Iaculazione retrograda dopo tulep

Gent.mo Dott. Piana
Ho letto le sue risposte in merito all'argomento citato e sono a chiedere un suo cortese parere, sono stato operato di Tulep per iperplasia prostatica da circa 6 settimane. Devo dire che l'equipe medica alla quale mi sono rivolto era stata abbastanza esaustiva nell' informazioni pre operatorie, da tempo ero in cura con Xatral ed Avodart ed in considerazione ai sintomi peggiorativi che aumentavano con il passar del tempo abbiamo deciso per l'operazione. Abbiamo anche affrontato il quesito della iaculazione retrograda dopo l'intervento e sulla possibilità di mantenere la iaculazione anterograda ma con il rischio di ripetere l'intervento dopo poco tempo. Decisi di accettare i consigli dello specialista e di eseguire l'intervento totale per evitare il rischio di ripeterlo. da molte scritture avevo anche letto che le sensazioni durante il rapporto e l'orgasmo finale non sarebbero cambiate. Ebbene, avuto il primo rapporto segnalo che sia l'erezione che il piacere per raggiungere l'orgasmo sono addirittura migliorati ma purtroppo l'atto finale è avvenuto senza piacere alcuno, mi sono reso conto della iaculazione retrograda per il semplice fatto che il pene al termine del rapporto perdeva l'erezione.
Considerando che tale situazione riveste per tutti noi un importanza fondamentale volevo sapere se può esserci una soluzione.
Grazie mille
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
La percezione di talune sensazioni ha un elevato margine di soggettività e l'orgasmo è certamente uno di queste. Lei ci riferisce di aver avuto un solo rapporto, verosimilmente il primo dopo l'intervento. Ebbene, certamente "una rondine non fa primavera" ed è senz'altro troppo presto per voler trarre qualsiasi conclusione, anche perché 6 settimane sono appena sufficienti per una iniziale stabilizzazione dei tessuti.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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dopo
Utente
Utente
Gent.mo Dott. Piana
La ringrazio per la celere risposta e colgo il suo suggerimento di attendere almeno un altro mese per le conclusioni. Io con gli elementi che avevo credo di aver preso la giusta decisione. Ora posso dire che affronterei non uno, ma dieci interventi pur di mantenere la precedente situazione.
Vorrei che la mia esperienza sia utile per chi come me si troverà, nel futuro, a decidere.
Comunque la terrò informata.
Cordialmente
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
In effetti, prima di giudicare con cognizione di causa sarebbe saggio aspettare ben più di un mese.
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dopo
Utente
Utente
Gent.mo Dott. Piana
Ora sono trascorse 8 settimane dall’intervento e sono ad aggiornarla sulla situazione che più interessa, concordo con lei che i tempi di vera guarigione sono abbastanza lunghi (circa 3 mesi), ma le raccomandazioni riportate nella lettera delle dimissioni riportano la ripresa della vita normale dopo un mese dall’ intervento, nella fattispecie anche l’attività sessuale. Ebbene provo a portarle degli esempi su come era prima l’orgasmo e su come è adesso.
Prima: Immagini di avere una tubazione idrica dove ad una estremità vi è uno sportello chiuso e dall’ altra parte vi sia una pompa che pian piano preleva acqua da un serbatoio e la spinge verso il lato opposto sino a vincere la resistenza dello sportello e lo fa aprire.
Ora : Esiste solo qualche goccia d’acqua che circola nella tubazione idrica aperta alle due estremità senza alcuna pressione e fuoriuscita.
Nella speranza di aver chiarito la sostanziale differenza non credo che la sensazione sia soggettiva, ma derivi da una variazione anatomica ben evidente, anche perché le sensazioni che si provano in un rapporto, prima e durante sono le medesime (forse a seguito dell’interruzione dei farmaci anche meglio) manca però il piacere nella fase finale.
A tal punto considerando che il buon giorno si vede dal mattino rimane difficile prevedere un miglioramento nel tempo, vorrei solo capire se esiste una soluzione a tutto ciò, spero di non aver perso per sempre ciò che appartiene ad ogni uomo.
Cordialmente
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
La variazione anatomica è evidente ed indiscutibile, ma le ripetiamo che la sensazione è assolutamente soggettiva. Non mettiamo certamente in dubbio quanto ci riferisce, ma si tratta della sua percezione personale. In medicina ci si basa necessariamente solo su probabiità e dati statistici, la maggioranza dei pazienti che si sottopongono ad interventi disostruttivi su prostata e collo vescicale riferiscono qualche forma di alterazione dell'eiaculazione, ma non caricata delle componenti emotive che lei lamenta. Noi crediamo che vi possa essere modo di migliorare da questo punto di vista, anche se resta incognito il risvolto che questo possa avere sugli aspetti "idraulici" urinari, che sono in fondo il motivo per il quale lei si è sottoposto all'intervento. Altro non possiamo fare però che consigliarle di mantenere il contatto con il suo urologo / andrologo di riferimento, riferendo apertamente il suo vissuto e le sue esigenze.