accertare (od escludere) per via radiologica od endoscopica. In genere le allergie al mezzo di contrasto si manifestano solo con l'inezione endovenosa, comunque se vi sono dei dubbi ovviamente si prediligerà la valutazione endoscopica. Per una flussometria "sensata" è opportuno bere mezzo litro d'aqua 30-60 minuti prima dell'esame. Come abbiamo già affermato, a nostro sommesso parere le sue perdite non hanno a che fare con una infezione ed è ovvio che gli antibiotici non possano modificare alcunché.
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Utente
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Salve dottore, oggi il medico mi ha prescritto il test di Stamey. Il quesito diagnostico è una sospetta prostatite. Escludono stenosi da flussometria ed ecografia.
volevo chiederle: è possibile che l'infezione nella prostata non sia emersa tramite spermiocoltura?
Sono inoltre un po'preoccupato per il test di stamey... pensavo lo svolgesse un urologo invece ho letto che viene svolto nel laboratorio di microbiologia... e' un test fastiodoso/doloroso?
sto facendo gli esami a distanza di 10 giorni dall'interruzione del trattamento antibiotico, dice che potrebbbero essere falsati? Quanto mi consiglia di aspettare per fare questo test di stamey per essere sicuri non sia inficiato dalla terapia antibiotica?
Grazie un saluto
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Il test di Stamey deve essere eseguito in laboratorio per semplificare l'aspetto logistico, abbastanza complesso e che disperso nel tempo e nello spazio, rischierebbe di influire negativamente sulla qualità del risultato, Non è rari che le forme più fastidiose di prostatite non trovino immediato riscontro negli accertamenti di primo lievello.
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La ringrazio. Quanto tempo deve intercorrere tra il test e la fine dell'ultima terapia antibiotica perché l'esame non sia falsato dagli effetti dell'antibiotico (levoflxacin che ho assunto per 12 giorni) ?
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Una decina di giorni almeno.
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Utente
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Salve dottore oggi ho eseguito il test di stamey attendo i risultati.
Ho raccolto le urine su tre campioni l'ultimo dopo il massaggio prostatico ( sull impegnativa era scritto urinocoltura su tre campioni-test di stamey),

ma volevo chiederle:

il liquido prostatico non viene raccolto separatamente? Su internet ho letto che si chiama "test dei quattro bicchieri"ma in laboratorio me ne hanno dati solo tre.
grazie saluti
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Il "quarto biccchiere" che manca ala sua conta è in effetti il terzo contenitore che dovrebbe essere raccolto e corrisponde alla secrezione prostatica attiva che potrebbe essere evocata dal massaggio. Di ciamo "potrebbe" appunto perché questa secrezione attiva si manifesta piuttosto raramente e solo in casi di congestione florida della ghiandola. Pertanto, nella maggrio parte di casi si raccolgono solo tre campioni di urine:
- primo getto;
- secondo getto;
- dopo il massaggio prostatico.
Il test di Stamey si esegue da alcune decine d'anni, ma non ha mai goduto di grandissima popolarità, poiché è piuttosto raro che fornisca risultati inequivocabili, tali da condizionare in modo francamente positivo le ulteriori prescrizioni terapeutiche. Pertanto, la invitiamo a non caricare di troppe attese questo risultato, considerando che andrà comunque interpretato molto criticamente in base alla realtà delle sue manifestazioni e dei suoi disturbi.
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