Calcolo renale

Buongiorno, il 31/12 sono stato in pronto soccorso per colica renale sinistra.
Successivamente il 6 gennaio ed il 12 gennaio son dovuto tornare in pronto soccorso per analogo motivo, in quanto non sono riuscito a gestire il dolore a casa nemmeno con le gocce di toradol.
Da ecografia, tutte e tre le volte, non è stato individuato nulla, valori del sangue nella norma e rene non in sofferenza.
Quindi si è optato per la TAC con mezzo di contrasto (effettuata il 19 u.s.), la quale ha individuato il calcolo (di "solo" 3 mm) in uretere "immediatamente alla sbocco in vescica". Successivamente ho fatto incontro con Urologo, il quale mi ha prescritto una terapia per l'espulsione (Cortisone per 6/7 giorni + Urorec (1 cp 8 mg al giorno) per 10/15 giorni).
Il 23 u.s. ho avuto un'altra quasi colica, ma sono riuscita a gestirla con il toradol, anche se è durata qualcosa come una decina di ore... Il dolore, continuo e moderato, si era focalizzato soprattutto davanti nella parte sinistra e sul pene.
Per ora non ho avuto altre coliche, ma continuo ad avere quasi sempre bruciori in vescica e continui fastidi davanti, anche se non tali (per ora) da continuare a ricorrere con forti antidolorifici (tipo toradol).

Il 9 febbraio avrò un'ecografia di controllo, ma dubito che si vedrà qualcosa.

Visto che son certo di non aver espulso questo piccolo calcolo, è consigliabile continuare ancora con Urorec (sono già all'11 giorno) per quanti altri giorni potrei farlo oltre quanto già prescritto dallo specialista?
Potrei integrare la terapia in qualche altro modo?
Quando bisognerebbe valutare (se per un calcolo così piccolo sia opportuno) un intervento per la sua rimozione?
E' piccolo, ma è 1 mese che combatto ogni giorni con dolori e bruciori... è snervante.

Grazie mille del consulto.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Esistono tutti i presupposti perché la sua situazione possa avere una soluzione spontaneamente favorevole (posizione e dimensioni del calcolo, terapia idonea in atto), ma purtroppo non vi possono essere certezze ed una certa quantità di fortuna risulta indispensabile. L'avvenuta espulsione del piccolo calcolo, anche se non materialmente rilevato nell'urina, dovrebbe corrispondere alla repentina scomparsa, o quantomeno ad una drastica riduzione dei disturbi, cosa che non pare sia avvenuta. La persistenza di disturbi irrtativi "bassi" è assolutamente tipica della presenza di un calccolo nelle immediate vicinanze della vescica, quadro che in urologia viene correntemente definito "sintomatologia espulsiva". E' piuttosto raro che si debba ricorrere ad un intervento, certo è che se i disturbi sono fastidiosi e persistenti, la minima invasività e rapidità della procedura endoscopica (ureteroscopia operativa), eseguibile in anestesia periferica e con minima ospedalizzazione, rendono l'intervento l'unica opzione consigliabile. Per il momento non pensiamo che vi siano altre terapie veramente utili, se il corisone deve essere sospeso dopo 10-15 giorni, la terapia alfa-litica può essere continuata fino a quando - in un modo o nell'altro - si giunge ad una soluzione del caso.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Grazie dottore della cortese, veloce, esaustiva e completa risposta.
Mi pare di capire di provare ancora l’espulsione naturale continuando con urorec, a meno che i sintomi non siano gestibili oppure permangono ancora per diverso tempo, magari aspettare ancora massimo un paio di settimane?
In questo periodo, nelle giornate che i sintomi sono più nascosti, è possibile riprendere l’attività fisica (tipo nuoto associato con una palestra leggera), o potrebbe essere controindicato.

Grazie di nuovo.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Un paio di settimane paiono il massimo che si possa ancora ragionevolmente attendere. Nel frattempo se ne stia tranquillo.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
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Utente
Utente
Buongiorno Dottore, ad oggi non mi pare di aver espulso l'ospite indesiderato, anche se, lavorando, non ho possibilità di filtrare sempre le urine, ma sto attento e immagino che l'espulsione si noti, credo.
Non ho più avuto dolori particolari o forti disagi, ma solo piccoli fastidi davanti, oltre al solito frequente bisogno di urinare, ma sarà anche per l'aumento sensibile dell'apporto idrico durante la giornata (la notte non ho necessità di alzarmi).
Può essere che il calcolo sia sceso in vescica ? come si può capire ? In questo caso non dovrei più rischiare una colica giusto ?
Giovedì avrò un'ecografia di controllo, ma a causa dell'aria intestinale solitamente le ecografie danno sempre esito negativo.

Dottore, se i sintomi permangono così lievi, secondo lei posso evitare l'intervento endoscopico ? Non ci sarebbero rischi nell'aspettare l'espulsione ancora per diverso tempo ? Inoltre , crede che devo continuare ad assumere la compressa di Urorec (sono al 18 giorno).

Grazie ancora
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
L'uretra è almeno 4 volte più compiacente dell'uretere, se un piccolo calcolo passa in vescica è molto difficile che vi rimanga, a meno che vi siano altri problemi, come una prostata molto ingrossata. In genere l'avvenuta espulsione corrisponde alla scomparsa o quantomeno alla drastica riduzione dei disturbi. Una buona ecografia in genere riesce ad individuare i piccoli calcoli che si trovano immediatamente a monte della vescica, purtroppo non così per un lungo tratto di uretere soprastante, mascherato dalle anse intestinali e dalle ossa del bacino, Per venire alla sua attuale situazione, diremmo certamente di ripetere l'ecografia tra pochi giorni e rinviare ad allora ulteriori considerazioni. Anche se non si manifestano sintomi, non è mai il caso che un calcolo noto resti nell'uretere per un tempo superiore a - diciamo - un paio di mesi. Per questo motivo, se si desisdera essere trattati inuna struttura pubblica, non consigliamo di venire comunque precocemente inseriti nella lista d'attesa per un intervento endoscopico. Se il calcolo scenderà nel frattempo, tanto meglio, ma almeno non si perderà troppo tempo.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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Utente
Utente
Credo volesse dire consiglia di prenotare un intervento. Giusto?

Effettivamente, il mio medico ha detto che ho un po la prostata ingrossata, la TAC riporta Prostata con calcificazioni contestuali, DT di circa 44 mm e iniziale ipertrofia del lobo medio. . Potrebbe essere questa la difficoltà ad espellere il calcolo, ammesso che sia veramente potuto scendere in vescica.

Molto gentile e disponibile Dottore nelle risposte, ne approfitto ad aggiornarla una volta effettuata l’ecografia.

Urorec secondo lei continuo ?

Grazie di nuovo
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Continuare si può, senza però riporre eccessive aspettative.

Paolo Piana
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Utente
Buongiorno Dottore, l’ecografia di oggi non ha evidenziato alcun calcolo in sede di uretere, secondo l’ecografista se fosse stato nella posizione evidenziato dalla TAC (uretere sx nell’immediato sbocco in vescica) lo avrebbe sicuramente visto. Ha detto che, se non espulso, potrebbe essere ormai in vescica (ma non è visibile), ma essendoci la prostata leggermente ingrossata (come ho scritto nel messaggio precedente) puó essere che il calcolo sia fermo li e non riesca ad uscire, rimandando ovviamente all’urologo per le valutazioni del caso.
Ora io continuo ad avere lievi fastidi, davanti e in vescica, sopportabili, ma fastidi. Quali passi consiglia? Ulteriore radiografia? È verosimile quello che ha detto l’ecografista, che si sarebbe sicuramente visto un eventuale calcolo in quella posizione?

Grazie di nuovo
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
E' difficile che un calcolo non venga visto dall'ecografia in vescica, poiché facendo ruotare il soggetto è generalmente molto facile vederlo rotolare lungo le pareti. In questo caso quanto guida le indicazoni è la presenza ed entità di eventuali disturbi, pertanto si va da un semplice controllo ecografico ulteriore dopo qualche tempo alla esecuzione/ripetizione di una TAC senza mezzo di contrasto. Il Collega che l'ha in cura deciderà.

Paolo Piana
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Grazie dottore. Quindi potrebbe essere ancora li sopra nascosto, mannaggia.
Il mio medico(che non è urologo), dato i sintomi leggeri , ha consigliato di attendere massimo un’altra decina di giorni al termine dei quali ha prescritto esame urine chimico fisico e microscopico, ma non mi ha prescritto altra visita urologica. Non so se varrebbe la pena, nell’attuale situazione, andare in struttura privata.

Poi come ha detto lei, eventualmente altra TAC (ma sarebbe la terza in 1 anno, ma non si puó fare una radiografia che credo sia meno dannosa ).
Dottore la ringrazio per il gentile consulto, come sempre.
Ormai pare una storia lunga quanto un parto tra un po’.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
La radiografia diretta dell’addome ha una sensibilità troppo bassa sui piccoli calcoli per essere considerata utile.

Paolo Piana
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Utente
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Buongiorno Dottore. La storia infinita.
Sto ancora attendendo per compiere ulteriori passi, per valutare come ha detto lei la sintomatologia. 5 giorni fa sono comparse sul glande della macchiette rosse, sono andato dal mio medico che mi ha prescritto (senza esame visivo) il Pevaryl (2 volte al gg). Ho aggiunto d'iniziativa la crema balanil, a metà giornata, per dare un po' di sollievo.
Il colorito va meglio, ma ho ancora bruciori (più o meno forti, dipende dal momento) alla punta (leggermente arrossata) e all'interno del condotto urinario. Ora non so se può c'entrare con tutta la storia del calcolo renale, che possa aver portato ad un'eventuale cistite (parlo da ignorante) che deve essere parallelamente curata.
Grazie Dottore per l'ulteriore consulto.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
La presenza di un calcolo non può ovviamente indurre alcun tipo di alterazione della pelle. Queste manifestazioni sono invece spesso legate a sensibiilizzazione da farmaci, in particolare antibiotici, che forse lei ha assunto recentemente.
La vera cistite (intesa come infiammazione della vescica) nel maschio adulto è rarissima, buona parte dei disturbi irritativi delle basse vie urinarie sono in qualche modo legati alla prostata o, molto più raramente alla presenza di calcoli in transito.

Paolo Piana
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Utente
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Grazie Dottore. No, non ho preso alcun antibiotico da molto tempo. Le macchie saranno un problema parallelo alla situazione calcoli, giustamente per non farci mancare nulla "laggiù".
Quindi i bruciori alle basse via urinarie potrebbe essere la prostata infiammata (prostatite?), avendo la diagnosi di "Prostata con calcificazioni contestuali, DT di circa 44 mm e iniziale ipertrofia del lobo medio", e magari non c'entra nulla con il problema dell'eventuale (o probabile) calcolo ancora in sede (imbocco tra uretere e vescica). Ci sono delle terapie da consigliare? So che non può prescrivere farmaci, per il quale mi dovrò rivolgere al mio medico o di persona da uno specialista, ma per avere un'idea di cosa potrebbe aspettarmi o come si potrebbe risolvere.
Grazie.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Per i disturbi urinari riconducibili alla prostata, genericamente definiti "prostatite", è noto che non esistano terapie di sicura efficacia e quindi gli specialisti scatenino la loro fantasia con le combinazioni più varie, perlopiù basate su integratori alimentari dall'efficacia tanto vaiabile quanto imprevedibile. A queste si sommano giustamente vari consigli indirizzati allo stile di vita e anche qui ogni specialista pone l’accento su uno o più aspetti particolari. L’alimentazione è solo uno di questi, molto importante, ma altrettanto significative sono ad esempio la regolarità nella funzione intestinale, nell’attività fisica e nell’attività sessuale.

Paolo Piana
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Utente
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Grazie delle risposte Dottore.
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Salve dottore, ho esame urine, tutto nella norma tranne emoglobina : Tracce
(Albumina limite : 30 mg/L)
Esame Microscopico del Sedimento (p/1PF)
Eritrociti Rari

Puó essere quindi sintomo della presenza (ancora) del calcolo?
Grazie.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Le lievi alterazioni non sono particolarmente significative, su questi risultati non si può costruire alcuna ipotesi.

Paolo Piana
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Salve dottore, dopo circa 2 settimane di interruzione urorec, due giorni fa ho ripreso a prenderlo, e già ieri sera i sintomi sono peggiorati, mi è tornato dolore notturno nella posizione indicata dalla tac, con irradiamento al pene, quindi suppongo il calcolo non si sia spostato in vescica, ma a causa del rilassamento causato dall’urorec si sia mosso di nuovo e quindi l’ho sentito sono andato dal medico, che mi ha riprescritto una visita urologica (con prioritá 30 gg, quindi da valutare se farla prima privatamente). La domanda è: ci sono gli estremi perchè l’urologo finalmente mi prescriva un intervento in endoscopia come aveva suggerito lei? Non vorrei che ancora si provasse terapie espulsive dopo oltre 2 mesi, anche se il calcolo è di soli 3 mm.
Purtroppo suppongo non abbia più suggerimenti per il mio caso il dottore è arrivato a consigliarmi un cucchiaino di bicarbonato la sera, e in caso di provare anche la soluzione schoum, sembra di provarle tutte a caso.
Ultima domanda dottore, in caso secondo lei mi faranno rifare una urotac prima dell’eventuale intervento? se proprio necessaria, secondo lei è possibile evitare il mezzo di contrasto?

Grazie
Cordialmente
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
La TAC per studiare la calcolosi urinaria in genere si effettua senza mezzo di contrasto, salvo necessità particolari. Diremmo che la persistenza dei sintomi renda evidete che il calcolo non si è spostato, quindi non ravvediamo la necessità di ulteriori accertamenti. Pare ovvio che con il tempo passato e gli scarsi risultati ottenuti, attendere oltre non sia più opportuno, anche perché ora bisognerà fare i conti con la lista di attesa di un eventuale intervento, se lei desidera essere operato in una struttura pubblica.
Per il resto non si faccia scrupoli a far uso di bicarbonato, erba spaccapietre e pozioni varie ... al limite non ne trarrà alcun risultato, ma male non le farà!

Paolo Piana
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Grazie dottore, speriamo che il collega che mi visiterà la pensi come lei.
Struttura pubblica penso che sia una scelta obbligata, visti i costi proibitivi che mi pare di capire ci siano per questi interventi
La TAC prima dell’intervento sarà ripetuta secondo lei?
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Le abbiamo già scritto che non lo riterremmo strettamente necessario.

Paolo Piana
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Chiedo scusa ha ragione, grazie.
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Buongiorno dottore, per aggiornarla e chiederle un altro piccolo chiarimento, ieri ho effettuato visita urologica, urologo è stato scrupoloso ed ha effettuato una visita abbastanza scrupolosa, anche per verificare stato prostata (che risulta, da sua diagnosi, nella norma ma x2) purtroppo secondo lui si rende necessaria un’altra TAC per assicurarsi della presenza del calcolo, e in tal caso, programmare intervento per rimuoverlo. Io da ignorante ho un po di timore essendo la seconda tac in un mese.

Per il momento mi ha prescritto una breve terapia con topster e deflogo.

Non ho chiesto che tipo di intervento si fa in questo caso, per questo tipo di calcolo e per il suo posizionamento. Leggevo che puó essere effettuato anche bombardamento esterno? O per forza in via endoscopica? Che tipo di anestesia viene utilizzata? Locale o generale? Oppure dipende dalla struttura? In base all’anestesia dipende quanto tempo per essere dimessi?
Grazie dottore della pazienza, è un intervento di routine immagino, ma sarebbe la prima volta per me
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Se la visita del Collega è stata così scrupolosa, ci stupisce che lei non abbia avuto modo di porgli tutte le domande che ora pone a noi! Anche perché riguardo alle indicazioni ed alle modalità operative vi sono ovviamente intendimenti e modalità diverse da centro a cenro e da operatore ad operatore.
Del tipo di intervento da eseguire ne abbiamo già scritto nella nostra prima risposta al suuo quesito, molto tempo fa. I calcoli dell'uretere possono anche essere trattati con le onde d'urto dall'esterno (ESWL), ma con risultati generalemente non ottimali e rapidamente risolutivi, pertanto oggigiorno questa indicazione viene data molto raramente.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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Utente
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Grazie dottore. Ha ragione, lì per lì non ci ho pensato e ho fatto poi mente locale a casa.
[#27]
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Utente
Buongiorno dottore, dopo la conferma della presenza del calcolo, stessa posizione "intra-murale uretere sin" con la nuova TAC (come giustamente aveva detto lei ... non era strettamente necessario vista la permanenza dei sintomi) hanno deciso di programmare intervento per la rimozione (intervento endoscopico) fra 60 giorni. Sinceramente speravo prima ... visto che il calcolo e i sintomi sono li dal 1 di gennaio, immaginavo ci fosse stata un po' più di urgenza, ma suppongo non è stata data perchè non sono state registrate sofferenze al rene, ma solo fastidiosissimi sintomi davanti. Nel frattempo mi è stato detto di riprovare la "classica" terapia espulsiva, con urorec e cortisone. Sia mai che 3/4 mm si riesca a disincagliare (ma credo che ormai lo dubitiamo tutti).

Se iniziassi a correre e fare sport, magari potrei avere dolori, ma potrebbe (anche se difficilmente) aiutare a far scendere il calcolo ?

Secondo lei potrei provare un altro centro urologico, o per il mio caso, un ulteriore tempo di attesa di 60 gg è accettabile ?

Le vorrei fare inoltre una domanda "tecnica", (che durante la visita non sapevo perchè non mi ero informato) su internet leggo che è probabile si debba mettere uno stent ureterale, per poi rimuoverlo successivamente, è possibile che per la dimensione e la posizione del mio calcolo potrebbe non essere necessario?

Grazie mille.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
La decisione se inserire o meno uno stent può essere presa solo al termine dell'intervento, valutando le condizioni dell'uretere, eventuali difficoltà incontrate, eccetera. In effetti, una condizione simile alla sua è uno dei pochi casi in cui lo stent potrebbe non essere indispensabile.
Diremmo che un paio di mesi ancora sia il massimo che si possa ragionevolmente attendere, purtroppo ben sappiamo che tutte le strutture pubbliche sono oberate dal liste d'attesa per situazioni non tumorali, ma comunque indubbiamente fastidiose. Lei può certamente cercare un'alternativa, ma nel pubblico è molto difficile trovare di meglio.
Non è comunque così raro che la fortuna faccia la sua parte e il calcolo si decida inopinatamente a darsi una mossa, talora anche poche ore prima dell'intervento ... !

Paolo Piana
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[#29]
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Utente
Utente
Buonasera dottore, nell’attesa (lunga) dell’intervento, volevo provare in tutti i modi per cercare di fare scendere l’ospite indesiderato di quei pochi mm che mancano. Ogni giorno ho fastidi davanti e in vescica, dolori e bruciori, a volte devo prendere anche antidolorifici forti, a volte sono solo fastidi sopportabili.
Oggi ho provato a fare una corsetta, qualche addominale, qualche trazione etc. , insomma un po di movimento, moderato. La prima urina dopo allenamento era rosa (la prima volta da quando ho il calcolo), tornata poi già limpida la successiva. È una cosa che dovrei evitare ? Oppure potrebbe smuoverlo? O semplicemente ha poco significato, posso continuare a fare un allenamento leggero\moderato senza aspettative, ma anche senza preoccuparmi delle urine con un po di sangue.
Grazie
[#30]
dopo
Utente
Utente
Dimenticavo, se dovesse scendere in vescica, verosimilmente dovrebbero gia quasi scomparire tutti i sintomi che ho ora ? Oppure finchè non viene espulso avró la medesima sintomatologia.
Grazie
[#31]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
In genere il passaggio in vescica delcalcolo si accompagna ad una repentina riduzione o totale scomparsa dei disturbi. Un piccolo calcolo in vescica in genere non causa alcun fastidio e, se non vi sono altri impedimenti, viene facilmente espulso in tempi brevi. Questo perché l'uretra ha un diametro circa 4 volte maggiore rispetto all'uretere. In questo periodo faccia la sua vita, bisogna per forza essere un po' fatalisti.

Paolo Piana
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[#32]
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Utente
Utente
Grazie dottore, credo che dicendo che bisogna essere fatalisti, sia stato chiarissimo :-). Grazie ancora per il supporto.
[#33]
dopo
Utente
Utente
Buonasera dottore, tempi rapid quali potrebbero essere? Giovedì scorso ho avuto un fortissimo bruciore alla vescica, piu del solito, da venerdì, come ha predetto lei, i sintomi si sono quasi azzerati. Dopo l’allenamento (fatto 2 volte da venerdi) non ho piu urinato visibilmente sangue. Probabile che ho avuto sta gran fortuna che ha ipotizzato? O potrebbe anche essere che si è messo in una posizione che non da piu fastidio? Qual’è la spiegazione più plausibile.

L’intervento è programmato a metà maggio, metà aprile devo fare gli esami di prericovero.
Tac per vedere se c’è ancora vorrei evitare, ne ho fatte 2 in 2 mesi peró se fosse sceso in vescica con ecografia questa volta si dovrebbe vedere? Per quello mi chiedevo se tempi rapidi si parla di un periodo di 1/2 settimane.

Buona serata
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
E' ovviamente il caso di ripetere un'ecografia, i presupposti sono comunque favorevoli.

Paolo Piana
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Grazie. Speriamo bene con una sana dose di pessimismo.
Prostata

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