Enterococcus faecalis e urgenza intervento vescica
Gentilissimi medici, scrivo per avere consigli sulla situazione di mio padre, 59 anni, che Lunedì avrebbe dovuto sottoporsi ad una cistoscopia per approfondire una neoformazione vescicale di 7 mm rilevata ecograficamente durante un controllo urologico dieci giorni fa.
Purtroppo dall'urinocultura con annesso antibiogramma, è risultato positivo allo streptococco faecalis, e quindi adesso siamo precipitati in una doppia ansia, dal momento che l'urologo aveva detto che a seguito della cistoscopia bisognava rimuovere prima possibile la neoformazione.
Avendo anche letto che il batterio è piuttosto resistente, abbiamo paura in soldoni che l'intervento venga rimandato di troppi mesi e la situazione, già incerta dato che non si sa mai di che grado possa essere la formazione, possa peggiorare.
Spero possiate darmi dei suggerimenti, è un momento molto delicato.
Vi ringrazio anticipatamente.
Purtroppo dall'urinocultura con annesso antibiogramma, è risultato positivo allo streptococco faecalis, e quindi adesso siamo precipitati in una doppia ansia, dal momento che l'urologo aveva detto che a seguito della cistoscopia bisognava rimuovere prima possibile la neoformazione.
Avendo anche letto che il batterio è piuttosto resistente, abbiamo paura in soldoni che l'intervento venga rimandato di troppi mesi e la situazione, già incerta dato che non si sa mai di che grado possa essere la formazione, possa peggiorare.
Spero possiate darmi dei suggerimenti, è un momento molto delicato.
Vi ringrazio anticipatamente.
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Le urocolture positive a batteri gram positivi vanno sempre valutate in modo molto critico, poiché molto sovente si tratta di contaminazioni da parte di batteri di origine intestinale che non provengono dalle vie urinarie, ma che colonizzano la pelle dell'area genitale e l'ultimo tratto dell'uretra e vengono trascinate dal flusso dell'urina. Se non vi è significativa presenza di globuli bianchi nel sedimento dell'esame completo delle urine e non vi sono disturbi urinari consistenti, la situazionepuò essere giudicata come falso-positivo ed in linea d massima non vi è indicazione al trattamento antibiotico. Questa decisione deve essere comunque validata dall'urologo curante. Nel dubbio, è meglio ripetere l'urocoltura.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
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Utente
Stim.mo Dott. Piana,
innanzitutto grazie di cuore per la sua chiarissima e completa risposta. Effettivamente mio padre soffre anche di sindrome del Colon irritabile da praticamente una vita, possiamo dire dalla prima età adulta, e a seguito di un grave lutto familiare, negli ultimi mesi tale sintomatologia intestinale, proprio a causa della componente emotiva, era peggiorata, con svariati episodi di scariche di diarrea. Lunedì, comunque, si recherà in ospedale dove avrebbe dovuto eseguire la cistoscopia, per poter parlare di persona con l'urologo di fiducia. Da quanto mi è parso di capire i leucociti nel sedimento delle urine sono praticamente assenti. Spero quindi possa eseguire tutto l'iter per potersi operare in maniera più celere possibile.
Grazie ancora, un cordiale saluto.
innanzitutto grazie di cuore per la sua chiarissima e completa risposta. Effettivamente mio padre soffre anche di sindrome del Colon irritabile da praticamente una vita, possiamo dire dalla prima età adulta, e a seguito di un grave lutto familiare, negli ultimi mesi tale sintomatologia intestinale, proprio a causa della componente emotiva, era peggiorata, con svariati episodi di scariche di diarrea. Lunedì, comunque, si recherà in ospedale dove avrebbe dovuto eseguire la cistoscopia, per poter parlare di persona con l'urologo di fiducia. Da quanto mi è parso di capire i leucociti nel sedimento delle urine sono praticamente assenti. Spero quindi possa eseguire tutto l'iter per potersi operare in maniera più celere possibile.
Grazie ancora, un cordiale saluto.
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Utente
Gent. mo Dott. Piana,
Approfitto per aggiornarla e per chiederle un parere in merito a come si è evoluta la situazione. Oggi mio padre si è recato in ospedale dove, come prevedibile, l'urologo non ha effettuato la cistoscopia programmata, ma ha prescritto una terapia antibiotica con ciproxin due volte al giorno per sei giorni, dando poi indicazione di di effettuare nuovamente l'urinocultura per decidere quando riprogrammare la cistoscopia e conseguemente l'intervento. Sinceramente non mi aspettavo venisse prescritto un antibiotico, ma a parte ciò, mi sembra ugualmente strano non sia stato detto a mio padre di attendere un tot. di giorni prima di ripetere l'esame. Capisco l'eventuale "fretta" data la presenza di questa sospetta neoformazione da rimuovere, ma volevo avere delucidazioni da parte sua, se ritiene che questa strategia possa essere adeguata. La ringrazio anticipatamente per la disponibilità, cordialmente.
Approfitto per aggiornarla e per chiederle un parere in merito a come si è evoluta la situazione. Oggi mio padre si è recato in ospedale dove, come prevedibile, l'urologo non ha effettuato la cistoscopia programmata, ma ha prescritto una terapia antibiotica con ciproxin due volte al giorno per sei giorni, dando poi indicazione di di effettuare nuovamente l'urinocultura per decidere quando riprogrammare la cistoscopia e conseguemente l'intervento. Sinceramente non mi aspettavo venisse prescritto un antibiotico, ma a parte ciò, mi sembra ugualmente strano non sia stato detto a mio padre di attendere un tot. di giorni prima di ripetere l'esame. Capisco l'eventuale "fretta" data la presenza di questa sospetta neoformazione da rimuovere, ma volevo avere delucidazioni da parte sua, se ritiene che questa strategia possa essere adeguata. La ringrazio anticipatamente per la disponibilità, cordialmente.
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Come già abbiamo scritto, non condividiamo questo modo di fare, ma ognuno di noi vede ovviamente le cose secondo la propria esperienza (variabile) ed abitudine. Non sarà comunque qualche settimana di attesa e qualche compressa di antibiotico in più a modificare radicalmente la situazione.
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Utente
Gent. mo Dottor Piana, buonasera.
Le chiedo scusa se replico al consulto dopo più di un mese, ma approfittando della sua chiarezza e delle sue complete delucidazioni, volevo aggiornarla. Finalmente mio padre oggi ha eseguito l'intervento di rimozione della neoformazione, anzi in realtà oltre a quella che era già stata visualizzata ecograficamente e confermata da cistoscopia eseguita il 20/04, il chirurgo ne ha rimossa una seconda di 4 mm, dicendo che entrambe sembrano essere "superficiali". Ovviamente adesso so bene che bisognerà aspettare l'esito dell'esame istologico prima di sbilanciarsi o dare opinioni ben precise. Questo riscontro di un'ulteriore neoformazione devo però ammettere che mi ha molto turbata. Ho letto infatti che quando la lesione è multifocale, potrebbe trattarsi di carcinoma in situ, che frequentemente evolve a nuove formazioni infiltranti. Sono assolutamente ignorante in materia e mi rendo conto che le informazioni sul web possono essere fuorvianti, specie in uno stato di forte preoccupazione, ecco perché ho preferito rivolgermi a lei.
Grazie di cuore.
Le chiedo scusa se replico al consulto dopo più di un mese, ma approfittando della sua chiarezza e delle sue complete delucidazioni, volevo aggiornarla. Finalmente mio padre oggi ha eseguito l'intervento di rimozione della neoformazione, anzi in realtà oltre a quella che era già stata visualizzata ecograficamente e confermata da cistoscopia eseguita il 20/04, il chirurgo ne ha rimossa una seconda di 4 mm, dicendo che entrambe sembrano essere "superficiali". Ovviamente adesso so bene che bisognerà aspettare l'esito dell'esame istologico prima di sbilanciarsi o dare opinioni ben precise. Questo riscontro di un'ulteriore neoformazione devo però ammettere che mi ha molto turbata. Ho letto infatti che quando la lesione è multifocale, potrebbe trattarsi di carcinoma in situ, che frequentemente evolve a nuove formazioni infiltranti. Sono assolutamente ignorante in materia e mi rendo conto che le informazioni sul web possono essere fuorvianti, specie in uno stato di forte preoccupazione, ecco perché ho preferito rivolgermi a lei.
Grazie di cuore.
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Utente
Gent. mo Dottor Piana, mi scuso nuovamente per il disturbo.
A seguito di resezione endoscopica di queste due piccole neo formazioni vescicali, mio padre viene dimesso questa mattina alle ore 12 (il catetere era stato rimosso un paio d'ore prima, le urine erano chiare ed era riuscito ad urinare normalmente).
Ore 16 di questo pomeriggio, vedo mio padre sentirsi male, ha fortissimi spasmi vescicali, ha forte urgenza ma non riesce a fare nemmeno un goccio d'urina. Urologo irreperibile, chiamo in reparto e mi dicono di recarmi al PS e da lì lo avrebbero riportato in urologia. Così ho fatto. È stato visitato (ecografia compresa) e il medico di turno ha riscontrato la prostata "congestionata". Premetto che mio padre già soffriva di ipertrofia prostatica benigna ma non aveva mai avuto chissà quali sintomi, infatti non seguiva una terapia farmacologica. Gli hanno rimesso il catetere e prescritto antidolorifico al bisogno e un farmaco specifico per l'infiammazione prostatica, oltre alla terapia antibiotica e anti trombo che già doveva fare. Poiché oggi pomeriggio mi sono davvero molto, molto spaventata, volevo chiederle, sono complicanze che possono accadere? Lui già in ospedale non tollerava il catetere, proprio per tali spasmi, e adesso gli hanno detto che deve tenerlo diversi giorni proprio per non sforzarsi e creare ulteriori danni. Sono davvero confusa, domani proveremo a risentire l'urologo che lo ha operato.
La ringrazio e mi scusi ancora per averla nuovamente interpellata, ma speravo che post intervento filasse tutto liscio e invece ho una gran paura...
A seguito di resezione endoscopica di queste due piccole neo formazioni vescicali, mio padre viene dimesso questa mattina alle ore 12 (il catetere era stato rimosso un paio d'ore prima, le urine erano chiare ed era riuscito ad urinare normalmente).
Ore 16 di questo pomeriggio, vedo mio padre sentirsi male, ha fortissimi spasmi vescicali, ha forte urgenza ma non riesce a fare nemmeno un goccio d'urina. Urologo irreperibile, chiamo in reparto e mi dicono di recarmi al PS e da lì lo avrebbero riportato in urologia. Così ho fatto. È stato visitato (ecografia compresa) e il medico di turno ha riscontrato la prostata "congestionata". Premetto che mio padre già soffriva di ipertrofia prostatica benigna ma non aveva mai avuto chissà quali sintomi, infatti non seguiva una terapia farmacologica. Gli hanno rimesso il catetere e prescritto antidolorifico al bisogno e un farmaco specifico per l'infiammazione prostatica, oltre alla terapia antibiotica e anti trombo che già doveva fare. Poiché oggi pomeriggio mi sono davvero molto, molto spaventata, volevo chiederle, sono complicanze che possono accadere? Lui già in ospedale non tollerava il catetere, proprio per tali spasmi, e adesso gli hanno detto che deve tenerlo diversi giorni proprio per non sforzarsi e creare ulteriori danni. Sono davvero confusa, domani proveremo a risentire l'urologo che lo ha operato.
La ringrazio e mi scusi ancora per averla nuovamente interpellata, ma speravo che post intervento filasse tutto liscio e invece ho una gran paura...
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Utente
Alcune precisazioni: il rimettere il catetere è stato giustificato dall'impossibilità di urinare, si era proprio bloccato, Tant'è che appena ha rimesso il catetere ha riempito più di mezza sacca. E il medico ha sottolineato questo aspetto dell'infiammazione prostatica che quindi va prima attenuata farmacologicamente, per consentire poi il normale funzionamento vescicale dopo la rimozione del catetere. Il pz comunque è stato dimesso e mandato a casa catererizzato, e con annessa terapia farmacologica.
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Diremmo che sia una complicazione molto frequente, in particolare in soggetti anziani è con funzione vescicale già un poco scompensata, anche se senza disturbi evidenti. E' altrettanto comune che la ritenzione non sia immediata alla riozione del catetere post-operatorio, ma che si manifesti dopo qualche ora / giorno. Diremmo nulla di cui preoccuparsi eccessivamente, in particolare nulla che possa compromettere seriamente la situazione dal punto di vista oncologico.
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Utente
Gent.mo Dott. Piana, chiedo scusa se torno a disturbarla ma volevo aggiornarla riportando l'istologico di mio padre, 59enne, che è stato ritirato ieri.
Le cito il testo così come è riportato "Carcinoma uroteliale papillare di alto grado con accentuata flogosi e alterazioni elettrocoagulative. Con i limiti dovuti alle alterazioni del frammento in esame, non sono evidenti aspetti di invasione del connettivo epiteliale- pTa. Restanti frammenti esenti da neoplasia".
Mi rivolgo a lei essenzialmente perché ieri i medici hanno discusso a lungo tra loro mentre mio padre era lì, poiché erano in dubbio se effettuare o meno una re-TURBt data l'assenza della tonaca muscolare nel referto istologico e dato l'alto grado della patologia. Hanno quindi contattato l'anatomia patologica dove hanno riferito ai medici che "se il connettivo subepiteliale non è infiltrato, è impossibile che un trapano fori lo stato sottostante senza forare quello che lo precede", testuale metafora. Alchè i medici hanno proposto 6 instillazioni (una a settimana di BCG) e poi riprogrammeranno i controlli da effettuare. Lei cosa ne pensa? Una re-Turbt sembrerebbe necessaria in questo caso? Per capire anche se dobbiamo trovare altri medici cui rivolgerci.
Grazie davvero anticipatamente.
Cordiali saluti.
Le cito il testo così come è riportato "Carcinoma uroteliale papillare di alto grado con accentuata flogosi e alterazioni elettrocoagulative. Con i limiti dovuti alle alterazioni del frammento in esame, non sono evidenti aspetti di invasione del connettivo epiteliale- pTa. Restanti frammenti esenti da neoplasia".
Mi rivolgo a lei essenzialmente perché ieri i medici hanno discusso a lungo tra loro mentre mio padre era lì, poiché erano in dubbio se effettuare o meno una re-TURBt data l'assenza della tonaca muscolare nel referto istologico e dato l'alto grado della patologia. Hanno quindi contattato l'anatomia patologica dove hanno riferito ai medici che "se il connettivo subepiteliale non è infiltrato, è impossibile che un trapano fori lo stato sottostante senza forare quello che lo precede", testuale metafora. Alchè i medici hanno proposto 6 instillazioni (una a settimana di BCG) e poi riprogrammeranno i controlli da effettuare. Lei cosa ne pensa? Una re-Turbt sembrerebbe necessaria in questo caso? Per capire anche se dobbiamo trovare altri medici cui rivolgerci.
Grazie davvero anticipatamente.
Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 12 risposte e 4.2k visite dal 26/03/2021.
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